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Ergastolo per il femminicidio: il Senato introduce il reato nel codice penale

Dopo l’accordo tra maggioranza e opposizione, passa il testo che introduce il reato autonomo

Pubblicato il: 24/07/2025 – 8:25
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Ergastolo per il femminicidio: il Senato introduce il reato nel codice penale

ROMA Il femminicidio entra nel codice penale come un reato autonomo. Viene definito in modo ampio (come un atto di discriminazione o di odio verso una persona in quanto donna o come conseguenza del suo rifiuto ad avere o continuare una relazione affettiva) ed è punito con l’ergastolo. A ratificare la svolta è il Senato che approva il disegno di legge all’unanimità: 161 presenti, 161 sì e un applauso che scoppia in aula. Il presidente Ignazio La Russa, subentrando al timone dell’assemblea, ringrazia i parlamentari. «Sono estremamente lieto», dice ed evidenzia che «sui temi importanti il Senato sa esprimersi senza distinzioni di appartenenza». Il testimone passa alla Camera per l’approvazione definitiva sperando sia altrettanto corale. Soddisfatta anche la premier Giorgia Meloni, perché «l’Italia è tra le prime nazioni a percorrere questa strada, che siamo convinti possa contribuire a combattere una piaga intollerabile». Sembra così concretizzarsi l’appello a unire le forze lanciato da Elly Schlein – e raccolto dalla premier a maggio – colpita dalla morte di Martina Carbonaro, uccisa a 14 anni dall’ex fidanzato ad Afragola. La leader del Pd chiese di «mettersi a un tavolo subito e discutere». E l’avversaria confermò: «Dobbiamo fare di più, tutti insieme. Per Martina. Per tutte». Ora Schlein va oltre: dopo la legge, «bisogna rilanciare e andare avanti, perché l’introduzione del reato purtroppo non sarà sufficiente ad affrontare il fenomeno». In ogni caso un primo traguardo è stato raggiunto. Non facile all’inizio. Il sospetto che il testo governativo confermasse il «panpenalismo della destra» (copyright del Dem, Filippo Sensi) era diffuso tra le opposizioni. E nella commissione Giustizia non sono mancate le schermaglie. Poi è prevalso il gioco di squadra maggioranza-opposizione (difficile, per tutti, non provarci vista la sensibilità sul tema e l’alto numero di vittime) che ha portato ad alcune modifiche al testo. La più importante riguarda il perimetro del reato: per le opposizioni, la definizione era troppo vaga. Il testo inizialmente parlava di «atto di discriminazione o di odio verso la persona offesa in quanto donna, per reprimere l’esercizio dei suoi diritti o delle sue libertà o, comunque, l’espressione della sua personalità». Mancava l’aspetto relazionale e soprattutto il rifiuto della donna rispetto a una storia, sempre più spesso miccia per gli uomini che ammazzano le compagne o ex. Alla prima parte, quindi, si è aggiunto il passaggio sul “no” di una donna a «stabilire o mantenere una relazione affettiva», ma anche a voler «subire una condizione di soggezione». Ciò vale anche per chi si percepisce donna, ma non lo è anagraficamente e i correttivi si estendono alle aggravanti previste per reati come maltrattamenti in famiglia, lesioni e stalking. Introdotte norme sulla formazione dei magistrati mentre sparisce il limite dei 45 giorni per le intercettazioni. Si è tentato, insomma, di superare l’approccio emergenziale ammettendo che la violenza di genere è un fatto strutturale. Altra novità, sugli orfani di femminicidio: stanziati per loro 10 milioni di euro. E soprattutto si allarga la platea: gli aiuti varranno per tutti i minori privati della madre se uccisa in quanto donna, anche se l’omicida non aveva un legame affettivo con lei, e per i figli di donne sopravvissute a tentativi di femminicidio, ma gravemente compromesse tanto da non poter più prendersi cura dei figli. Il sì del centrosinistra però non nasconde lacune e critiche alla legge. Pd, Avs e M5s denunciano l’assenza di interventi e investimenti su prevenzione, cambio culturale ed educazione affettiva. Ilaria Cucchi rivendica in aula la proposta di legge di Avs per corsi di educazione sentimentale e affettiva nelle scuole e ricorda che sarà in calendario dopo la pausa estiva. (Ansa)

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