Ponte sullo Stretto: perché non fare un referendum?
E’ vero che la realizzazione di un ponte sullo Stretto di Messina, per unire la Sicilia con la Calabria, ha il plauso delle persone interessante? Nel dubbio il Corriere della Sera ha pubblicato un “c…

E’ vero che la realizzazione di un ponte sullo Stretto di Messina, per unire la Sicilia con la Calabria, ha il plauso delle persone interessante? Nel dubbio il Corriere della Sera ha pubblicato un “corsivo” dal titolo: “Ponte di Messina, perché non sottoporlo a referendum?”.
L’autore è stato Sergio Bazerla che ha suggerito di sottoporre l’opera a referendum.
A pensarci potrebbe essere una soluzione visto che si racconta della mancanza di unanimità per la realizzazione dell’opera, prova ne sia che l’iniziativa si trascina da circa ottanta anni e non riesce a trovare una soluzione, ma solo un aggravio di spese.
C’è, infatti, chi continua a dire che il “Ponte” rappresenta un’opera importante per favorire l’attraversamento stabile dello “Stretto”, ma c’e’ anche chi sottolinea che i quasi quindici miliardi di Euro previsti dal “preventivo” rappresentano una “follia” quanto meno per coloro che non riescono a vivere dignitosamente con quanto percepiscono di pensione.
Anche i giovani (siciliani e calabresi) costretti a lasciare la propria casa per tentare di trovare un lavoro al Nord, non vedono di buon occhio la spesa per realizzare il Ponte e chiedono che si indica un referendum.
Dopotutto si tratta di un’opera che, anche per il tempo trascorso, ma soprattutto per i bisogni sempre crescenti di una parte di popolazione, non “infiammano” più gli animi. Ciò accade soprattutto tra coloro che sanno di dover lasciare la loro abitazione per consentire la realizzazione di una strada per raggiungere quelle con direzione Palermo o Catania.
A parte la spesa dell’opera e quelle, consistenti, fatte negli anni trascorsi per i presidenti ed i componenti della Società “Stretto di Messina”, per i locali presi in fitto e qualcuno acquistato, sarebbe da valutare un referendum tra i cittadini, quanto meno di Messina e dei paesi tra Villa San Giovanni e Reggio Calabria per avere un responso sulle “priorità”. Si è sempre in tempo a guardare intorno, senza esaltazioni e senza paure, ma attraverso un discorso sulle “priorità”. Si è sempre in tempo per guardare intorno, senza esaltazioni e senza paure ma, attraverso un confronto sereno, decidere sugli orizzonti e le implicazioni che la scelta comporta.