Tucci analizza il voto del M5S. «Quanto accaduto a Lamezia sia da esempio per il futuro»
Il parlamentare in diretta su L’altro Corriere Tv. «Ciò che non è successo a Rende ci serva da lezione»

LAMEZIA TERME Tocca a Riccardo Tucci, parlamentare del Movimento 5 Stelle, analizzare il risultato elettorale dei pentastellati alla luce dei numeri – ancora parziali – emersi dalle urne calabresi alle Amministrative 2025. A cominciare da quanto è accaduto a Rende e a Lamezia Terme.
«Qualche settimana fa, in questo studio, avevo detto che non sempre si riesce a trovare la quadra su idee e logiche interne dei partiti, e Rende ne era la dimostrazione dove non c’era un’alleanza strutturale. Ognuno deve rinunciare ad un pizzico di “sovranità” sui territori». «Il M5S, quando si allea, è il partito che ne risente di più – ha spiegato poi Tucci – proprio perché il nostro “elettore medio” è legato a logiche di rottura che, quando di allei, vengono un po’ meno. Perdiamo elettori, ma per un bene più grande». E Tucci fa l’esempio di Vibo Valentia. «Sapevo che qui l’alleanza ci avrebbe tolto voti, ma l’obiettivo, raggiunto, era quello di strappare la città dal centrodestra». «A Rende altri avrebbero dovuto rinunciare alla loro sovranità, ma così non è stato. Tra l’altro qui, se le cose vanno ancora così, riusciremo peraltro ad avere un nostro consigliere, un risultato non scontato».
A proposito dell’esito elettorale lametino, con il ballottaggio ormai certo tra Doris Lo Moro e Mario Murone, Tucci è chiarissimo. «Se avessimo voluto mantenere le nostra linea anche qui a Lamezia quasi sicuramente non saremmo andati al ballottaggio. Lo dico perché ci serva da lezione quello che è accaduto a Lamezia e quello che, invece, non è accaduto a Rende». «Il Movimento 5 Stelle è relativamente giovane rispetto ad altre forze come Pd, Sinistra Italiana ma io dico sempre che abbiamo bisogno di strutturarci sui territorio, e come? A cominciare dalle istituzioni mettendo le logiche giuste per inserire assessori e consiglieri».
Sempre sul voto lametino, Tucci ha spiegato: «Solo per scaramanzia non ho scommesso, mentre quelli del centrodestra quasi in modo ridicolo hanno ripetuto come un mantra che avrebbero vinto certamente al primo turno. Comunque, da loro mi aspettavo una percentuale più bassa, ma avevo sottovalutato il voto disgiunto. In ogni caso Doris Lo Moro ha dato una concentrazione di forze che non potevamo esprimere 5 anni fa quando ad esempio il centrodestra schierò due candidati. Sono moderatamente ottimista in vista del ballottaggio». (redazione@corrierecal.it)
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