Skip to main content

Ultimo aggiornamento alle 23:51
Corriere della Calabria - Home

I nostri canali


Si legge in: 2 minuti
Cambia colore:
 

SCATTA IL “CODICE ROSSO”

La denuncia di una donna dopo 19 anni di terrore e violenze: arrestato il marito a Polistena

L’uomo deve rispondere di reati gravissimi: maltrattamenti in famiglia, violenza sessuale e atti persecutori

Pubblicato il: 22/08/2025 – 7:35
00:00
00:00
Ascolta la versione audio dell'articolo
La denuncia di una donna dopo 19 anni di terrore e violenze: arrestato il marito a Polistena

POLISTENA Un incubo lungo quasi vent’anni. Un vortice di soprusi, botte, umiliazioni e violenze sessuali, consumato tra le mura domestiche e taciuto per paura. È la drammatica storia di una donna di Polistena che, dopo 19 anni di silenzio forzato, ha trovato la forza di denunciare il marito, consegnando ai Carabinieri un racconto agghiacciante di vessazioni e terrore.

La denuncia

Le violenze, secondo quanto riferito dalla vittima, sarebbero iniziate nel 2006 e con il tempo avrebbero assunto forme sempre più brutali: aggressioni fisiche, abusi intimi e una violenza economica che ha piegato l’intera famiglia, imponendo una quotidianità segnata dalla paura e dall’umiliazione. La donna, schiacciata da anni di minacce e sopraffazioni, è stata costretta a ricorrere a cure psichiatriche pur di sopportare un clima di sottomissione che sembrava non avere fine.
La denuncia, presentata con coraggio ai Carabinieri della Stazione di Polistena, ha aperto la strada a un’indagine immediata sotto la guida della Procura della Repubblica di Palmi, diretta dal Procuratore Emanuele Crescenti. È scattato il “Codice Rosso”, lo strumento che garantisce priorità assoluta ai casi di violenza domestica e di genere.
L’uomo deve ora rispondere di reati gravissimi: maltrattamenti in famiglia, violenza sessuale e atti persecutori. Un quadro pesantissimo che, secondo i militari dell’Arma, descrive un soggetto dalla bramosia sessuale e dalla violenza irrefrenabile, capace di rendere la propria casa un luogo di terrore. La pervicacia delle condotte e il rischio concreto che i reati potessero ripetersi hanno portato il Giudice a disporre per lui la misura più severa: la custodia cautelare in carcere.
Tradotto in un istituto penitenziario, l’uomo è ora a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

Sei vittima di violenza o stalking? Non restare in silenzio. Chiama subito il 112 – Numero Unico di Emergenza – o il 1522 – Numero Antiviolenza e Stalking. Non sei sola.

Il Corriere della Calabria è anche su WhatsApp. Basta cliccare qui per iscriverti al canale ed essere sempre aggiornato

Argomenti
Categorie collegate

x

x