Catanzaro, il Consiglio comunale sulla sanità è un flop (del centrosinistra)
Niente numero legale, il sindaco e la sua maggioranza “spuria” devono battere in ritirata. Il centrodestra: «Fiorita ostaggio del gruppo Misto»

CATANZARO Un flop. Un flop sul piano politico per la maggioranza “spuria” centrosinistra-Misto che sostiene il sindaco Nicola Fiorita, un flop sul piano delle presenze istituzionali che si contano sulle dita di una mano, e un flop sul piano dei contenuti, perché si finisce in uno sgradevole nulla di fatto che rivela una complessiva debolezza e una complessiva incapacità della classe dirigente della città – tutta la classe dirigente della città – nell’affrontare i problemi e nel proporre soluzioni. E’ il flop del Consiglio comunale “aperto” di Catanzaro convocato per oggi pomeriggio sul tema della sanità. Alla base del confronto, una mozione firmata nei mesi scori da 13 consiglieri comunali finalizzata a lanciare dei precisi messaggi alla Regione, e segnatamente al presidente Roberto Occhiuto, commissario della sanità calabrese, su diversi temi: il primo e più importante riguarda i chiarimenti sui finanziamenti e sulla ubicazione del futuro (futuribile, anzi futuribilissimo) nuovo ospedale di Catanzaro, che per i firmatari dovrebbe sorgere – come già deciso una decina di anni fa dal Consiglio comunale – in un’area tra l’ospedale Pugliese e il presidio Ciaccio, ubicazione che però non convince in tantissimi (nemmeno lo stesso Occhiuto, che avrebbe già detto di preferire Germaneto, ).

Le avvisaglie negative già in mattinata quando una nota del Pd cittadino – stranamente coincidente con una nota della Lega – invita il Consiglio comunale odierno a evitate posizioni e scelte da piccolo cabotaggio, nota che – dicono i bene informati – non sarebbe piaciuta né a Fiorita né a diverse componenti del suo schieramento. Avvisaglie che si fanno più concrete quando, all’ora indicata per l’inizio dell’assemblea, i banchi degli invitati istituzionali risultano (e risaltano) tristemente vuoti – gli unici “coraggiosi-volenterosi” sono i consiglieri regionali Amalia Bruni, Raffaele Mammoliti (Pd) e Antonio Lo Schiavo (Misto) – e anche la maggioranza “spuria” di Fiorita registra qualche assenza (sia pure giustificata). E’ quasi gioco facile per l’opposizione – di centrodestra ma non solo, perché c’è anche Valerio Donato, di Azione – insinuarsi nella plateale debolezza dello schieramento di governo cittadino, far risaltare le difficoltà numeriche dello stesso e attaccare ad alzo zero, rimarcando in una conferenza stampa organizzata ad horas «l’impreparazione del sindaco Fiorita, completamente ostaggio del gruppo misto, la presunzione di evitare il confronto, e il goffo tentativo di far passare una mozione per ubicare il nuovo ospedale di Catanzaro in un’area inadeguata, tra l’altro a rischio frane e alluvioni» (anche se pure nell’opposizione non mancano divergenze anche sostanziali). Alla fine per rispetto della liturgia si va in aula per l’appello: presenti 16 consiglieri comunali, non c’è il numero legale e la seduta viene tolta perché andata deserta. E alla fine – chi più chi meno – perdono tutti, a Catanzaro, sia la maggioranza di centrosinistra, sia quel “mondo di mezzo” che oggi sta con il centrosinistra domani chissà, sia il centrodestra, sia il resto dell’opposizione. (a. cant.)
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