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VERSO LE REGIONALI

Conte lancia Tridico e difende il reddito di dignità: «Mentre Meloni sta coi poteri forti»

A Rende la prima tappa della visita dell’ex premier in Calabria. Il candidato: «Siamo pronti, tre donne in testa alla mia lista»

Pubblicato il: 05/09/2025 – 13:26
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Conte lancia Tridico e difende il reddito di dignità: «Mentre Meloni sta coi poteri forti»

RENDE Un’eccellenza mondiale nel cuore della Silicon Valley dell’area urbana cosentina, polo dell’innovazione non solo regionale. Parte da qui, dal colosso giapponese dell’informatica NTT Data, la due giorni di Giuseppe Conte in Calabria a sostegno del candidato presidente del centrosinistra Pasquale Tridico.
L’ex premier parte dai temi economici, da un lato la crescita che non c’è e dall’altro la lotta alla povertà attraverso una misura su cui l’ex presidente dell’Inps ha puntato sin dall’inizio della sua campagna elettorale: «La Meloni – attacca Conte – ha sempre impugnato il reddito, il salario minimo, e lei, però, continua a dire che c’è una un’Italia che va bene. In questo mi aggancio alle regionali: anche il presidente Occhiuto parla di una Calabria che va benissimo, ma qui non c’è la contrapposizione tra quel che dice Meloni e Occhiuto e quel che dice Conte o Tridico, qui si tratta degli italiani che ogni giorno devono fare la spesa e hanno difficoltà, qui ci sono gli italiani che volevano andare in vacanza e buona parte di essi ha dovuto rinunciarvi, qui ci sono gli italiani che non riescono a pagare gli affitti, le bollette mensili. Ci sono le industrie, le imprese, gli artigiani, i commercianti che sono costretti a chiudere per il caro energia: i dati della produzione industriale sono quelli di un crollo in 3 anni di governo, un crollo con una crescita economica ferma a zero, nonostante abbiamo lasciato sul piatto 209 miliardi che sono stati neppure capaci di spendere. E allora, di fronte a questa realtà, non valgono le parole di Meloni e non valgono le parole neppure di Conte, valgono le sofferenze, le difficoltà di imprese e famiglie. Allora, questo governo, cosa sta portando? Cosa ha fatto in 3 anni per cercare di venire incontro a questi bisogni, a queste urgenze? Non ha fatto nulla. È stato anche vigliacco perché abbiamo dato delle indicazioni con precise e complete: abbiamo portato tutta una serie di richieste, di progetti ed emendamenti, bastava sottoscriverli con coperture che si possono prendere a chi in questi 3 anni, invece, ha accumulato profitti ingenti, utili straordinari, a partire dalle banche, mondo assicurativo, le imprese che hanno fatto affari in campo energetico. Questo governo si piega ai poteri forti e lascia chi è in difficoltà e, purtroppo, ormai, anche il ceto medio in difficoltà, abbandonato a sé stesso».

 Il “tira e molla” su Tridico

 Quali parole ha usato Conte nei confronti di Tridico per indurlo ad accettare questa candidatura? A questa domanda l’ex premier risponde di non aver «usato nessuna parola speciale o formula magica. Ci siamo confrontati sia all’interno del Movimento e quindi sia con Tridico sia con gli alleati della coalizione e con gli altri esponenti delle forze progressiste. Di fronte ai problemi della Calabria e a chi li nega, come Occhiuto, che diceva tutto bene, di fronte a liste d’attesa che ormai sono lunghe anni, di fronte a difficoltà nell’avere delle prestazioni sanitarie garantite ed essenziali, di fronte a una Calabria che ha bisogno di una svolta vera e precisa, ci siamo detti qual è il candidato più competitivo? E devo dire la verità – aggiunge Conte –, qui non è stato un discorso deciso dal Movimento 5 Stelle nel chiuso di una stanza di un vertice. Qui è stata la Calabria, le forze politiche territoriali della Calabria, sociali, culturali che a gran voce han chiesto la candidatura di Tridico, come la persona più autorevole in questo momento e sicuramente la figura che può raccogliere questa sfida essendo più competitiva. Da parte del Movimento 5 Stelle, quindi, c’è stata una disponibilità a fare anche un sacrificio. Perché non sfugge il fatto che in Europa stiamo combattendo battaglie importanti e Pasquale Tridico era ed è ancora oggi uno dei nostri europarlamentari costruttori di pace, mandato in Europa con un compito ben preciso che si è distinto già in un solo anno di legislatura europea nelle tantissime iniziative per garantire maggiore sicurezza e più spesa sociale per i cittadini italiani. Quindi, lo abbiamo tolto da lì e lo proponiamo adesso per la comunità calabrese che ha tanto bisogno, e c’è stato questo grido, questa richiesta unanime, direi, per la candidatura in Calabria».
Il “campo larghissimo” che ha fatto della Calabria un laboratorio su scala nazionale è per Conte «il frutto della capacità da parte di tutti di individuare in Pasquale Tridico una persona competente, seria, autorevole, che ama la sua terra e che si è reso disponibile insieme al Movimento 5 Stelle anche a porsi al servizio di questo progetto».

Le dimissioni di Occhiuto e la sanità

A proposito di campo largo. «Le dimissioni di Occhiuto sarebbero state un gesto nobile nella misura in cui – di fronte a un’inchiesta che si preannuncia molto seria ma io non entro nel merito, e fino a prova contraria c’è l’assoluta presunzione di innocenza che noi sottoscriviamo – non fossero piuttosto una scelta opportunistica, ovvero quella di anticipare tutti per garantirsi, addirittura, la riconferma a furor di popolo.  Sicuramente – aggiunge Conte – posso garantire il Movimento 5 Stelle, per la Calabria, ha sempre avuto un occhio di riguardo e una grande attenzione. Io stesso, come sapete, ogni volta che ne ho l’opportunità, vengo qui in Calabria, la visito, giro, cerco di raccogliere il grido dei cittadini che si sentono trascurati. Una delle regioni più disagiate, non d’Italia, ma d’Europa. E comunque avremmo trovato, a prescindere dall’opportunismo di Occhiuto, la modalità per offrire un progetto competitivo ai cittadini calabresi».
Poi i temi del dossier della sanità calabrese: «In termini di stanziamenti, finanziamenti e attenzione, io ho dedicato tantissimo, come Presidente del Consiglio, alla sanità calabrese, ricorderete tutte le volte che sono intervenuto con atti, dichiarazioni e presenza anche personale. Quindi il fatto che non si sia riusciti sin qui, ancora, a creare una svolta, questo ci fa pensare che dobbiamo assolutamente cambiare verso, e da questo punto di vista direi che Pasquale Tridico ha ben chiare le priorità, tra cui appunto la sanità: se non si parte dal presupposto che i cittadini calabresi hanno diritto a una prestazione sanitaria qualificata, come diritto fondamentale della nostra Costituzione, non si possono garantire promesse di benessere. Ovviamente, il discorso non si non finisce qui perché c’è da investire tanto in termini di attrazione di investimenti e capitali, però bisogna farlo con una visione completamente diversa, non micragnosa e limitata: serve qui una personalità che abbia la capacità e anche le competenze per cercare di rivoluzionare questa regione. Pasquale Tridico ce le ha tutte».

Tridico: non ambizione personale ma collettiva

Il candidato alla poltrona più prestigiosa di Palazzo Campanella ha scelto un’azienda e una realtà calabrese e insieme globale per lanciare un messaggio: «Questa di oggi è un po’ l’ispirazione di come vogliamo immaginare la Calabria del futuro. Noi parliamo tanto di Italia 4.0, Italia 5.0, ma qui mancano le infrastrutture tecnologiche per attrarre investimenti e avere queste competenze. È un’esperienza positiva e continueremo a investire, a incentivare, ad aiutare chi vuole fare impresa in questo modo, cioè attraendo le migliori competenze, sfruttando la sinergia con l’Università della Calabria che qui ha fornito manodopera specializzata e ingegneri informatici. Questo è il livello di frontiera tecnologica che vogliamo sfruttare, aiutare e sostenere».
A 24 ore dalla presentazione delle liste e dunque dal via ufficiale a questa campagna elettorale, Tridico non ha dubbi: «Siamo pronti, domani faremo una conferenza stampa di presentazione. Intanto posso dire che avremo tre donne capolista in tutti e tre i collegi: nord, sud e centro nella lista che porta il mio nome. Ovviamente abbiamo tutti i partiti in sostegno e quindi ci sono delle liste di competenza, liste che prendono esperienze come queste, imprenditori, società civile, sindaci. È un’esperienza positiva che vuole mettersi al servizio della Calabria. Ecco, questo entusiasmo lo sento. Sento che c’è una voglia di persone attorno al mio nome che vuole mettersi al servizio della Calabria. Non c’è un’ambizione personale. Per ambizione personale, io ho fatto altro e faccio altro. Ho fatto il professore universitario e sono diventato ordinario. Per ambizione collettiva oggi voglio sognare nella Calabria del futuro». (euf)

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