Post sisma 2016 e Milano-Cortina, interdette due imprese in odore di ‘ndrangheta
A luglio la Struttura per la Prevenzione Antimafia del Viminale ha adottato complessivamente sette provvedimenti

ROMA La Struttura per la Prevenzione Antimafia del ministero dell’Interno, nello scorso mese di luglio, ha adottato sette provvedimenti interdittivi antimafia nei riguardi di altrettante imprese che hanno fatto richiesta di iscrizione nell’Anagrafe Antimafia degli Esecutori gestita dalla stessa Struttura per partecipare ai lavori di ricostruzione post sima centro Italia 2016 e due di queste anche per la realizzazione delle opere per le Olimpiadi e Paraolimpiadi Milano-Cortina 2026. Tale interdittive consentono di estromettere preventivamente le imprese interessate prima di essere affidatarie di commesse pubbliche e, nel caso della ricostruzione, anche di commesse private con contribuzione pubblica. Si tratta di imprese individuali o società a responsabilità limitata semplificata, la cui attività principale dichiarata è quella edile. Le imprese sono state interdette per l’emersione di collegamenti con le maggiori organizzazioni criminali nazionali: cinque con la camorra, due con la ‘ndrangheta e una con un’organizzazione di matrice mafiosa riconducibile a personaggi criminali di etnia rom. In particolare sono state evidenziate connivenze, alleanze e accordi di mutua convenienza attraverso i quali le organizzazioni criminali perfezionano sempre di più da un lato la pressione sul tessuto socio-economico e dall’altro la capacità di infiltrare la rete produttiva del territorio alterandone gravemente i meccanismi della libera concorrenza a scapito delle aziende sane. Con i provvedimenti salgono a 30 le interdittive adottate nei primi sette mesi del 2025 dal direttore della Struttura, prefetto Paolo Canaparo, con un incremento del 15% rispetto all’intero anno 2024 (erano state 26) e del 40% rispetto all’intero anno 2023 (erano state 18). L’incremento dei provvedimenti interdittivi costituisce l’esito di una intensificazione della attività di analisi info-investigativa da parte della Struttura, su indicazione del ministro Piantedosi, e del contestuale sviluppo di ulteriori forme di collaborazione con la Direzione Investigativa Antimafia, con il Gruppo Investigativo Centrale, istituito presso la Direzione centrale della polizia criminale, e con i Gruppi Interforze Antimafia delle Prefetture competenti. (Adnkronos)
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