Calabria in rosso: dalla SS106 alle provinciali, un’estate di sangue
Uomini, donne, ma anche bambini: il drammatico (e parziale) bilancio estivo. Tanti i rischi lungo le arterie della Calabria

LAMEZIA TERME Un lungo e triste elenco, una scia di sangue che macchia le strade calabresi. Uomini e donne, ma anche bambini, rimaste vittime di terribili incidenti stradali lungo le arterie che collegano la Calabria. Come ogni anno, sono i mesi estivi la “zona rossa” in cui vengono registrate più vittime rispetto alla media annuale. Un exploit motivato dai tanti spostamenti che le “lunghe” giornate portano e dalla crescita di popolazione che avviene in Calabria nei mesi più turistici. Nel 2023, secondo i dati Istat, tra giugno e ottobre sono morte 58 persone sulle strade calabresi, un numero maggiore rispetto agli anni precedenti e poco più della metà rispetto al totale dei decessi annui.
Tante le vittime in estate, anche bambini
Anche quest’anno, l’estate calabrese è stata segnata da tragici incidenti fatali. L’ultimo è quello avvenuto tra Corigliano Rossano e Mirto Crosia, sulla Statale 106. A perdere la vita a soli 21 anni Giovanni Iacoi, l’ennesima vittima della “strada della morte” che anche questa estate porta con sé un lungo elenco di vittime. Solo un giorno prima, nel Reggino, a Sinopoli un camion ha perso il controllo andando a travolgere tre operai di un cantiere: uno muore, gli altri due sopravvivono ma con gravi ferite. Diversi anche i centauri feriti e coinvolti in drammatici incidenti in questi ultimi mesi. A fine agosto, a Santa Maria del Cedro, nel Cosentino, un motociclista di 34 anni è rimasto vittima di uno scontro con un’auto. Sono almeno 17 le persone morte tra maggio e agosto di quest’anno. Tra loro anche minori, come il piccolo Marco, un bambino di 2 anni investito da un furgoncino in manovra a Catanzaro lo scorso 22 agosto. Una tragica fine spettata anche a Emanuele e Giorgia, padre e figlia di 7 anni rimasti vittime di un incidente nel capoluogo calabrese il 27 luglio. Un grave sinistro frontale a San Ferdinando lo scorso 3 agosto ha causato invece la morte di due coniugi. Un numero drammatico che sembra destinato a crescere, in attesa di dati ufficiali e che si “concluda” completamente la stagione estiva.
La Statale 106 e un maxi esposto
Dati da cui emerge anche la necessità di manutenzione delle strade calabresi, in diversi punti abbandonate a sé stesse o pericolose. L’esempio più emblematico è la Statale 106, già ridefinita strada della morte e conosciuta la sua enorme pericolosità. Già l’Istat lo scorso anno la individuava come la strada in cui si verifica il maggior numero di incidenti (239, 15 decessi e 443 feriti), un trend che è continuato anche quest’anno. L’ultima vittima risale al 28 giugno, quando nei pressi di Corigliano Rossano, a perdere la vita è stato Gaetano a soli 17 anni. L’organizzazione Basta vittime sulla SS106 ha presentato poco dopo un maxi esposto da 88 pagine in cui segnala le varie criticità della strada, tra cui «ripristini stradali eseguiti con materiali inadeguati come il cemento, dislivelli, buche, segnaletica carente o assente, carreggiate ristrette». (ma.ru.)
Il Corriere della Calabria è anche su Whatsapp. Basta cliccare qui per iscriverti al canale ed essere sempre aggiornato