Rissa a Isola Capo Rizzuto, morto il giovane Filippo Verterame
Il sindaco Vittimberga sui social: «Una morte assurda che ha portato via troppo presto un giovane della nostra terra pieno di ambizioni e voglia di futuro»

CROTONE È morto questa mattina Filippo Verterame, il giovane aggredito a Isola Capo Rizzuto nel corso di una rissa. Il 22enne, infatti, era ricoverato in ospedale al “Pugliese-Ciaccio” di Catanzaro in gravi condizioni dopo essere stato colpito da una coltellata alla gola che gli ha provocato una profonda ferita. Filippo Verterame insieme alla famiglia gestiva il lido inclusivo On The Beach a Le Cannella, frazione di Isola Capo Rizzuto. Dopo circa due giorni di agonia, il giovane non ce l’ha fatta.
Ad annunciare la notizia, il sindaco di Isola Capo Rizzuto, Grazia Vittimberga. «Ho appreso poco fa che il nostro giovane compaesano Filippo purtroppo ci ha lasciati. Tanto è il dolore, lo sgomento l’amarezza mia e di tutta l’amministrazione, come di tutta la comunità, per una morte assurda che ha portato via troppo presto un giovane della nostra terra pieno di ambizioni e voglia di futuro, sottraendolo per sempre all’affetto della sua famiglia e dei suoi tanti amici. Tutta la Comunità di Isola di Capo Rizzuto in queste ore è sconvolta per l’episodio successo ed il suo drammatico epilogo. Come già ribadito la violenza non deve essere mai la soluzione e va sempre condannata, ed è nostro dovere impegnarci a cercare ogni giorno ed in ogni questione la soluzione attraverso il dialogo e il rispetto dell’altro. Questi sono giorni tristi che ci devono rigorosamente far riflettere. Ma ci sarà tempo per le riflessioni, le analisi, le valutazioni. Oggi, è il giorno del dolore, il giorno in cui tutto si ferma per rendere omaggio ad un giovane, per un sincero e commosso abbraccio di tutta l’amministrazione, di tutta la comunità alla famiglia di Filippo. Ciao Filippo ❤️».
Questa mattina, invece, era stata la mamma di Filippo, Angela Giaquinta, a «chiedere un momento di preghiera» per il figlio attraverso un messaggio su Facebook. Poi l’appello: «Vi chiediamo di rispettare la sua dignità: e tutti voi che lo conoscete e amate non permettete che il suo nome venga infangato associandolo allo stile di vita di chi lo ha aggredito, a chi agisce nell’illegalità e ostenta comportamenti illeciti alla luce del sole, mentre lui si è sempre impegnato onestamente, “infastidendo” chi, abusivamente, sfrutta la nostra terra senza rispetto. Questo forse allieverà il mio dolore. (redazione@corrierecal.it)
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