Nisticò: «Lavoriamo per ridurre i tempi di accesso alle terapie innovative»
Il presidente di Aifa ospite di un evento a Rende. La spesa per i farmaci «al Sud è più alta, diventa scorciatoia allo stile di vita»

COSENZA L’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) sta lavorando per ridurre i tempi di accesso alle terapie innovative, promuovendo l’introduzione di un meccanismo di accesso precoce sul modello francese. L’obiettivo è garantire ai pazienti una disponibilità più rapida dei farmaci innovativi, superando le tempistiche attualmente imposte dalle procedure standard di approvazione e rimborso. Il presidente dell’AIFA, il calabrese Robert Giovanni Nisticò, ha sottolineato – ai nostri microfoni – l’importanza di un sistema che bilanci rapidità, efficacia e sicurezza, auspicando un percorso che permetta la fruizione anticipata delle cure, soprattutto nei casi in cui le terapie possano rappresentare un’opzione decisiva per i pazienti.
«L’Europa dà l’autorizzazione al commercio dei farmaci, l’Aifa impiega tempo a negoziarli e mediamente trascorrono 2-3 anni per i farmaci, da quando riceviamo il dossier a quando entrano in commercio. Questo è un tempo non accettabile, considerando alcuni tipi di malattie progressive, debilitanti, gravi. Un meccanismo di accesso anticipato consentirebbe di rendere disponibili le terapie innovative con tempi ridotti rispetto alle procedure standard», sostiene Nisticò.
La spesa sanitaria al Sud
L’obiettivo è trovare un equilibrio tra l’innovazione farmaceutica e la sostenibilità del sistema sanitario, sempre tenendo d’occhio la spesa che al Sud, per quanto riguarda i farmaci, è superiore rispetto alle altre regioni d’Italia. «Sono tanti i motivi per cui al Sud la spesa cresce di più rispetto al Nord, e questo non è supportato da dati epidemiologici, ma nelle regioni del Mezzogiorno c’è un tipo di approccio diverso: il farmaco viene assunto spesso come scorciatoia allo stile di vita». E inoltre, al Sud «c’è la tendenza ad una eccessiva medicalizzazione».
La ricerca sulle malattie rare
È un altro aspetto sul quale è improntata la mission di Aifa è la ricerca, soprattutto quella legata ai farmaci per le malattie rare. «Supportiamo la ricerca cosiddetta indipendente. Oggi la maggior parte della ricerca è frutto delle aziende farmaceutiche, ovvero profit. Noi, invece, puntiamo a salvaguardare il concetto di non profit, quindi di ricerca indipendente. Ci sono due bandi in uscita, uno è già disponibile da qualche giorno, e riguarda il 2% delle malattie rare: abbiamo messo a disposizione 17,8 milioni di euro. Dopo l’estate uscirà il bando 5% che ammonta a circa a 20 milioni di euro su altre tematiche di interesse per l’agenzia: la medicina di precisione e l’antimicrobico resistenza», conclude Nisticò. Il presidente di AIFA ha poi tenuto una lectio magistralis, a Rende, e ha ricevuto il “Premio Castello Arintha”. (f.benincasa@corrierecal.it)
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