Calabria, negli ultimi anni oltre la metà dei Comuni è finita in crisi finanziaria
L’ultima relazione della Corte dei Conti: fenomeno sempre più strutturale. Nel 2024 in Calabria 15 casi: 9 dissesti e 6 riequilibri. Solo la Sicilia fa peggio

LAMEZIA TERME Negli ultimi anni il 54% dei Comuni in Calabria è andato in crisi finanziaria: si tratta della percentuale più alta in tutt’Italia. Lo evidenzia la Corte dei Conti nella “Relazione sulla gestione finanziaria di Comuni, Province, Città metropolitane per gli esercizi 2022-2024”, approvata dalla Sezione autonomie
Il dato generale
Secondo la relazione della magistratura contabile «nel 2024 si assiste ad una contrazione del numero complessivo delle procedure attivate (64, rispetto alle 75 del 2023), che restano però numerose e mostrano un aumento dei dissesti. In particolare, dal 1° gennaio al 31 dicembre sono state dichiarate 34 procedure di dissesto (il dato più elevato dal 2020) e 30 procedure di riequilibrio finanziario pluriennale. In tre casi si è trattato di una “falsa partenza”: due Comuni calabresi e un Comune campano infatti – segnala la Corte dei Conti – non sono riusciti ad approvare il Piano e hanno dichiarato il dissesto. In un caso, in Sicilia, il Comune ha revocato in autotutela la procedura prima dei novanta giorni entro cui, dalla data di esecutività della delibera di attivazione, avrebbe dovuto approvare il Piano. Questi fenomeni (false partenze e revoche) sono segnali di scarsa consistenza della procedura di riequilibrio, rimessa interamente (nella attivazione e nella costruzione del Piano) alla discrezionalità dell’ente, senza alcun supporto da parte del sistema multilivello (è prassi abbastanza consolidata l’affidamento della stesura del Piano a strutture esterne)».
La distribuzione territoriale
La distribuzione territoriale delle crisi del 2024 – prosegue la Corte dei Conti – «conferma la tendenza consolidata. In tre Regioni, con 46 procedure su 60, il fenomeno è strutturale e investe la stabilità dell’intero sistema multilivello (15 casi in Calabria, 9 dissesti e 6 riequilibri; 13 casi in Campania, 5 dissesti e 8 riequilibri e 18 casi in Sicilia, 15 dissesti e 3 riequilibri). Le restanti 14 si diluiscono nelle altre Regioni (2 in Abruzzo, 2 nel Lazio, 1 in Liguria, 3 in Lombardia, 1 in Molise, 1 in Piemonte, 3 in Puglia e 1 in Toscana). Per la magistratura contabile le ragioni principali della ripresa delle crisi sono dovute, principalmente, a due cause: la grande crisi finanziaria del 2008, che ha prodotto una forte contrazione delle risorse destinate al comparto; e la partenza, nel 2015, della contabilità finanziaria armonizzata, che ha ridotto significativamente l’approccio elusivo del decisore nella definizione dell’equilibrio del bilancio (attraverso, soprattutto, l’introduzione del Fondo crediti di dubbia esigibilità e del Fondo pluriennale vincolato). Nelle tre Regioni meridionali Campania, Calabria e Sicilia (le prime due a statuto ordinario e la terza a statuto speciale), si concentra il 63,6% delle procedure attivate al 31 dicembre 2024… La concentrazione del fenomeno – rimarca poi la Corte dei Conti – si rafforza se si considera la quota percentuale dei Comuni che hanno attivato una procedura di crisi. In Calabria sono stati coinvolti il 54% dei Comuni, in Sicilia il 41 e in Campania il 38. Anche Puglia, Molise, Basilicata e Lazio registrano percentuali superiori al 20%. Negli altri territori l’incidenza è molto più bassa (intorno al 10% in Abruzzo e Umbria e marginale nelle altre Regioni)». E infine: «I dissesti attivi dichiarati nei 5 anni del controllo del bilancio riequilibrato sono 134 e mostrano una dinamica che, dopo il minimo del 2021, causato probabilmente, come quello dell’anno precedente dall’effetto pandemico, ha ripreso a salire dall’anno successivo, fino a toccare un massimo nel 2024. La collocazione territoriale di questo gruppo di dissesti – conclude la Corte dei Conti – conferma (e accentua) la tendenza già individuata: 57 casi in Sicilia, che registra un’accelerazione molto preoccupante (17 casi nel 2023 e 15 nel 2024); 29 casi in Calabria; e 23 in Campania». (c. a.)
Il Corriere della Calabria è anche su WhatsApp. Basta cliccare qui per iscriverti al canale ed essere sempre aggiornato