Accusato di diffamazione, archiviato il procedimento penale per Papasso
Da sindaco aveva denunciato un disboscamento in zona vincolata di interesse naturalistico, nei pressi di una struttura balneare

CASSANO ALL’IONIO «Intendo far conoscere alla comunità che ho avuto l’onore di rappresentare e tutelare, che il procedimento penale nei miei confronti, originato dalla querela del sig. Giovanni Battista De Marco, è stato definito, dall’autorità giudiziaria competente, con provvedimento di archiviazione». Gianni Papasso, ex sindaco di Cassano All’Ionio. «Avevo, nella mia qualità di Sindaco, nelle sedi proprie denunciato che nei pressi di una struttura balneare era stata eseguita una impropria e irregolare attività di disboscamento in zona vincolata di interesse naturalistico: meritandomi, evidentemente, un esposto per diffamazione aggravata».
«La magistratura, anche e soprattutto all’esito di mio interrogatorio e produzione di significativa documentazione, accertava e stabiliva che quanto da me affermato corrispondeva a verità, oltre che costituiva esercizio del diritto di critica politica ed istituzionale», aggiunge Papasso. «Dunque, anche in questa circostanza, è palese che io abbia agito, esclusivamente, nell’interesse generale».
«Infatti, è dovere di un sindaco denunciare, anche pubblicamente, atti criminali (identici a quesiti dei piromani) che, per com’è riconosciuto dall’autorità giudiziaria, sono stati posti in essere – dice l’ex sindaco – non solo a danno della pineta ma dell’intera collettività. Così come, e ritengo di aver agito correttamente, quando lo scorso anno ho denunciato lo strano e vasto incendio che ha avuto origine proprio nei pressi dell’area già disboscata».
«Anche in questo caso la giustizia ha trionfato riconoscendo la più assoluta correttezza del mio operato».
«La tutela del patrimonio naturalistico, il rispetto delle leggi e del vivere civile garantiscono per tutti noi, cittadini e istituzioni, fondamento per una crescita, sotto ogni profilo, del nostro territorio», conclude Papasso ringraziando «infine il mio difensore, avv. Michele Donadio, per aver contribuito a dimostrare le mie ragioni».