Carceri, organici e sicurezza: la linea del governo in Calabria. «Basta impunità» – VIDEO
Il sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro in visita al carcere di Laureana di Borrello: annunciate nuove assunzioni e dotazioni per la polizia penitenziaria

LAUREANA DI BORRELLO Laureana di Borrello, in provincia di Reggio Calabria, ha accolto oggi il sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro, giunto nella località al confine con la Piana di Gioia Tauro per visitare la casa di reclusione “Luigi Daga”. Un incontro utile a fare il punto sulle condizioni e la sicurezza dell’istituto a custodia attenuata e di altre strutture simili nella Regione.
«Governo Meloni sta colmando la carenza di organico»
Dopo il tour all’interno della casa di reclusione, definita in buone condizioni strutturali ma anche con alcuni difetti dall’associazione Antigone, Delmastro si è fermato a parlare con i giornalisti, lodando quanto di buono stia facendo il governo Meloni in termini di sicurezza e ordine pubblico, seppure persistano criticità come la carenza di organico e il sovraffollamento: «Certamente si tratta di due problemi importanti. La carenza di organico – spiega Delmastro – però la stiamo colmando: anche questo istituto, ad esempio, ha beneficiato delle assunzioni del governo Meloni. Oltre 10.750 assunzioni in 2 anni e mezzo, 1.479 allievi del 181esimo corso, 244 con lo scorrimento della graduatoria del 182esimo, 1.870 del 183esimo, 1.715 del 184esimo, e oggi il 185esimo con 2.568 allievi agenti. Numeri che si traducono qui in una forza passata da 22 a 32 componenti, che non è poco se si considera che la pianta organica è di 37. Allo stesso modo – aggiunge il sottosegretario – sono lieto di avere incontrato uomini e donne del comparto funzioni centrali e della polizia penitenziaria per raccontare gli sforzi di questo governo sul fronte delle dotazioni, delle assunzioni, dell’equipaggiamento, delle molumentazioni sia al comparto funzioni centrali, cioè gli educatori e i contabili, sia alla polizia penitenziaria. Qualcuno in passato – accusa – coltivava l’idea di trasformare la polizia penitenziaria in una debolezza di polizia, noi sappiamo invece che è una forza di polizia».
«No allo svuota carceri, serve piano di edilizia penitenziaria»
Per quanto riguarda il sovraffollamento, il “Piano carceri” da 750 milioni di euro per colmare un gap di 10mila posti detentivi in tutto il Paese potrebbe essere la soluzione. Nel frattempo, altre criticità permangono, come i suicidi dietro le sbarre, problematiche che secondo Delmastro però non hanno relazione diretta col sovraffollamento e che non possono essere risolte con lo slogan “svuota carceri”: «Non ci sono correlazioni secondo le indagini che abbiamo potuto fare. Già 50 anni fa c’era questo problema del sovraffollamento e della mancanza di posti detentivi: evidentemente le ricette messe in campo dalla sinistra, come gli svuota carceri, sono sbagliate, e c’è bisogno di un piano di edilizia penitenziaria coerente con il fabbisogno italiano. Un piano – prosegue il sottosegretario – che renda più umana la pena e che scongiuri il sovraffollamento». Tra le piaghe delle carceri italiane c’è anche quella della fuga dei detenuti, con l’ultima evasione avvenuta a Poggioreale: «Può succedere – afferma Delmastro – dobbiamo essere preparati e infatti credo che uno dei due evasori sia già stato recuperato, mentre siamo sulle tracce dell’altro. Lo recupereremo, così come la polizia penitenziaria ha recuperato Andrea Cavallari in Spagna, azione per la quale ancora oggi voglio esprimere i miei complimenti alla professionalità degli agenti».
«Corpo penitenziario calabrese da esempio per il resto d’Italia»
All’interno dell’istituto di Laureana, Delmastro ha parlato di altre strutture come quella di Palmi e quella di Catanzaro, dove si recherà settimana prossima, riflettendo sull’attuale “stato di salute” del sistema carcerario calabrese: «Il corpo di polizia penitenziaria della Calabria è molto maturo, serio e preparato e può essere di esempio al resto d’Italia. A Palmi – sottolinea – per esempio abbiamo detenuti anche molto pericolosi che sappiamo trattare, che la polizia penitenziaria sa trattare molto bene. Ho incontrato agenti che sono consapevoli degli sforzi del governo sul fronte delle dotazioni: 10.250 scudi anti-sommossa già consegnati, altrettanti in consegna, 10.250 caschi anti-sommossa, altrettanti in consegna, 20.000 guanti anti-taglio operativi, altrettanti in consegna. Perché vede – evidenzia attraverso una citazione – “Quando un uomo con la pistola incontra un uomo col fucile, l’uomo con la pistola è un uomo morto”. Dunque, parafrasando, l’agente della polizia penitenziaria se deve intervenire per un’emergenza e non ha i guanti anti-taglio, gli scudi o il casco anti-sommossa diventa un agente in difficoltà. E col governo Meloni – assicura Delmastro – le forze di polizia non sono in difficoltà».
La situazione a Palmi e Reggio Calabria: «Finita l’epoca delle impunità»
Proprio l’istituto di Palmi, menzionato dal sottosegretario, è tra quelli coinvolti in un piano di 45,6 milioni per l’acquisto di moduli prefabbricati. Sui tempi e sulle modalità, però, non c’è certezza ancora: «È prematuro dirlo adesso – spiega Delmastro – posso garantire però che il mio legame con l’istituto di Palmi è viscerale: lì facciamo anche la formazione dei giovani allievi di polizia penitenziaria, perché è un carcere che sa “reggere bene” e quindi sarà uno di quelli che seguirò con la massima attenzione». Infine, un commento sulla situazione a Reggio Calabria, dove tra aggressioni e rivolte cresce la preoccupazione: «È finita l’epoca della impunità per chi fa rivolte all’interno degli istituti e anche quello della istigazione alla rivolta in istituto penitenziario. Ho il piacere di dirlo proprio in Calabria e posso assicurare che con il governo Meloni chi istiga paga il prezzo. A settembre poi – conclude -, con il termine del 185esimo corso e con 2.568 nuovi allievi agenti anche l’Istituto di Reggio Calabria avrà un numero soddisfacente di agenti di polizia penitenziaria per fronteggiare ogni difficoltà».
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