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Consiglio regionale, il centrosinistra non va all’assalto di Occhiuto: «La discussione può finire qui»

Gli interventi in aula degli esponenti dell’opposizione nel dibattito sull’indagine a carico del presidente. «Il confronto si concentri sui temi politici»

Pubblicato il: 25/06/2025 – 14:05
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Consiglio regionale, il centrosinistra non va all’assalto di Occhiuto: «La discussione può finire qui»

REGGIO CALABRIA «Anche dal tono molto pacato ed equilibrato del presidente Occhiuto, ritengo che la discussione debba finire in questi termini, non compete a noi andare oltre». Lo ha detto il capogruppo del Misto Antonio Lo Schiavo, intervenendo in Consiglio regionale sulla informativa del presidente della Regione Roberto Occhiuto sulla indagine della Procura di Catanzaro che vede coinvolto il governatore. Nei giorni scorsi il centrosinistra aveva avanzato la richiesta di dibattito sulla vicenda: dopo l’informativa di Occhiuto sono intervenuti alcuni esponenti della minoranza di centrosinistra, che hanno usato toni estremamente sereni. In pratica, il centrosinistra ha scelto di non andare all’attacco ad alzo zero di Occhiuto.

L’intervento di Lo Schiavo

Il primo a intervenire Lo Schiavo: «In questi casi bisogna misurare le parole. Noi non siamo giudici, e non possiamo e non dobbiamo entrare in vicende che prescindono dal nostro ruolo istituzionale. Abbiamo ritenuto di portare in aula la vicenda solo perché il presidente ha deciso di rendere la pubblica e noi abbiamo voluto colmare un vulnus chiedendo un passaggio nelle istituzioni.  Ritengo, anche dal tono molto pacato ed equilibrato del presidente Occhiuto, che la discussione debba finire in questi termini, non compete a noi andare oltre. Qualche concetto – ha aggiunto Lo Schiavo – lo voglio ribadire: no a un garantismo intermittente, il garantismo vale per tutti, anche per l’altra parte politica. Il garantismo vale per il presidente Occhiuto e anche per l’allora presidente Oliverio e a suo tempo sbagliò certa parte della sinistra a non difendere fino in fondo un principio di civiltà. Il presidente Occhiuto sarà chiamato davanti agli elettori portando i suoi risultati politici – che per noi non ci sono – ma questo è un profilo politico che si farà dopo: qui si doveva ribadire e si è ribadito il concetto del rispetto delle istituzioni. Consiglio al presidente Occhiuto di non rendere divisiva questa vicenda: non servono i toni alti, non serve parlare direttamente ai cittadini senza filtri perché così si rischia di incattivire un clima che la Calabria merita sia sereno. Abbiamo un altro anno di legislatura e questa istituzione e l’azione della vostra maggioranza dev’essere libera e serena, il dibattito si deve concentrare sui veri temi, quelli politici, e non va portato su altri terreni. Bon è questo il nostro caso non è questa la nostra cultura istituzionale».

L’intervento di Tavernise

A sua volta, Davide Tavernise, capogruppo M5S, ha osservato: «Tutti noi abbiamo dimostrato un atteggiamento maturo e rispettoso delle istituzioni e della persona del presidente. Io sono stato molto attento insieme ad altri esponenti del mio movimento, che ha una storia diametralmente opposta a quella del presidente ma che su questa vicenda ha dimostrato maturità. Per me l’obiettivo è battere politicamente Occhiuto senza ricorrere ad alcuna scorciatoia, nemmeno in un’aula di tribunale. Mi auguro che il presidente Occhiuto esca bene ed esca pulito da questa vicenda – perché non è possibile che anche altri presidenti di Regione sono stati indagati e poi assolti, tranne un solo caso e per fatti non da presidente della Regione – in quanto non viene lesa solo la sua immagine ma anche quella della regione, che invece – ha rilevato Tavernise – deve dimostrare, al di là delle differenze politiche, che è governata da una classe politica onesta».

L’intervento di Bevacqua

Secondo Mimmo Bevacqua, capogruppo del Pd, «questo dibattito conferma la serietà della opposizione, il suo equilibrio e la sua saggezza, perché non abbiamo voluto strumentalizzare la vicenda. Abbiamo presentato la richiesta di informativa perché era giusto parlare in questa aula di questa vicenda, per senso di responsabilità e di rispetto all’istituzione. Abbiamo apprezzato la pacatezza del presidente Occhiuto, anche il fatto di non sentirsi sereno, uno stato d’animo che lo comprendiamo. Prendiamo atto delle parole del presidente Occhiuto, da parte nostra – ha sostenuto Bevacqua – abbiamo dimostrato la nostra serietà e anche il rispetto verso i calabresi».

L’intervento di Laghi

Infine, Ferdinando Laghi, capogruppo di DeMa: «Io non ho sottoscritto la richiesta di informativa di parte delle forze di minoranza perché la vicenda è ancora troppo indistinta, abbiamo bisogno di fatti concreti e non di ipotesi o ricostruzioni giornalistiche. Le aule di giustizia hanno i loro tempi e i loro percorsi, che vanno rispettati: non è questo Consiglio che si deve occupare di queste cose. Il mio non è semplice garantismo, parola ormai diventata vuota: il nostro compito è concentrarci sull’attività legislativa e sul bene dei calabresi. Quando la vicenda avrà più chiarezza allora – per come del resto annunciato dal presidente Occhiuto – possiamo tornare in Consiglio per discutere: fino ad allora – ha concluso Laghi – dobbiamo operare tutti insieme affinché questo Consiglio regionale sia motore di sviluppo e non terreno di scontro su problemi che non riguardano i calabresi». (a. c.)

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