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Ponte sullo Stretto, i geologi: «Pronti a fare la nostra parte»

Il Consiglio nazionale parla della necessità della «previsione di ulteriori e specifiche indagini nelle fasi di progettazione esecutiva»

Pubblicato il: 09/08/2025 – 18:02
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Ponte sullo Stretto, i geologi: «Pronti a fare la nostra parte»

ROMA «Con l’approvazione del progetto definitivo del Cipess, l’iter per la realizzazione del Collegamento Stabile tra la Sicilia e la Calabria ha compiuto un rilevante passo avanti. Il Ponte sullo Stretto di Messina è innegabilmente una infrastruttura di grande rilevanza per il Paese». Lo sottolinea il Consiglio Nazionale dei Geologi (Cng), affermando che «la categoria dei geologi, che ha affinato progressivamente il proprio patrimonio di conoscenze tecnico-scientifiche, anche grazie alle più recenti innovazioni tecnologiche che consentono di indagare il territorio con livelli di dettaglio sempre più avanzati, è pronta a fare la propria parte». Il Consiglio spiega che il Ponte è «un’opera unica, sia per le sue caratteristiche ingegneristiche che per il peculiare contesto geologico in cui si inserisce». Infatti «si tratta del ponte a campata unica più lungo al Mondo, da realizzare in un territorio geologicamente complesso, che rappresenta, tra l’altro, l’opportunità di mettere a frutto i risultati di decenni di ricerca scientifica e le specifiche competenze che l’Italia possiede nel settore». E «al riguardo si ricorda che le professioni tecniche svolgono sempre di più un ruolo fondamentale per il necessario ed urgente ammodernamento del sistema infrastrutturale del nostro Paese, nell’ambito del quale la realizzazione del Collegamento Stabile tra la Sicilia e la Calabria può e deve assumere un ruolo strategico di completamento», Il Consiglio Nazionale dei Geologi ricorda che «aveva esaminato approfonditamente il progetto definitivo del Ponte, evidenziando alcuni aspetti di carattere meramente tecnico in due convegni tenutisi a Reggio Calabria e a Messina, alla presenza dei Ministri Salvini e Musumeci, e, in particolare, la necessità dell’aggiornamento degli studi geo-sismo-tettonici integrando i dati più recenti, l’esigenza di approfondimenti riguardanti la microzonazione sismica, con specifica attenzione alle faglie attive e capaci presenti nell’area dello Stretto, e l’indispensabilità della ricostruzione più approfondita dei modelli geologici e idrogeologici delle aree dove verranno costruite le torri di sostegno e gli altri manufatti a terra». Per cui l’approvazione del medesimo progetto «è, oggi, accompagnata, correttamente, dalla previsione di ulteriori e specifiche indagini nelle fasi di progettazione esecutiva», conclude il Cng. 

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