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la politica politicante

La sinistra per le regionali non prepari un brodino ma costruisca un effetto Madmani

Sintassi di un dibattito soporifero

Pubblicato il: 24/07/2025 – 10:37
di Paride Leporace
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La sinistra per le regionali non prepari un brodino ma costruisca un effetto Madmani

La sinistra, il centrosinistra, il campo largo, le aree estreme balbettano politiche per le prossime regionali con grammatiche consunte e sintassi orientate all’Io ipertrofico del proprio destino personale da compiere coronando il sogno di poter sedere sul trono politico della Cittadella a Catanzaro.
Sbirciano l’interrogatorio del presidente Roberto Occhiuto ma ci si dimentica di far politica con chi indossa il camice bianco in strada per dura protesta simbolica, mentre la rete dei comitati che hanno mobilitato in forma trasversale l’opposizione alla vertenza della sanità non viene messa al centro di una strategia di largo respiro. La politica politicante di mestiere ha una mappa di chi ogni giorno lotta per il mare pulito e l’inquinamento ambientale? Quanta astensione bisogna affrontare per vincere le elezioni regionali? Chissà chi lo sa, rubando il titolo ad una trasmissione della tv dei ragazzi.
Un brodino sembra cucinare lo stato generale della sinistra, gli addentellati di centro mobili, con qualche avanzamento delle estreme. Sappiate che il gruppo del Pd in Consiglio regionale ha prodotto una nota, ribadisco una nota, sul fatto che il presidente Occhiuto «non risponde alle interrogazioni in Consiglio». Ma occupategli la stanza come il giovane Roberto faceva quando era oppositore di Giacomo Mancini.
Il Pd aveva annunciato mobilitazioni sulle aree interne con adunata alla presenza di Elly segretaria ma ha mosso più un articolo di Vito Teti che le note generose del responsabile del partito lasciato da solo alla guardia dei paesi spopolati. Abbiamo notizie che in Calabria si riorganizza il glorioso Psdi riformista, non sappiamo se richiamandosi a Paolo Romeo delle trame nere o se a Costantino Belluscio che creò un modello urbano ad Altomonte. Una sinistra che in Consiglio si divide sull’abrogazione della legge delle primarie calabresi nate abortite. Le primarie in Calabria evocano ricordi foschi quando si pensa allo sventurato Fortugno ucciso in un seggio di Locri ma viene da recuperare momenti di partecipazione autentica come quando il centrosinistra scelse Agazio Loiero, il quale diventò presidente.
Guardate che il mondo sta cambiando. A New York, la capitale del mondo, i democratici con le ossa rotte dal trumpismo hanno eletto nelle primarie tale Zohran Mamdani. Un outsider socialista di 33 anni ha battuto l’ex governatore Andrew Cuomo e conquistato la nomination a sindaco della Grande Mela. Ha vinto scrivendo nel suo programma che si batterà contro gli agenti dell’immigrazione, vuole congelare i rincari degli affitti, che renderà gli autobus pubblici gratuiti e che aprirà in ogni area della città dei negozi di alimentari controllati dal governo municipale per far abbassare i prezzi.
Potrebbe essere il primo sindaco musulmano di New York ma anche il più giovane.
Non bisogna copiare formule ma innovate la sinistra delle anime morte. Non lasciatevi “annacare” dai cacicchi di Bocchigliero, dai Baruffi e Taruffi del Botteghino, dai pensieri levantini di Boccia. E i Cinque stelle lottino come sanno fare per programmi reali di rinnovamento e per candidati che sappiano far esplodere una passione. Il professore Tridico che non mi sembra interessato a postazioni almeno mobilita la discussione con un Gratteri estivo e si propone di stare tra le gente. Sì, la gente che deve aver il ruolo di cittadino e va riportata alle urne.
I leader della sinistra di ogni serie appartengono al popolo degli intervistati sbertucciati da Jep Gambardella. Qualche esempio recente? Il segretario regionale Nicola Irto ha tuonato «No al “Papa nero” e ci vuole un politico». Forse hanno capito male e il segretario non vuole il Papa straniero come fu la scelta infelice di Nuccio Fava. Il segretario dem Irto sostiene che: «C’è la volontà di tornare a una scelta politica. Intanto con gli alleati continuiamo a confrontarci sulle priorità per la Calabria». Il brodino è servito. E anche un antico mobilitatore di masse come il segretario di Sinistra Italiana Pignataro tuona a sinistra: «Sul candidato presidente no a fughe in avanti. Ma noi siamo pronti a indicare un nome». Un nome segreto, neanche un identikit. Uscite da questa recita. Non guardate a Roma, guardate al mondo che cambia e coniugatelo con la migliore memoria del Novecento.
Nella scorsa primavera nessun dirigente, maestro di pensiero, opinionista ha dedicato una riflessione o un’analisi che mezzo secolo prima una sinistra unitaria conquistava per la prima volta a Cosenza Palazzo dei Bruzi con sindaco Pino Iacino e la Provincia con un intellettuale e politico innovativo come Vincenzo Ziccarelli. Cinquant’anni fa la sinistra del popolo prese il destino in mano. Non tutto riuscì al meglio, ma si costruì una sinistra nuova per dirigenti e programmi. Si ragioni alle ragioni di una politica che si occupi degli ultimi, delle periferie, di quelli che non votano più. Le supercazzole ancillari vadano per conto loro sull’alta velocità ferma a Praia fino al 2050 come sostiene il professore Russo che è stato un buon vicepresidente regionale. Non si tratta di essere nuovisti ad ogni costo. Un effetto Madmani nasce grazie all’esperienza politica dei migliori. Altrimenti tenetevi il vostro brodino. (redazione@corrierecal.it)

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