Strage di Erba, per la Cassazione «prove solide e minuziosi riscontri»
Lo scrivono i giudici nella sentenza che ha respinto la richiesta di riapertura del processo contro Rosa e Olindo

«La base di raffronto» rispetto alle nuove prove «è costituita da un tessuto logico-giuridico di notevole solidità non solo per la forza espressa da ognuna delle principali prove acquisite in ragione della loro autonoma consistenza ma anche per la presenza di innumerevoli e minuziosissimi elementi di riscontro». E’ quanto scrivono i giudici di Cassazione nelle motivazioni con cui il 25 marzo hanno respinto la richiesta di riapertura del processo sulla strage di Erba avvenuta nel 2006. I Supremi giudici hanno rigettato il ricorso presentato dai difensori di Olindo e Rosa Bazzi, i coniugi condannati all’ergastolo. La Cassazione sulle prove acquisite fa riferimento alla «confessione dei due imputati, ancorché ritrattata, alla ammissione di colpa riportata in appunti manoscritti e in scritti diretti a terzi, alla deposizione dibattimentale dell’unico testimone oculare – Frigerio (sopravvissuto alla strage ndr) – e alla presenza di traccia ematica riconducibile a Valeria Cherubini sull’auto di Romano».
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