Amii Stewart: «Adoro la Calabria e la sua natura selvaggia»
L’artista americana in concerto il 4 luglio all’Arena Rendano di Cosenza. Sul palco insieme all’Orchestra Sinfonica Brutia. «Sarà bellissimo»

COSENZA Il telefono squilla, pochi secondi e dall’altra parte del mondo arriva potente la voce di Amii Stewart. Il “ciao” è pronunciato con il sorriso, un entusiasmo coinvolgente come il suo spettacolo a Cosenza, il 4 luglio all’Arena Rendano. Voce inconfondibile e interprete che ha conquistato il cuore di milioni di fan in tutto il mondo, l’artista della disco music sarà accompagnata dall’Orchestra Sinfonica Brutia, in una formazione ritmico-sinfonica diretta dal Maestro Antonio Palazzo. Il concerto rientra nella sezione estiva della Rassegna L’Altro Teatro, curata da Gianluigi Fabiano e Giuseppe Citrigno, e patrocinata dal Comune di Cosenza.
Saranno 35 gli elementi dell’orchestra, arricchita da pianoforte, basso, tastiere, batteria e percussioni, ad accompagnare Amii Stewart, pronta a travolgere il pubblico con la sua energia senza tempo. L’artista statunitense si racconta in una intervista al Corriere della Calabria, partendo da una riflessione sui venti di guerra e sull’approccio del presidente degli States Donald Trump. «Non riconosco il mio paese. Pensavo che l’uomo avesse imparato rispetto alle guerre ed ai conflitti passati ma ho la sensazione che stia peggiorando. Non perdo la speranza se penso a quante cose meravigliose accadono nel mondo però se penso al mio paese, l’America, mi viene da piangere».
Una lunga carriera, tante anime: la disco music, il teatro, la canzone italiana e quella internazionale. Come riesci a farle convivere?
«Fanno tutte parte della mia vita, del mio essere. Mi ritrovo dentro tutti questi mondi e ci casco dentro, scivolo giù e amo la sfida. E ovviamente mi piace la bella musica. Quando una canzone è bella sempre, indipendentemente dalla lingua, dal ritmo. Adoro studiare, se sei un cantante o un artista devi apportare miglioramenti alle tue performance e allargare il perimetro. Ecco perché riesco a “vivere” tutti questi mondi musicali assai diversi».
La gavetta. Partita giovanissima dagli States, hai attraversato il mondo e sgomitato parecchio per ottenere successo. Oggi, la sensazione, è che scalare la vetta sia più semplice. E’ così?
«Questi giovani che ottengono subito successo non si rendono conto di essere dentro un tritacarne. Arrivando così velocemente in vetta, sanno poco o nulla e spesso non hanno basi solide per sostenere un una responsabilità così forte. Sono caduta mille volte e sono riuscita a rialzarmi e ricominciare. In una carriera capitano momenti segnati da dispiaceri, ma vai avanti con forza. Quando sali subito in cima non ti accorgi di tutto questo, ma la colpa non è dell’artista ma del sistema che ha cambiato le persone trasformandole in merce usa e getta. I ragazzi soffrono e questo mi dispiace moltissimo».
C’è qualcosa che ancora non hai fatto?
«Il cinema! Mi piacerebbe tanto fare cinema. E’ l’unico settore che mi manca».
Cresce l’attesa per il concerto a Cosenza, cosa dobbiamo aspettarci?
«Sarà un spettacolo bellissimo. I musicisti che saliranno insieme a me sul palco sono considerati “classici”, ma faremo vedere che sono capaci di ben altro: il mio repertorio è molto vasto. Partiamo dai pezzi di R&B, alle canzoni degli anni ’70, dai brani soul a Morricone e anche qualche canzone di Vasco Rossi. Faremo vedere alla città di Cosenza che l’Orchestra Sinfonica Brutia è strepitosa e in grado di suonare generi musicali completamente diversi».
Amii e la Calabria
«Adoro la Calabria e la sua natura selvaggia. Non è stata segnata dal turismo di massa. Se è vero che raggiungerla non è così semplice è altrettanto vero che questa cosa rappresenta un pregio: mantenete intatta la bellezza naturale di una regione unica e meravigliosa. E non parliamo del cibo. Mamma mia!». (f.benincasa@corrierecal.it)
Il Corriere della Calabria è anche su WhatsApp. Basta cliccare qui per iscriverti al canale ed essere sempre aggiornato