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Reggio, fari nazionali su Arghillà: tra degrado, criminalità e la speranza di rinascita

Il quartiere reggino, al centro di blitz e denunce, cerca il riscatto grazie all’arrivo della Commissione e ai fondi del Ministero dell’Interno

Pubblicato il: 15/06/2025 – 8:48
di Mariateresa Ripolo
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Reggio, fari nazionali su Arghillà: tra degrado, criminalità e la speranza di rinascita

REGGIO CALABRIA Attesa a Reggio Calabria per la Commissione parlamentare d’inchiesta sulle condizioni di sicurezza e sullo stato di degrado delle città e delle loro periferie. Una visita che durerà due giorni, lunedì e martedì, il 16 e il 17 giugno.
Nella città dello Stretto, l’organismo guidato dal deputato Alessandro Battilocchi si concentrerà sulla difficile situazione in cui riversa il quartiere Arghillà. In agenda incontri con il sindaco Giuseppe Falcomatà, il prefetto Clara Vaccaro, il Questore Salvatore La Rosa e il presidente Aterp, Maria Carmela Iannini. Previsti sopralluoghi presso Arghillà, un incontro presso l’Istituto “Maria Ausiliatrice” nel quartiere Modena e poi una visita al quartiere Ciambra, a Gioia Tauro, assieme al sindaco Simona Scarcella.

Arghillà: tra emergenze e denunce

Tra blitz interforze e arresti che hanno dimostrato il ruolo centrale del quartiere Arghillà per la criminalità, sono stati tanti gli appelli lanciati dai cittadini per denunciare uno stato di degrado arrivato a un punto di non ritorno.
Un’operazione dei carabinieri lo scorso marzo, che ha portato all’arresto di nove persone, ha permesso il ritrovamento di panetti di tritolo con detonatori e componenti elettrici e un vero e proprio arsenale da guerra composto da fucili, pistole e munizioni, confermando come il quartiere reggino sia centro nevralgico per i gruppi criminali che ne hanno fatto un deposito.

LEGGI ANCHE: Arghillà come il far west: regolamenti di conti e scontri per strada con fucili e pistole

Tra i reati commessi e documentati dalle operazioni delle forze dell’ordine ci sono anche furti di energia elettrica, la scoperta di depositi di auto e mezzi rubati, l’occupazione abusiva di alloggi popolari. Una situazione esplosiva dal punto di vista della criminalità che si riversa sugli abitanti del quartiere.
Distese di rifiuti in fiamme per le strade, grosse perdite d’acqua che si protraggono per giorni, danneggiamenti alle auto parcheggiate. È un continuo di segnalazioni da parte dei residenti di uno dei quartieri più problematici di Reggio Calabria. 

Gli abitanti del quartiere sono arrivati anche a temere per la propria salute alla luce della scoperta della presenza di amianto tra i rifiuti in fiamme. «Il nostro grido non lo ascolta nessuno, questa è una battaglia per la nostra vita e per la nostra salute. Ad Arghillà si vive nella paura, nell’omertà e nel silenzio», avevano denunciato i membri del Gruppo Civico “Noi Siamo Arghillà – La Rinascita” nel corso di una manifestazione davanti al Comune.

protesta abitanti arghillà

Il caso del quartiere reggino è arrivato anche in Parlamento con l’annuncio del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi di aver destinato 5 milioni di euro “per iniziare a rimuovere le condizioni di degrado e attivare le iniziative necessarie alla riqualificazione dell’intera area”, come sottolineato anche dal deputato di Forza Italia Francesco Cannizzaro. “Occorrono investimenti infrastrutturali straordinari e opere di riqualificazione. E per questo, per supportare ulteriormente questo piano d’azione, il ministero dell’Interno destinerà tra i 4 e i 5 milioni di euro della quota di competenza del fondo per lo Sviluppo e la Coesione 2021-2027 per l’avvio degli interventi di rigenerazione urbana di Arghillà, anche d’intesa con la Regione, allo scopo di rimuovere le condizioni di degrado del quartiere ed elevarne la complessiva cornice di sicurezza”, ha spiegato Piantedosi al question time alla Camera.
Domani l’arrivo della Commissione parlamentare con focus su un’area dal grande potenziale paesaggistico che non può più essere etichettata come “quartiere-ghetto”.

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