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l’evento liturgico

«L’elezione del nuovo Papa non è un semplice avvicendarsi di persone»

Nella Basilica Vaticana, ha luogo la Santa Messa “pro eligendo Romano Pontifice”

Pubblicato il: 07/05/2025 – 11:19
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«L’elezione del nuovo Papa non è un semplice avvicendarsi di persone»

ROMA Alle 10 di questa mattina, nella Basilica Vaticana, ha luogo la Santa Messa “pro eligendo Romano Pontifice”. La Messa è concelebrata dai Cardinali elettori e presieduta dal Decano del Collegio Cardinalizio, Cardinale Giovanni Battista Re. Sono 220 i cardinali, tra elettori e non elettori, che stanno concelebrando, con il decano Giovanni Battista Re che presiede, la Messa ‘pro eligendo’, L’evento liturgico precede l’ingresso in conclave che ci sarà oggi pomeriggio alle 16.30. 

L’omelia

«Siamo qui per invocare l’aiuto dello Spirito Santo, per implorare la sua luce e la sua forza perché sia eletto il Papa di cui la Chiesa e l’umanità hanno bisogno in questo tornante della storia tanto difficile e complesso. Pregare, invocando lo Spirito Santo, è l’unico atteggiamento giusto e doveroso, mentre i Cardinali elettori si preparano ad un atto di massima responsabilità umana ed ecclesiale e ad una scelta di eccezionale importanza; un atto umano per il quale si deve lasciar cadere ogni considerazione personale, e avere nella mente e nel cuore solo il Dio di Gesù Cristo e il bene della Chiesa e dell’umanità. Nel Vangelo che è stato proclamato sono risuonate parole che ci portano al cuore del supremo messaggio – testamento di Gesù, consegnato ai suoi Apostoli nella sera della Cena di Addio nel Cenacolo: “Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri, come io vi ho amato”.
Quasi a precisare quel “come io vi ho amato” e indicare fino dove deve giungere il nostro amore, Gesù di seguito afferma: “Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici” ( Gv 15,12). È il messaggio dell’amore, che Gesù definisce comandamento “nuovo”. Nuovo perché trasforma in positivo e amplia grandemente l’ammonimento dell’Antico Testamento , che diceva: “Non fare agli altri quello che non vorresti fosse fatto a te”.
L’amore, che Gesù rivela, non conosce limiti e deve caratterizzare i pensieri e l’azione di tutti i suoi discepoli, i quali nel loro comportamento devono sempre mostrare un amore autentico e impegnarsi per la costruzione di una nuova civiltà, quella che Paolo VI chiamò “civiltà dell’amore”. L’amore è la sola forza capace di cambiare il mondo. Gesù ci ha dato l’ esempio di questo amore all’inizio dell ’ultima cena con un gesto sorprendente: si è abbassa to al servizio degli altri, lava ndo i piedi agli Apostoli, senza discriminazioni, non escludendo Giuda che lo avrebbe tradito. Quest o messaggio di Gesù si ricollega a quanto abbiamo ascoltato nel la prima lettura della Messa, nella quale il Profeta Isaia ci ha ricordato che la qualità fondamentale dei Pastori è l’amore fino al dono completo di sé. Dai testi liturgici di questa celebrazione eucaristica ci viene pertanto un invito all’amore fraterno , all’aiuto vicendevole e all’impegno per la comunione ecclesiale e per la fraternità umana universale. Fra i compiti di ogni successore di Pietro vi è quello di far crescere la comunione: comunione di tutti i cristiani con Cristo; comunione dei Vescovi col Papa; comunione dei Vescovi fra di loro.
Non una comunione autoreferenziale, ma tutta tesa alla comunione fra le persone, i popoli e le culture , avendo a cuore che la Chiesa sia sempre “casa e scuola di comunione”. È inoltre forte il richiamo a mantenere l’unità della Chiesa nel solco tracciato da Cristo agli Apos toli. L’unità della Chiesa è voluta da Cristo; un’unità che non significa uniformità, ma salda e profonda comunione n elle diversità , purché si rimanga nella piena fedeltà al Vangelo . Ogni Papa continua a incarna re Pietro e la sua missione e così rappresenta Cristo in terra; egli è la roccia su cui è edificata la Chiesa (cfr . Mt 16,18). L’elezione del nuovo Papa non è un semplice avvicendarsi di persone, ma è sempre l’Apostolo Pietro che ritorna. I Cardinali elettori esprimeranno il loro voto nella Cap p ella Sistina, dove – come dice la Costituzione Apostolica Universi dominici gregis – “tutto concorre ad alimentare la consapevolezza della presenza di Dio, al cui cospetto ciascuno dovrà presentarsi un giorno per essere giudicato”. Nel Trittico Romano Papa Giovanni Paolo II auspica va ch e, nelle ore della grande decisione mediante il voto, l’incombente immagine michelangiolesca di Gesù Giudice ricord asse a ciascuno la grandezza della responsabilità di porre le “somme chiavi ” (Dante) nelle mani giuste. Preghiamo quindi perché lo Spirito Santo, che negli ultimi cento anni ci ha donato una serie di Pontefici veramente santi e grandi, ci regali un nuovo Papa secondo il cuore di Dio per il bene della Chiesa e dell’umanità. Preghiamo perché Dio conceda alla Chiesa il Papa che meglio sappia risvegliare le coscienze di tutti e le energie morali e spirituali nella società odierna, caratterizzata da grande progresso tecnologico, ma che tende a dimenticare Dio». (redazione@corrierecal.it)

Credit foto: Cardinal Giovanni Battista Re presides over the funeral for late Cardinal Miguel Ángel Ayuso Guixot in St. Peter’s Basilica in Vatican City. (Photo by Stefano Costantino/SOPA Images/LightRocket via Getty Images)

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