CATANZARO Una collaborazione sempre più stretta con la Regione, una terra che mostra «una certa vivacità e questa è una piacevole sorpresa», e il coordinamento anche per organizzare e tenere in Calabria eventi di rango internazionale: su queste due direttrici si è soffermato il ministro dello Sport Andrea Abodi che oggi in Cittadella ha incontrato il presidente della Regione Roberto Occhiuto, gli assessori regionali Caterina Capponi e Giovanni Calabrese e le varie articolazioni dello sport nazionale e regionale. Abodi ha fatto il punto sui progetti in corso e da realizzare in sinergia con la Regione e sulle politiche messe in campo dalla Giunta nel campo dello sport e anche delle sue declinazioni legate al welfare, all’inclusione e alle politiche giovanili.
L’esordio è un omaggio al neo Papa Leone XIV, «attenzione, rispetto e anche nuovi stimoli che – ha detto Abodi – partono sapendo che nella staffetta chi ha lasciato il testimone a Papa Leone XIV ha dimostrato di amare lo sport ma soprattutto di riconoscere lo sport con la funzione educativa, sociale che anche la Costituzione stabilisce definitivamente. Ricordo perfettamente uno degli ultimi incontri quando mi ribadì “lei deve far fare più sport ai giovani perché lo sport tiene lontano dalla droga e cura il disagio” e quindi questa voce ricorrente è lo spirito con il quale ci siamo incontrati anche questa mattina dopo tanti incontri a Roma e con il presidente e anche con l’assessore perché insieme alla Conferenza delle Regioni, abbiamo voluto un gruppo di lavoro permanente con gli assessori per lo sport e un altro gruppo per le politiche giovanili». Abodi ha poi specificato: «Oggi ci siamo incontrati anche per cercare di dare un corpo ancora più significativo al modello di collaborazione che vede coinvolti con i Cip, Sport e salute, credito sportivo le strutture della Regione e poi a loro volta attraverso la Regione un coordinamento sul territorio che è fondamentale con i Comuni e tenendo conto del coinvolgimento che la Regione ha già attivato con il sistema universitario per una progettualità dedicata proprio alla socialità dello sport e comunque alle politiche giovanili che nell’Università trovano uno degli sbocchi possibili. Così come c’è volontà comune di lavorare sui sostegni alle famiglie, viaggiando in parallelo con i voucher che la Regione ha configurato con Dote Famiglia, che è una misura che ha voluto il presidente del Consiglio Giorgia Meloni e che noi stiamo attivando con la collaborazione tecnica di Sport e Salute, che è parte anche della Regione. Insomma, c’è un gioco di squadra che poi si manifesta in tante circostanze.
«Altro aspetto molto importante – ha rimarcato poi il ministro Abodi – riguarda quello del supporto alle persone con disabilità perché ci possa essere un accesso sempre più sostenuto, accompagnato. Io penso soprattutto alla necessità di sostenere le persone per l’acquisto degli ausili. Noi lo facciamo con supporti che vanno più verso gli atleti e le atlete che si sono già affermati o comunque che hanno già una loro competitività. Stiamo lavorando anche con il Ministero della Salute, con le Regioni e anche quindi con la Regione Calabria per poter dare lo stesso sostegno alle persone, soprattutto agli adolescenti e i più piccoli, che non hanno ancora avuto questa possibilità: visto che parliamo di migliaia di euro, devono necessariamente essere aiutati partendo dal basso, quindi dalle famiglie meno abbienti».
In Calabria «c’è una vivacità che è una piacevole sorpresa»., ha proseguito Abodi introducendo poi l’aspetto degli eventi che – ha rimarcato – «sono un’occasione di competizioni, ma sono anche un’occasione di miglioramento delle infrastrutture, di promozione turistica, e quindi di turismo sportivo. E anche su questo lavoriamo su piani apparentemente diversi, noi con bandi che riguardano gli eventi, ma anche la Regione ha stanziato risorse molto importanti per favorire l’organizzazione di eventi che io spero possano raggiungere anche la dimensione internazionale. Penso che questa Regione abbia talmente tante meraviglie ambientali, culturali, paesaggistiche, enogastronomiche, che meritano la consacrazione con eventi internazionali: sappiamo delle difficoltà, ma – ha sostenuto il ministro dello Sport – noi possiamo e vogliamo dare sostegno a questa Regione perché possa sentirsi al centro. Questo è un incontro tecnico, e sarà un incontro ricorrente perché tutte le Regioni, partendo da quelle del Sud, una ad una le incontrerò almeno una volta ogni sei mesi».
Un passaggio sul ruolo in Calabria del Credito sportivo che – ha aggiunto il ministro Abodi – «è coinvolto per definizione perché è lo strumento di scopo che anche in questo territorio ha dimostrato di saper dare tutti i suoi servizi, che sono quelli di una banca a tutti gli effetti, ma che può utilizzare anche i fondi speciali, ovvero garanzie e contributi in conto interessi, che sono l’elemento distintivo che qualifica l’azione di questo istituto. Il coordinamento che c’è con la Regione potrà fornire, non soltanto in ambito sportivo, ma sempre di più anche in ambito culturale, delle soluzioni che possono agevolare il miglioramento delle infrastrutture. Io credo molto al miglioramento dell’esistente piuttosto che alla realizzazione del nuovo. Abbiamo talmente tanto in termini di miglioramento, dalla messa in sicurezza, all’efficientamento energetico, l’abbattimento delle barriere architettoniche e la digitalizzazione, che diventa un meraviglioso gioco senza fine perché oggettivamente abbiamo da migliorare. Anche perché ogni 20-30 anni le infrastrutture devono essere migliorate: non soltanto gli stadi, che anche in questa regione hanno margini di miglioramento».
Quindi, il tema degli interventi nelle realtà a rischio di disagio sociale e di devianza giovanile: «Quello che abbiamo fatto a Caivano come si sa – ha specificato il ministro Abodi – troverà attuazione anche nella Piana di Gioia Tauro, con due interventi – a San Ferdinando e a Rosarno – molto significativi sul piano sociale che va anche ben oltre i simboli per cercare di diminuire l’impatto della cronaca. Noi non possiamo limitarci allo sdegno quando c’è qualche fatto di cronaca o quando qualche trasmissione televisiva ritorna sui luoghi del disagio e dell’abbandono che poi inevitabilmente diventano terreno di confronto bestiale, che non ha nulla di umano, oppure terreno nel quale si afferma l’Antistato. Antistato che noi contrastiamo dando risposte, rioccupando degli spazi in modo sano, bonificando le aree e rispettando le persone, sia quelle che qui sono nate, sia quelle che qui vengono accolte ma devono essere accolte nella logica non soltanto dell’inclusione, ma anche della coesione sociale e del rispetto di chi accoglie. Quindi interventi sul versante del disagio con politiche condivise anche attraverso un piano triennale che per la prima volta della storia repubblicana abbiamo sottoscritto con le Regioni, le Province e i Comuni aumentando la percentuale a disposizione delle Regioni, che hanno il 28% di questo piano. Vedremo se riusciremo anche a ottenere più fondi, ma credo che la cosa che abbiamo deciso insieme è quello di coordinare gli sforzi per evitare che la frammentazione metta a repentaglio il risultato che vogliamo ottenere».
Abodi ha quindi concluso: «Stiamo lavorando con il presidente e con gli assessori competenti, insieme ad Invitalia, per la sede del progetto Rete che già ha trovato consacrazione in altre sei Regioni, e la settima l’Abruzzo nelle prossime settimane. Adesso abbiamo lanciato il secondo modulo che parte proprio dalla Calabria e poi si articola nella Basilicata, nel Molise, nelle Umbria e nelle Marche. Il presidente ci ha dato delle indicazioni, l’obiettivo entro la fine di quest’anno è quello di aprire l’hub calabrese per offrire opportunità in collaborazione anche con le aziende italiane». All’incontro alla Regione con il ministro Abodi hanno partecipato anche il presidente dell’Istituto per il Credito Sportivo e Culturale, Beniamino Quintieri, il presidente del Coni Calabria, Tino Scopelliti, il presidente del Cip Calabria, Antonello Scagliola, il segretario regionale di Sport e Salute, Walter Malacrino, e i delegati delle Università di Cosenza, Catanzaro e Reggio Calabria. (a. cant.)
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