Cittadella regionale, il nodo del presunto doppio rimborso dell’auto blu del presidente Occhiuto
Per analizzare correttamente i fatti occorre riavvolgere il nastro e compiere un doveroso passo indietro. Tutto parte da una intercettazione

CATANZARO Dopo i riflettori accesi dalla procura di Catanzaro sulla Cittadella Regionale e sui rapporti del governatore – indagato per corruzione – in un filone di inchiesta che coinvolte anche Paolo Posteraro e Ernesto Ferraro e sulla figura di «indiscusso rilievo istituzionale» di Tonino Daffinà (ne abbiamo parlato qui e qui), l’attenzione si sposta sull’auto blu del presidente dimissionario della Regione Calabria, Roberto Occhiuto.
L’intercettazione e le due auto
Per analizzare correttamente i fatti occorre riavvolgere il nastro e compiere un doveroso passo indietro. La questione relativa alle auto del governatore, infatti, era già stata oggetto di verifica da parte degli investigatori incaricati dalla procura di Catanzaro di tratteggiare i contorni dei rapporti esistenti tra Posteraro, Occhiuto e Ferraro. A gennaio 2025, Occhiuto decide di esercitare il diritto di recesso dalle ultime società nelle quali figurava in qualità di socio di Paolo Posteraro. L’uscita viene retribuita – ricostruisce chi indaga – con una cifra pattuita dalle parti, alla quale si aggiungeranno due auto. In una conversazione intercettata, lo stesso Posteraro farà intendere al suo interlocutore che il suo ex socio avrebbe deciso di tenere «le» vetture. Con ogni probabilità, la frase pronunciata da Posteraro ha convinto gli uomini della Guardia di Finanza ad approfondire la vicenda. Da qui le “visite” negli uffici della Cittadella regionale della Calabria a caccia di documenti e atti relativi alle vetture in uso al governatore.
Il presunto doppio pagamento e le auto blu
Veniamo al presunto “affaire” che vedrebbe coinvolto Roberto Occhiuto e legato al pagamento (doppio?!) dell’auto blu. Anche qui, la corretta narrazione dei fatti ci riporta indietro nel tempo. Al 2013, quando il Consiglio regionale è chiamato a discutere della nuova disciplina di indennità accessorie spettanti ai consiglieri che delibereranno «l’utilizzo di autovettura a noleggio fornita dal Consiglio, il contributo per il noleggio e l’esercizio di autovettura in atto noleggiata dell’avente diritto e il contributo per l’esercizio di autovettura di proprietà dell’avente diritto». Oggi, al governatore si addebiterebbe il doppio pagamento ricevuto per sostenere i costi dell’auto blu a noleggio. Un decreto, del 18 luglio 2025 a firma del Dipartimento Economia e Finanze della Regione Calabria, liquida ad una concessionaria una fattura per un importo pari a 2.318,00 euro, relativa al noleggio di una Audi A6 45 TDI 3.0. La vettura in questione, di fatto, sostituisce la vecchia automobile utilizzata dal governatore (Land Rover), presa in leasing con la società Leasys, distrutta dopo il terribile incidente del 14 gennaio 2024 che lo ha coinvolto: verificatosi sull’A2, a circa 5 chilometri di distanza dallo svincolo per Lamezia Terme. Il contratto di leasing della Land Rover – non più riparabile – è stato poi revocato dalla società Leasys.



Ma se una delibera del 2013 garantisce un contributo anche al governatore destinato al pagamento della vettura di servizio, perché il Dipartimento Economia e Finanze della Regione Calabria ha saldato la fattura di noleggio dell’auto blu?
A fornire la risposta è l’Avvocatura regionale
Il legislatore regionale è intervenuto più volte sulla disciplina delle indennità spettante ai Consiglieri regionali, ma nessun intervento innovativo ha riguardato l’articolo 11, della legge regionale 3/1996, a norma del quale «tutti gli eletti hanno il diritto all’autovettura di servizio fornita gratuitamente dall’Amministrazione regionale per le missioni o per “attività di rappresentanza ufficiale”». In riferimento al “caso” del presunto doppio pagamento, «in coerenza con la chiara voluntas legis (…) – si legge nella risposta dell’Avvocatura regionale – alcuni eletti, tra cui il presidente della Giunta regionale, in considerazione della specificità del ruolo e delle connesse funzioni istituzionali, ricevono l’emolumento composto da indennità di carica, indennità di funzione, spese per l’esercizio del mandato e spese per il noleggio e l’esercizio di autovetture e inoltre (…) possono usufruire di autovetture di servizio per missioni e per lo svolgimento di attività di rappresentanza ufficiale».
In buona sostanza, conclude l’avvocatura regionale: «Il contenuto letterale delle disposizioni normative obbliga a ritenere che il contributo erogato al Presidente della Giunta regionale, al Presidente del Consiglio regionale, ai vice presidenti, agli assessori ed ai componenti dell’Ufficio di Presidenza (…) prescinda dall’utilizzo dell’autovettura di servizio a titolo gratuito, di cui all’articolo 11 della medesima legge regionale» (f.benincasa@corrierecal.it)
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