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l’interrogatorio

Omicidio dell’ultrà Boiocchi, Simoncini e Ferdico confessano

Simoncini, legato alla ‘ndrangheta, ha confermato che era lui alla guida dello scooter

Pubblicato il: 27/05/2025 – 13:57
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Omicidio dell’ultrà Boiocchi, Simoncini e Ferdico confessano

MILANO Pietro Andrea Simoncini, uno dei due presunti esecutori materiali dell’omicidio dello storico capo ultrà interista Vittorio Boiocchi, ammazzato a colpi di pistola il 29 ottobre 2022 sotto casa a Milano, ha rotto il silenzio e ieri, interrogato dal pm Paolo Storari e difeso dall’avvocato Mirko Perlino, ha confessato, confermando, in sostanza, la ricostruzione dell’ormai collaboratore di giustizia ed ex leader della curva Nord Andrea Beretta, il quale ha ammesso di essere stato il mandante dell’uccisione per l’affare del merchandising e altri business. E’ la prima confessione che arriva dopo gli arresti dell’11 aprile scorso, nelle indagini della Squadra mobile della Polizia e della Dda milanese, che hanno approfondito quei verbali con le confessioni di Beretta per risolvere il cold case in uno dei filoni della maxi inchiesta sulle curve di San Siro. Simoncini, legato alla ‘ndrangheta, ha confermato, nel verbale davanti al pm, che era lui alla guida dello scooter e che a sparare sarebbe stato Daniel D’Alessandro, detto “Bellebuono”, bloccato in Bulgaria dagli investigatori e poi estradato in Italia. Anche D’Alessandro, interrogato il 12 maggio dalla gip Daniela Cardamone e difeso dal legale Daniele Barelli, aveva scelto di non rispondere. Oltre a D’Alessandro e Simoncini, davanti alla giudice si erano avvalsi della facoltà di non rispondere tutti gli altri arrestati: Marco Ferdico, che era nel direttivo della Nord, e il padre Gianfranco – a cui Beretta presunto mandante, come messo a verbale, avrebbe dato 50mila euro per l’omicidio – e anche Cristian Ferrario, che si intestò lo scooter usato dagli esecutori. Ora, dopo la confessione di Simoncini che cambia lo scenario delle difese, a stretto giro potrebbero arrivare anche quelle degli altri.

Confessa anche Marco Ferdico

Anche Marco Ferdico, uno degli ex capi del direttivo della Curva Nord interista, già in carcere da fine settembre nella maxi inchiesta milanese sulle curve di San Siro, ha confessato, da quanto si è appreso, il suo ruolo e le sue responsabilità nell’omicidio dello storico capo ultrà interista Vittorio Boiocchi, ammazzato a colpi di pistola il 29 ottobre del 2022 sotto casa a Milano. Ammissioni, quelle di Ferdico, che, da quanto si è saputo, sono arrivate nei giorni scorsi, sempre davanti al pm della Dda milanese Paolo Storari nelle indagini della Squadra mobile della Polizia, e prima della confessione di ieri di Pietro Andrea Simoncini, uno dei due presunti esecutori materiali del delitto di quasi tre anni fa. Ferdico era nel direttivo della Nord assieme ad Andrea Beretta, ora collaboratore di giustizia, e ad Antonio Bellocco, rampollo della famiglia di ‘ndrangheta, ucciso il 4 settembre scorso da Beretta.

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