Skip to main content

Ultimo aggiornamento alle 23:51
Corriere della Calabria - Home

I nostri canali


Si legge in: 4 minuti
Cambia colore:
 

le nuove mafie

Gratteri al Festival delle Arti di Celico. «La Camorra si muove meglio nel dark web rispetto alla ‘Ndrangheta»

Il procuratore di Napoli sul palco con Antonio Nicaso. Sulla mancata collaborazione di Grande Aracri «la legge impone che si dica tutto»

Pubblicato il: 01/06/2025 – 6:55
di Fabio Benincasa
00:00
00:00
Ascolta la versione audio dell'articolo
Gratteri al Festival delle Arti di Celico. «La Camorra si muove meglio nel dark web rispetto alla ‘Ndrangheta»

CELICO Cosa è successo quando Nicolino Grande Aracri pareva intenzionato a collaborare con la giustizia? Arcangelo Badolati, sul palco del Festival Internazionale delle Arti di Celico, rivolge la domanda al procuratore di Napoli Nicola Gratteri ospite insieme ad Antonio Nicaso, codirettore dell’evento, ad uno dei tre appuntamenti conclusivi. «La legge sui collaboratori giustizia non prevede che un tizio si penta ma che debba dire tutto ciò di cui sei è conoscenza. E Allora bisogna capire. Se siamo veramente cultori del diritto, non dobbiamo innamorarci delle possibili confessioni». Gratteri aggiunge: «Non corro subito quando qualcuno dice di voler raccontare qualcosa, resto impassibile anche se mette sul tavolo informazioni su cento omicidi. Prima devi studiare la storia criminale di chi pare intenzionato a collaborare, poi quella dei suoi parenti, degli amici e dei nemici. Quando sei pronto, ti siedi e inizi a capire chi hai di fronte».

gratteri_nicaso

Le differenze tra Camorra e ‘Ndrangheta

Nicola Gratteri dopo tanti anni in Calabria è passato alla guida degli uffici di procura di Napoli. Quale, se c’è, il legame che unisce le due Marie? «Ho imparato il significato di “stesa”, che in Calabria non esiste. La ‘Ndrangheta ha prestato sempre attenzione al culto del consenso popolare, a mostrarsi come un qualcosa che serve alla collettività. In Campania c’è la terza generazione dei capimafia che erano al 41 bis e oggi conquistano le piazze della vendita della cocaina».
Un’altra differenza. «La ‘ndrangheta non vende più droga per strada, ma subappalta la vendita della cocaina da Roma in su ai nord africani ed ai nigeriani». Ed ancora, «la camorra si muove meglio nel dark web rispetto alla ‘ndrangheta, sono molto evoluti in questo mondo e stiamo cercando di attrezzarci con una struttura investigativa specializzata».

Le rotte nelle americhe

Il professore Antonio Nicaso traccia le rotte della droga, delle mafie, nelle Americhe. «In America Latina, i social hanno una direzione strategica e come se ci fosse un direttore della comunicazione, tutto quello che fanno è riconducibile ad una strategia». In alcuni paesi, per esempio in Ecuador, si nota la presenza massiccia di clan albanesi. Che sono stati probabilmente accreditati e oggi raccolgono investimenti e organizzano dei carichi che non sono destinati solo ad un’organizzazione». Antonio Nicaso non condivide alcuni teoremi legati alla mafia. «Starei un po’ alla larga da certe definizioni, come per esempio macro mafia o da chi immagina qualcosa di simile ai film di John Wick. Addirittura c’è chi parla di Spectre mafiosa come se ci fosse una super cupola a capo di ogni cosa. Io penso che ci possano essere delle cointeressenze».
Quali sono le rotte più battute dalla criminalità? «La rotta oceanica fa gola a tutti perché un chilo di cocaina a Melbourne costa 210 o 220 mila dollari. Quindi se raggiungo l’Australia chiaramente faccio più soldi e la ‘ndrangheta da tempo è lì ed ha tutto l’interesse a sviluppare quel tipo di rapporto, visto che anche in Canada e da Vancouver partono carichi che continuamente raggiungono l’Australia». E in Africa? «Oggi è possibile raggiungerla, è una zona di stoccaggio, ma è possibile poi arrivare in Galizia importante dal punto di vista strategico perché durante il Covid sono stati scarcerati tantissimi boss che erano stati condannati». Tornando in Europa, impossibile non citare Anversa. «Oggi non è solo la capitale dei diamanti, ma centro nevralgico del narcotraffico per una semplice ragione si fanno pochissimi controlli. Solo il 2%». «Anversa – chiosa Nicaso – si vanta di essere un porto che facilita gli scambi e accelera le operazioni e da quel porto in due ore sei dappertutto in Europa. Quindi un punto strategico che le organizzazioni criminali». (f.benincasa@corrierecal.it)

Il Corriere della Calabria è anche su WhatsApp. Basta cliccare qui per iscriverti al canale ed essere sempre aggiornato

Argomenti
Categorie collegate

x

x