Skip to main content

Ultimo aggiornamento alle 23:51
Corriere della Calabria - Home

I nostri canali


Si legge in: 4 minuti
Cambia colore:
 

memoria e impegno

A 20 anni dall’omicidio di Gianluca Congiusta. Il ricordo della madre: «È sempre accanto a me»

L’imprenditore 31enne ucciso la sera del 24 maggio del 2005. L’omaggio di Siderno e il ricordo della madre Donatella

Pubblicato il: 24/05/2025 – 10:34
di Mariateresa Ripolo
00:00
00:00
Ascolta la versione audio dell'articolo
A 20 anni dall’omicidio di Gianluca Congiusta. Il ricordo della madre: «È sempre accanto a me»

SIDERNO «Non mi sembra vero che siano passati vent’anni, Gianluca non mi ha mai lasciato, è accanto a me, alzo gli occhi al cielo e parlo con lui, è accanto a me. Lo sento». Sono le parole commosse di una madre, Donatella Catalano, che da vent’anni vive nel ricordo di un figlio strappato alla vita a soli 31 anni. 
È la sera del 24 maggio del 2005 quando Gianluca Congiusta sta tornando a casa a bordo del suo maggiolino giallo dopo una giornata di lavoro. Due colpi di fucile – esplosi da un’auto con a bordo due uomini – lo raggiungono in pieno, uccidendolo. Siderno rimane attonita. Il suo omicidio lascia rabbia e sgomento in città: il giorno successivo i negozi di sono chiusi a lutto e su ogni vetrina i commercianti attaccano un manifesto con la scritta “Chiuso perché qualcuno ha rubato la vita a Gianluca”

Senza giustizia

«Ucciso perché non si è piegato». L’omicidio del giovane resterà per tre anni avvolto nel mistero, sarà poi l’inchiesta “Lettera morta” coordinata dalla Dda di Reggio Calabria a rompere il silenzio che era calato sulla vicenda e contro il quale il padre di Gianluca, Mario Congiusta, aveva protestato organizzando “la marcia del silenzio”. Una lotta, un’indagine e un processo che comunque non porteranno a una verità giudiziaria. A finire nel mirino della Dda sono cinque persone del clan Costa. Secondo l’accusa, Gianluca è stato ucciso perché era stato informato dalla sua futura suocera di una lettera arrivata al marito che conteneva richieste estorsive da parte del boss Tommaso Costa. Il 31enne – emergerà dalle indagini – era diventato un testimone scomodo, perché oltre aver suggerito di non pagare, era a conoscenza dei tentativi dei Costa di riemergere a danno del clan Commisso. Nel 2013 viene emessa la sentenza di secondo grado che condanna il boss Tommaso Costa per essere il mandante dell’omicidio di Gianluca, confermando la sentenza di primo grado. Nel 2014 la Corte di Cassazione, però, annulla la condanna per omicidio nei confronti del boss per una questione di legittimità sollevata riguardo alle prove principali del processo: le lettere che il boss aveva inviato dal carcere. Nel 2018 la Cassazione assolve definitivamente Tommaso Costa per l’omicidio del giovane imprenditore. La Suprema Corte, per un vuoto legislativo, ha ritenuto inutilizzabile la prova cardine del processo.

L’omaggio di Siderno 

Quest’anno Siderno ricorda il giovane imprenditore con una manifestazione promossa dal Comune e dalla famiglia del giovane. In nome di Gianluca la giunta comunale ha istituito due borse di studio per gli studenti delle scuole secondarie di primo grado della Città di Siderno per l’anno scolastico in corso che saranno consegnate nel corso di una cerimonia pubblica commemorativa che avrà luogo il prossimo 19 dicembre, giorno della nascita del giovane. «Questa comunità non lo ha dimenticato. Non può e non vuole dimenticare il suo sorriso contagioso, la sua operosità, la sua disponibilità a aiutare il prossimo, la sua voglia di vivere, il suo innovativo spirito imprenditoriale e il suo entusiasmo». 

Il ricordo della madre Donatella

Un sorriso – quello di Gianluca – che risalta in ogni foto e da cui traspariva una gioia di vivere che era aumentata a dismisura dopo essere riuscito a sconfiggere la leucemia fulminante che lo aveva colpito a soli 14 anni. «Un male dal quale guarì miracolosamente», racconta commossa la madre Donatella. 
«Come ricorderò Gianluca davanti ai ragazzi? Un ragazzo qualche hanno fa mi chiese: “Ma lei Donatella, con questo dolore che ha in corpo, come fa a sorridere in quel in quel modo?”. E io risposi che Gianluca è stato ed è un mio grande maestro, perché nel momento in cui ha avuto la leucemia fulminante e i medici gli dissero che aveva 15 giorni di vita, lui mi ha stretto la mano e con un sorriso che ha irradiato di luce tutto il reparto di oncologia, mi disse: “mamma stai tranquilla noi andiamo verso la vita, non verso la morte”». 

Il Corriere della Calabria è anche su WhatsApp. Basta cliccare qui per iscriverti al canale ed essere sempre aggiornato  

Argomenti
Categorie collegate

x

x