«Occhiuto riferisca in Consiglio». Il centrosinistra formalizza la richiesta a Mancuso
L’opposizione chiede di inserire all’odg di mercoledì una informativa del governatore sulla indagine che lo vede coinvolto. Il presidente della Regione si è già detto disponibile

REGGIO CALABRIA “Inserire all’ordine del giorno del Consiglio regionale di mercoledì una informativa del presidente della Giunta regionale, Roberto Occhiuto, in merito all’inchiesta condotta dalla Procura della Repubblica di Catanzaro che lo vede indagato per ipotesi di reato di corruzione”. E’ quanto chiedono al presidente del Consiglio regionale Filippo Mancuso i consiglieri dell’opposizione Davide Tavernise (Movimento 5 Stelle) Domenico Bevacqua (Pd), Antonio Lo Schiavo (Misto) e i democrat Ernesto Alecci, Amalia Bruni, Franco Iacucci, Raffaele Mammoliti, Giovanni Muraca. A quanto si apprende da fonti di Palazzo Campanella la richiesta di inserimento dell’informativa sarebbe già stata formalmente depositata alla segreteria del Consiglio regionale. Nella richiesta l’opposizione di centrosinistra evidenzierebbe che «è stato lo stesso presidente Occhiuto a rendere pubblica l’esistenza di un’indagine a suo carico da parte della Procura di Catanzaro» e che «il Consiglio regionale, quale massima espressione della rappresentanza democratica, ha il dovere di essere adeguatamente informato su fatti che riguardano il presidente della Giunta e che possono avere ripercussioni sull’immagine e sul funzionamento delle istituzioni regionali». Sempre l’opposizione chiede infine che dopo l’eventuale informativa si tenga in aula un dibattito sulla vicenda. Prevedibile che la richiesta dell’opposizione di centrosinistra venga accolta considerando che sul piano numerico ci sono le firme necessarie per l’inserimento all’odg della seduta del 25 giugno. Peraltro nella conferenza stampa convocata nei giorni scorsi lo stesso Occhiuto si è già detto disponibile a riferire in Consiglio regionale: «Non ho alcuna difficoltà, anche se – affermò in quell’occasione – alla fine ripeterei le cose che ho detto già». (a. cant.)
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