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Morte di Carlotta La Croce, il Tdm e Cittadinanzattiva di Lamezia: «Criticità sottovalutate»

«La sanità pubblica, con il suo lento depauperamento, aspetta risorse che, come l’ambulanza da Soverato, tardano tragicamente ad arrivare»

Pubblicato il: 30/07/2025 – 13:03
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Morte di Carlotta La Croce, il Tdm e Cittadinanzattiva di Lamezia: «Criticità sottovalutate»

LAMEZIA TERME «La notizia della morte della piccola Carlotta La Croce di Amaroni a causa di criticità nella Medicina di emergenza calabrese, che ormai anche le pietre conoscono, non è un fulmine a ciel sereno»: lo scrivono in una nota Fiore Isabella (responsabile Tribunale per i Diritti del Malato di Lamezia Terme) e Felice Lentidoro (Coordinatore Cittadinanzattiva di Lamezia Terme). «E non lo è per una serie di ragioni che, nel suo piccolo, il Tribunale per i Diritti del Malato di Lamezia Terme ha  rilevato e divulgato, tramite i pochi quotidiani locali che hanno considerato le informazioni, soprattutto quelle scomode, strumenti di pedagogia sociale e non solo di denuncia».
«Ma, al di là di questo, che è solo un dettaglio di fronte alla morte, esprimiamo tutta la nostra preoccupazione per la sottovalutazione da parte delle istituzioni regionali preposte di alcune criticità dal Tdm più volte segnalate. Alcune riguardano: la riduzione degli operatori dei Pronto soccorso, parliamo in primo luogo del presidio ospedaliero di Lamezia Terme, ma altrove le cose non vanno meglio, a poche unità di medici e  di infermieri che coprono il loro turno di lavoro  al cospetto di situazioni cliniche complesse; il numero delle ambulanze, per di più non medicalizzate, che dovrebbero intervenire su un territorio  estremamente vasto, è ridotto ai minimi termini. Così come oggi, rivolgendosi ad un tribunale penale, chiedono giustizia i genitori di Carlotta,  anche i familiari dei deceduti che hanno segnalato in questi anni al Tdm di Lamezia Terme storie di ambulanze arrivate in ritardo e senza medico, o dotate soltanto  dell’autista e di qualche infermiere; o di corse della speranza di ambulanze verso il Pugliese di Catanzaro perché alcuni presidi, anche importanti come quello lametino, lamentavano strumentazioni diagnostiche insufficienti (Tac, RM) o, provvisoriamente, in avaria. Situazioni che il governo regionale capeggiato dall’onorevole Occhiuto conosce benissimo ma continua a fare orecchio di mercante.  E mentre si aprono nuovi ambulatori sanitari privati  a tecnologia avanzata, persino benedetti con l’acqua Santa, la sanità pubblica constata il suo lento depauperamento. Il suo destino è parallelo a quello della piccola Carlotta: aspetta risorse che, come l’ambulanza da Soverato per Catanzaro, tardano, tragicamente, ad arrivare» concludono Isabella e Lentidoro.

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