Serreinfestival, il ricordo di Sharo Gambino a cento anni dalla sua nascita
Nella terza giornata del Festival un incontro sull’attualità dello scrittore calabrese e sul valore della democrazia

SERRA SAN BRUNO A cento anni dalla sua nascita, è stato Sharo Gambino il protagonista della terza giornata del Serreinfestival, con un’iniziativa in cui si è rimarcata la sua attualità e con una serata in cui è stato presentato il libro “Fischia il sasso – L’impero in provincia”. Nell’incontro di piazza Azaria Tedeschi, moderato da Nensy Rachiele, ci si è focalizzati su un parallelismo non troppo nascosto tra la realtà degli anni ’20 dello scorso secolo e di quello in corso con interventi di chi lo scrittore e giornalista lo ha conosciuto, studiato e apprezzato.

L’ironia di Gambino contro il fascismo
A cominciare dal dirigente dell’Istituto d’Istruzione Superiore “Luigi Einaudi” di Serra San Bruno, Antonino Ceravolo, che ha messo in evidenza la sapiente ironia con la quale Gambino ha saputo descrivere l’epoca fascista, la sua propaganda, la sua pressione psicologica e materiale sui cittadini. E d’altronde i pensieri del bambino protagonista della storia riflettono non solo i timori, ma anche la speranza di chi vuole ribellarsi rispetto ad ogni forza soverchiante, quasi mettendola in ridicolo per potersi innamorare senza freni della libertà. Lo storico Armando Vitale, rimanendo Fedele alle sue convinzioni, ha allertato sui rischi per la democrazia che non svaniscono mai e che, sotto altre forme, possono ripresentarsi. Pertanto, a suo avviso, vanno prontamente riconosciuti per riattivare quegli “anticorpi che il nostro sistema costituzionale già possiede”. Gli effetti del Regime sulla periferia calabrese sono stati approfonditi da Domenico Romano che, grazie a puntuali ricerche finalizzate all’elaborazione della tesi di laurea, ha illustrato comportamenti e reazioni della comunità delle Serre. Il reading di poesie e lo spettacolo musicale di Sergio Gambino e di Antonio Gallelli ha arricchito l’evento inserendo una componente parimenti coinvolgente ma più leggera. Il presidente dell’associazione “Condivisioni” Bruno Censore ha infine ricordato come, da sindaco, volle tributare il giusto riconoscimento allo scrittore durante la sua vita e non in maniera postuma.
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