Vibo, Talarico salda il debito con il Comune. «Ho agito sempre con trasparenza»
L’assessore comunale interviene nuovamente sulla sua presunta incompatibilità: «Un caso che non è mai esistito»

VIBO VALENTIA «Ritorno nuovamente – per la seconda volta a distanza di un mese – sul tema della mia ventilata incompatibilità ex art. 63, comma 1, n. 6 D.lgs n. 267 del 2000 (TUEL, testo unico degli enti locali), pur in pendenza di un banale piano di rateizzazione concordato con l’Agenzia dell’Entrate e Riscossione, puntualmente rispettato: quest’inciso si riferisce a chi, sulla stampa, con chiaro intento dispregiativo ed inesatto livore mi ha definito “moroso”, errata affermazione che qualifica chi la usi sapendo di mentire». Così in una nota l’assessore comunale di Vibo Valentia Marco Talarico, finito tempo fa al centro delle polemiche per una presunta incompatibilità determinata da un debito Imu non pagato nei confronti del Comune. Se da una parte l’opposizione ne chiedeva le dimissioni, dall’altra il sindaco Enzo Romeo ha sempre fatto scudo, rivolgendosi anche per un parere esterno al Viminale. Oggi arrivano i chiarimenti dello stesso Talarico che assicura di aver saldato pochi giorni fa quanto restava da pagare.
«Il caso Talarico non è mai esistito»
«Entro – scrive – in medias res, senza ulteriori indugi. Il mio intervento durante il Consiglio Comunale dello scorso 30 aprile era ed è stato doveroso nei confronti di tutti i colleghi consiglieri comunali. Tuttavia, mai avuto in animo di fermarmi lì. Così, mentre colgo l’occasione per ringraziare sentitamente il Sindaco Enzo Romeo, saggio leader, per le parole di fiducia e di sostegno espresse nei miei confronti nella massima assise cittadina, non ho potuto esimermi dal compiere un gesto concreto e inequivocabile al quale avevo già deciso di dare attuazione allorquando scoppiò quello che è stato definito, impropriamente, il “Caso Talarico”: un caso che, alimentato con arte banale e schiamazzi scomposti, non è mai esistito e sul quale l’opposizione, infine ridottasi alle sole consigliere comunali Nesci e Corrado, s’è strumentalmente infiammata».
«Ho saldato in un’unica soluzione il debito»
«Ebbene, il 7 maggio corrente, senza squilli di tromba, ho provveduto a saldare in
unica soluzione la partita debitoria che, ribadisco, avevo regolarmente rateizzato e
che altrettanto puntualmente stavo pagando, risolvendo di fatto e di diritto ogni
presunta incompatibilità e togliendo così ogni ulteriore chance a chi avesse ancora
voglia di fare leva su questa vicenda con stravaganti commenti. Seppure consapevole ab origine di avere agito con ineccepibile trasparenza e nella piena legalità, non ho inteso nemmeno attendere il parere ministeriale richiesto, nonostante la fondatezza del quesito e un eventuale, plausibile esito favorevole. Dunque, lo ribadisco e lo preciso ancora meglio: avevo scelto fin dall’inizio questa soluzione ma ho deciso di esercitare la mia prerogativa fuori da ogni pressione esterna, a freddo, evitando il calderone della speculazione politica. Per la verità confesso qui una mia debolezza: la voglia di mettermi, come lo spettatore a teatro, in ascolto, in visione, in lettura e assistere a tutte le elucubrazioni e narrazioni dal forte timbro creativo che sarebbero state poste sul palco di questa fiera delle vanità, un appiccicoso velo oramai appesantito dal tempo che la nostra amata città non riesce a scrollarsi di dosso. Per la medesima ragione, non aggiungo di più: “Intelligenti pauca”».
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