Occhiuto: «Crotone trasformata in pattumiera d’Italia»
Il presidente in Commissione ecomafie: «Presto in Svezia 40mila tonnellate». La proposta: «Lo smaltimento in altre discariche italiane»

ROMA «Le notizie che posso dare, per quanto conosciuto dai miei uffici, sono che già quattro notifiche sono state attivate da Eni Rewind per spedire i rifiuti pericolosi in Svezia e Germania, una è stata già autorizzata, una notifica per 40mila tonnellate di rifiuti che dovrebbero essere spedite in Svezia, la spedizione dovrebbe avvenire da Gioia Tauro. Le altre notifiche sono in corso di valutazione, ma è evidente che da parte degli uffici della Regione c’è ogni disponibilità per valutare queste notifiche nel più breve tempo possibile». Così durante l’audizione davanti alla Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su altri illeciti ambientali e agroalimentari, il presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto, ascoltato nell’ambito del filone d’inchiesta relativo al Sin di Crotone. Il presidente nel corso del suo intervento, in video collegamento ha ripercorso tutta la vicenda che ha definito «un tema molto avvertito in Calabria».
«Crotone trasformata in provincia-pattumiera d’Italia»
«La provincia di Crotone è una provincia che accoglie già moltissimi rifiuti pericolosi da tutta Italia, in discariche che sono state create quando non ero io presidente», ha detto Occhiuto che ha parlato di una graduale trasformazione della provincia di Crotone in “provincia-pattumiera”: «La mia idea è che una provincia che è stata fatta diventare una provincia pattumiera non dovesse più esserlo. Ho provato a spiegarlo ad Eni Rewind. Sono stato costretto a inviare delle diffide che ho mandato per conoscenza alla Procura della Repubblica perché sembrava ci fosse ancora la volontà di procedere comunque allo smaltimento dei rifiuti nella discarica di Crotone. Questa circostanza, – ha aggiunto – secondo me avrebbe indotto prima o poi al raddoppio di quella discarica. È una circostanza che ho segnalato anche attraverso più diffide a Eni Rewind e a Sovreco».
L’audizione
Il presidente della Regione ha quindi ripercorso tutte le tappe che dal 2020 hanno portato poi all’agosto 2024, con il Ministero dell’Ambiente che ha imposto alla Regione di rimuovere il vincolo e ad Eni di iniziare i lavori di bonifica. Un decreto al quale «la Regione, insieme al comune di Crotone e alla provincia di Crotone, si contrappone facendo ricorso al Tar». «Eni – ha spiegato Occhiuto – successivamente dichiara di aver trovato discariche disponibili in Svezia e in Germania, ma insiste comunque sull’utilizzo della discarica Sovreco di Crotone». «Negli anni passati – ha spiegato il presidente della Regione – ci è sempre stato detto che non c’erano discariche fuori dalla Calabria o dall’Italia capaci di assorbire questi rifiuti, poi invece nel 2025 Eni ha detto che queste discariche ci sono, che in Svezia e in Germania potrebbero essere smaltiti questi rifiuti, ma insiste comunque nell’utilizzo della discarica Sovreco di Crotone. E allora la Regione procede a quelle diffide, ribadisce la validità del vincolo e contesta il tentativo di scavalcare il Paur».
La proposta alternativa: «Lo smaltimento in altre discariche italiane»
Occhiuto ha quindi sottolineato: «La Regione ha sempre difeso il vincolo di smaltimento fuori regione e intende affermarlo anche per il futuro. Riteniamo che ci siano alternative tecniche che potrebbero da un lato fare in modo che il vincolo sia rispettato, dall’altro rendere possibile lo smaltimento anche in altre discariche, eventualmente in Italia. Dicono i miei tecnici che, per esempio, si potrebbero trattare i rifiuti più pericolosi, facendo un downgrade, qualificandoli come meno pericolosi e in questo caso potrebbero essere accolti più facilmente in una molteplicità di rifiuti. Certo, è un procedimento che prevede un costo ulteriore da parte di Eni Rewind, ma noi confidiamo nel fatto che questa possibilità possa essere approfondita».
«Contro le infiltrazioni della ‘ndrangheta attivate tutte le sinergie»
E infine, rispondendo alle domande dei membri della Commissione sul pericolo di infiltrazioni mafiose nelle attività relative allo smaltimento dei rifiuti, Occhiuto ha spiegato: «In una regione bellissima, ma complicata come la Calabria, quando si tratta di rifiuti bisogna sempre fare attenzione, creare una sinergia, tra livelli istituzionali diversi, affinché si possano azzerare tutte le possibilità di infiltrazione da parte della ‘ndrangheta. La mia amministrazione ha dato accesso a tutte le banche dati della Regione alla Direzione investigativa antimafia, non solo per quanto attiene ai rifiuti ma a ogni altro ambito: tutti i decreti, tutti i procedimenti amministrativi sono visibili per una mia precisa scelta». (m.r.)
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