Regionali, Toscano: «Noi liberi da interessi. Occhiuto mediocre, Tridico con i padroni della sanità privata»
Il candidato presidente si presenta come outsider alle regionali del 5 e 6 ottobre. «Sanità e lavoro le nostre priorità, serviamo solo i cittadini»

LAMEZIA TERME Nella sfida politica ed elettorale del 5 e 6 ottobre prossimi l’attenzione generale, e mediatica, è inevitabilmente assorbita dalle due principali proposte in campo, centrodestra e centrosinistra, che, d’altro canto, hanno schierato complessivamente 14 liste ed un vero e proprio esercito di candidati alla ricerca del consenso. A cercare di farsi spazio il candidato “outsider”, Francesco Toscano, reggino della Piana di Gioia Tauro e presidente nazionale di un partito, Democrazia Sovrana e Popolare, che già nel nome ha una indicazione costitutiva, quella antisistema ed alternativa. La prospettiva è quella di «proporre un radicale cambiamento di paradigma per la pace, la giustizia sociale e la libertà» offrendo «una casa e una rotta ai tanti dispersi nel mare magnum della sterile contestazione, a ogni persona che vuole lottare, ma soprattutto a chi ha perso, o non ha mai avuto, la fiducia nel fare politica». In Calabria front runner di Democrazia Sovrana e Popolare è proprio il suo presidente nazionale Francesco Toscano, candidato alla presidenza: «Il sistema – ci dice Toscano – non pensava che saremmo riusciti a raccogliere così tante firme, in pieno agosto, ed essere presenti in questa difficile e complicata competizione elettorale. Però io ho la presunzione di dire che senza Democrazia Sovrana e Popolare queste elezioni sarebbero completamente inutili».
L’impegno per la Calabria
Toscano specifica anche il perché, con giudizi politici ed amministrativi all’indirizzo degli altri due competitori: «Si ripresenta Roberto Occhiuto dopo 4 anni passati in maniera abbastanza mediocre, e Tridico, poverino, fa quello che può, però sembra proprio non avere il fisico di chi può e di chi vuole ricoprire un incarico così delicato come presidente della Calabria».
Poi la sottolineatura sull’impegno di Democrazia Sovrana e Popolare: «Noi siamo una proposta seria, un partito sereno e tranquillo che vive ed elabora teorie politiche in maniera molto lucida. Veniamo spesso dipinti come un gruppo di estremisti, in realtà io sono di formazione democristiana e non me ne vergogno, ma la verità è che noi siamo semplicemente liberi. Ecco perché – aggiunge Toscano – facciamo paura: non perché siamo degli estremisti, ma perché, a differenza di Occhiuto e Tridico, non dobbiamo rispondere ai singoli portatori di voti, ai portatori di interessi, in particolare gli uomini della sanità privata che loro hanno messo in lista. Noi possiamo servire l’interesse generale, loro no».
Priorità: la sanità
Quanto alle priorità Toscano non ha dubbi: «La prima emergenza, quella che mi sembra più grave e drammatica, è la sanità. Nessuno in Calabria può vivere serenamente, perché qui da noi il diritto alla salute non esiste, non abbiamo ospedali ed i pronto soccorso sono intasati. Il diritto alla salute è stato completamente abolito, la logica del piano di rientro è una logica criminale e senza una classe politica interna in grado di salvare i calabresi da questo sistema usuraio che ci viene imposto dall’alto, noi continueremo a vivere dentro una regione dove la vita di tutti è costantemente in pericolo. Sappiate – aggiunge ancora Toscano – che Occhiuto e Tridico non potranno mai fare nulla, neanche se lo volessero. Mi piace Tridico perché fa la sua parte, sembra quasi un Che Guevara in doppio petto: vuole fare la parte di quello che difende il popolo, che è pronto a sfidare le élite per garantire giustizia sociale, reddito di cittadinanza, e poi ha nelle sue liste i padroni della sanità privata, specie nel cosentino».
Poi il monito: «Sappiate che chi tifa per la sanità privata in maniera inerziale ha bisogno di indebolire le strutture pubbliche, perché la sanità privata può prosperare soltanto di fronte all’inefficienza del pubblico e tante volte l’inefficienza del pubblico è voluta dalla politica, perché è un grimaldello utile per arricchire gli amici della sanità privata».
«Gli altri sono servi muti del mercato privato »
Altro argomento il lavoro: «Anche sul lavoro non potranno fare nulla perché sono servi muti del mercato privato. Questi signori si riconoscono nei dettami di quel neoliberismo che ti spiega come la politica non possa fare nulla per dare respiro alle persone che vivono in condizioni di marginalità economica. La loro cultura li porta ad essere silenti servi dei poteri finanziari privati. Il massimo che possono fare è indebolire le garanzie sociali al fine di attrarre investimenti esteri, cioè la loro proposta in estrema sintesi è “abbassiamo i salari, tagliamo i diritti delle persone, così verrà qualche magnate dall’estero per regalare un po’ di elemosina ai nostri precari e disoccupati”». Nel ragionamento di Toscano sugli aspetti economici ed occupazionali trova spazio una proposta: «Io trasformerò Fincalabra in una grande finanziaria pubblico-privata in grado di rilanciare autonomamente, nell’interesse dei calabresi, un territorio asfittico. Batteremo i pugni a Roma, a Bruxelles e dappertutto per fare arrivare qui dei fondi utili per rilanciare la viabilità e trasformare rapidamente la Calabria in un territorio florido, ricco e all’avanguardia».
«Siamo un partito libero e che non prende ordini»
Infine le considerazioni sulla scelta di candidarsi e l’appello diretto ai calabresi: «Io sono il presidente di Democrazia Sovrana e Popolare, un partito che tra l’altro è impegnato anche nelle Marche con il nostro candidato Claudio Bolletta. Noi ci presentiamo dappertutto, perché siamo un partito libero e che non prende ordini. Capisco la disillusione dei calabresi, di chi legge questa intervista e dice: “Va bene, è campagna elettorale, parlano tutti, poi spariscono e nessuno fa gli interessi del popolo”. Non è vero, i calabresi non devono rassegnarsi di fronte a questo cliché. Non tutti gli uomini sono uguali, non tutti quelli che fanno politica lo fanno in maniera eterodiretta, non tutti sono così balordi da volere aggirare l’interesse popolare. Democrazia Sovrana e Popolare è un partito composto da persone che non rispondono a potentati esterni e per questo può fare l’interesse dei cittadini. Tridico e Occhiuto, invece, sono incasellati all’interno di un sistema di potere che li paralizza, sono uomini che sanno di poter perdere perché anche perdendo verranno recuperati a Roma o a Bruxelles dalle oligarchie che ora li espongono. L’unica vera proposta politica e non affaristica è Democrazia Sovrana e Popolare». (redazione@corrierecal.it)
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