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una polveriera

Corigliano Rossano, rissa e spari come nei film. «La borghesia dov’è?» – VIDEO

Il 50enne di Mirto ferito ieri a colpi di pistola riaccende i riflettori sull’emergenza sicurezza. Il monito di Stasi e l’affondo del vescovo Savino

Pubblicato il: 22/07/2025 – 9:13
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Corigliano Rossano, rissa e spari come nei film. «La borghesia dov’è?» – VIDEO

COSENZA È 50enne, originario di Mirto, l’uomo rimasto gravemente ferito da un colpo d’arma da fuoco sparato al culmine di una violenta rissa scoppiata ieri pomeriggio sul lungomare Sant’Angelo di Corigliano Rossano. La vittima dell’agguato è stata trasportata prima all’ospedale “Giannettasio” di Rossano, poi in un altro presidio ospedaliero. Le indagini condotte dalla Polizia di Stato del Commissariato di Corigliano-Rossano, sono coordinate dalla Procura della Repubblica di Castrovillari. Al vaglio degli investigatori i racconti dei testimoni utili a ricostruire l’esatta dinamica dei fatti ed individuare tutti i responsabili.
Quanto accaduto ha scosso il sindaco di Corigliano-Rossano, Flavio Stasi, intervenuto su Facebook: «Qualunque sia stata l’origine e l’entità del fatto, non è più accettabile che certi episodi possano ripetersi, a qualunque latitudine del nostro territorio ed in qualsiasi ora. Basta. Sostengo ed ho fiducia nello Stato, conosco il valore ed il lavoro delle nostre forze dell’ordine; allo stesso tempo ora mi aspetto, a nome dell’intera comunità, risposte efficaci ed urgenti. Non chiedo azioni deterrenti, ma precise e definitive. Questo gruppo di squinternati criminali senza controllo sono veleno per la città. Ora devono essere individuati e fermati, ora ci si deve concentrare giorno e notte su questo». La rissa con sparatoria di ieri è solo l’ultimo episodio violento che ha interessato negli ultimi mesi l’area del lungomare Sant’Angelo.


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La Sibaritide, una polveriera

In un clima da far west, ritornano alla mente le parole del pm Alessandro Riello che in fase di requisitoria in uno dei processi scaturiti da indagini della Dda di Catanzaro nel territorio della Sibaritide aveva parlato di polveriera riferendosi a questa area di Calabria tormentata da episodi criminali e segnata dalla presenza di clan di ‘ndrangheta. Sul punto, ai nostri microfoni, è intervenuto anche il vescovo di Cassano allo Jonio, Monsignor Francesco Savino. «Manca una sussidiarietà orizzontale e verticale. Ci vuole un impegno da parte della classe dirigente per i beni comuni, noi dobbiamo crederci. Non dobbiamo cedere né al pessimismo, né al catastrofismo, né al fatalismo. Le cose possono cambiare. Partiamo da quella bellezza che, per dirla con Dostoevskij, può salvare il mondo», sostiene Savino che aggiunge: «Senz’altro anche qui c’è una polveriera. E qui mi permetto di aggiungere, la borghesia dov’è? Per borghesia intendo i professionisti. Dov’è il loro impegno? Dov’è il loro essere protagonisti? Sono organici a chi e a che cosa? Lancio un appello alla borghesia, per favore svegliatevi, dateci una mano, insieme possiamo farcela, perché la Calabria è bella». (f.b.)

L’intervista:

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