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LA DECISIONE

‘Ndrangheta, omicidio Vangeli: condanna annullata per Prostamo

Si dovrà rifare il processo in Appello. La vittima, secondo l’accusa, sarebbe stato attirato in un tranello, ucciso e poi gettato nel fiume Mesima

Pubblicato il: 24/06/2025 – 15:12
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‘Ndrangheta, omicidio Vangeli: condanna annullata per Prostamo

Condanna annullata con rinvio per Antonio Prostamo, 36 anni, accusato di essere stato uno degli esecutori della scomparsa e dell’omicidio di Francesco Vangeli, commesso in concorso con il fratello Giuseppe Prostamo e altri soggetti ancora da identificare nella notte tra il 9 e il 10 ottobre 2018 con un colpo d’arma da fuoco. La decisione è della prima sezione della Corte di Cassazione, accogliendo il ricorso degli avvocati Sergio Rotundo e Alice Massara, disponendo l’immediata scarcerazione dell’imputato.

Il processo

Prostamo era stato condannato in Appello a 29 anni e sei mesi, un ritocco al ribasso rispetto alla condanna a 30 anni emessa in primo grado.
Per Antonio Prostamo, dunque, sarà necessario un nuovo processo di secondo grado. Già in Appello i giudici avevano dichiarato improcedibili due capi di imputazione per mancanza di querela: tentata violenza privata e danneggiamento. Per lo stesso delitto è già stato condannato in via definitiva Giuseppe Prostamo, fratello di Antonio, a 17 anni, 6 mesi e 20 giorni.

L’accusa

Secondo l’accusa Francesco Vangeli sarebbe stato attirato in un tranello, ferito mortalmente con un colpo di fucile, chiuso in un sacco di plastica e ancora agonizzante gettato nel fiume Mesima. Ad uccidere Vangeli, secondo l’accusa, sarebbero stati i due fratelli che avrebbero agito in concorso con altre due persone ancora in fase di identificazione. I fatti si sarebbero consumati tra il pomeriggio e la sera del 9 ottobre 2018. Vangeli sarebbe stato attirato con un pretesto nella casa di Antonio e Giuseppe Prostamo a San Giovanni di Mileto. È qui che il giovane di Filandari sarebbe stato ferito dal colpo di fucile, rinchiuso in un sacco nero di plastica e ancora moribondo trasportato a bordo della sua auto nei pressi del fiume Mesima dove – secondo la ricostruzione degli inquirenti – è stato poi gettato. Quindi i suoi presunti assassini hanno bruciato la macchina, poi ritrovata svincolo autostradale lo svincolo di Mileto. Secondo l’accusa, i moventi del delitto sarebbero riferibili ad una ragazza (Alessia Pesce, indagata per false dichiarazioni) contesa fra la vittima e Antonio Prostamo, un debito di droga della vittima coi due imputati e una pistola data dai fratelli a Vangeli e non restituita dal 25enne. (Gi.Cu.)

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