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La polizia di frontiera aerea

Manca personale Polaria a Reggio Calabria, l’allarme del Siulp

Il sindacato si rivolge al Ministero per la grave carenza nell’organico della polizia di servizio negli aeroporti

Pubblicato il: 23/07/2025 – 21:12
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Manca personale Polaria a Reggio Calabria, l’allarme del Siulp

REGGIO CALABRIA Il segretario nazionale del Siulp, Sindacato Italiano Unitario Lavoratori Polizia, Franco Caracciolo, su sollecitazione del segretario provinciale Giuseppe De Stefano, ha indirizzato al Ministero una lettera con la quale ha rappresentato la grave situazione che interessa, tra l’altro, gli organici dell’Ufficio Polaria, Polizia di frontiera aerea, della Questura di Reggio Calabria. In particolare, il segretario del maggiore sindacato di ha rappresentato come l’Ufficio Polaria costituisce, da sempre, un momento di grande riferimento e visibilità della Polizia di Stato, non solo per l’utenza dello scalo reggino ma, anche e soprattutto, per la cittadinanza e le istituzioni tutte.

La situazione

«Una strana logica sembra connotare tale vicenda – evidenzia il sindacato – sembrerebbe, infatti, che l’ingiustificato immobilismo risponda alla volontà di indurre l’importante presidio con i relativi operatori di polizia in errore per poi accusarlo/i di inefficienza. Non residua, in tal senso, dubbio alcuno in ordine alla circostanza che tutto langue nelle sabbie mobili dell’indifferenza e del menefreghismo. Non vogliamo credere che il Questore di quella provincia sia distratto o intenda infischiarsi della situazione di estrema emergenza in cui versa l’ufficio ed il personale costretto ad affrontare la quotidianità con le sole armi della buona volontà e, soprattutto, con l’arte d’arrangiarsi». Una situazione complicata che va avanti da tempo: «Veniamo ai fatti rispetto alla cui comprensione è necessario un sintetico excursus storico. L’ufficio di polizia di Frontiera Aerea di Reggio Calabria, noto come “Polaria” risulta essere un momento cruciale per la sicurezza ed i servizi aeroportuali e, da diverso tempo a questa parte soffre, tra l’altro, un’allarmante contrazione degli organici ridotti praticamente al lumicino. Nel corso degli anni non solo non si è provveduto ad avvicendare il personale trasferito ma, anzi, si è colpevolmente trascurata la ricaduta negativa sul piano dell’efficienza dell’ufficio e la sicurezza del personale stesso. Basti pensare che fino a qualche anno addietro, a fronte di una operatività ridotta ( 3 soli voli giornalieri) risultavano in servizio presso l’ufficio de quo ben 24 unità operative. Allo stato attuale – sottolinea il sindacato – l’aeroporto “Tito Minniti” ha registrato un massiccio incremento di voli includendo nuove rotte nazionali ed internazionali (Shengen ed extra Shengen, che richiedono controlli di frontiera obbligatori), determinando una progressiva crescita del flusso dell’utenza ( da 3 voli nazionali giornalieri si è passati ad oltre 16  voli nazionali ed internazionali) tanto da trovarsi in cima alla classifica degli aeroporti italiani con un aumento di passeggeri del 113% nel semestre e del 54,7 % nel mese di giugno mentre, ex adverso, l’impegno in termini di organico della Polizia di Stato continua ad essere assolutamente sottodimensionato rispetto alle reali esigenze. Infatti – denuncia – la squadra che opera in ambito aeroportuale allo stato è composta da soli due operatori  per turno che devono gestire non solo le attività istituzionali ordinarie ma anche i complessi controlli documentali di frontiera, operando in condizioni di elevati stress e rischio».

«Orari paradossalmente aumentati e luoghi di lavoro inadatti, proteste andranno avanti»

La nota del sindacato prosegue con un’altra riflessione: «Questa situazione esercita riverberi negativi sull’efficienza e l’immagine della Polizia di Stato, atteso che a fronte di due sole unità impiegate all’uopo, è ragionevole ritenere che ne andrebbero impiegate non meno di sei. Appare grottesco o, quantomeno paradossale verificare che a fronte di un sostanziale incremento dell’impegno lavorativo vi sia una consistente contrazione dell’organico passato, come già detto, dalle 24 unità di qualche anno addietro a 15/16 unità attuali. In tale contesto val la pena soffermarsi, poi, sulla situazione di degrado assoluto degli spazi a disposizione del personale. Trattasi di locali angusti e malsani che  espongono oltremodo gli operatori ad insidie per la salute e che incidono, negativamente, sull’operatività dell’ufficio in questione. Per i motivi che precedono – conclude la nota -, la Segreteria Provinciale ha indetto lo stato di agitazione del personale ed ha preannunciato che valuterà l’opportunità di organizzare una manifestazione di protesta avanti alla struttura aeroportuale con il coinvolgimento dei mass-media, della cittadinanza, delle istituzioni e degli esponenti politici locali e nazionali, che sarà organizzata nel rispetto della normativa vigente. Per quanto precede si sollecitano i competenti uffici dipartimentali allo scopo di dare impulso a soluzioni temporanee (visto il periodo estivo) in attesa di adeguati e definitivi riscontri, in primis, sul piano della dotazione organica».

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