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Antimafia, Melillo: «La ‘ndrangheta non sarà più la stessa dopo il Ponte»

Il procuratore nazionale antimafia: «Sull’opera servono indagini tempestive, non preventive»

Pubblicato il: 16/09/2025 – 21:22
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Antimafia, Melillo: «La ‘ndrangheta non sarà più la stessa dopo il Ponte»

MESSINA «Il ministro sa che può contare sulla reale collaborazione dell’ufficio della procura nazionale e dell’ufficio dei procuratori distrettuali nella sua azione di prevenzione, però i ruoli sono distinti. Noi non facciano indagini preventive, gli uffici a cui ha fatto riferimento il ministro non hanno aperto delle finestre sul ponte, lavorano semplicemente sulle dimensioni delle organizzazioni mafiose che sono proiettate sugli appalti, su quelle componenti diverse da quelle deputate all’esercizio della violenza e della intimidazione, quelle più sofisticate delle organizzazioni criminali». Lo ha detto il procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo Giovanni Melillo parlando del ponte sullo Stretto al convegno sulla criminalità nazionale e transnazionale all’università di Messina. «E’ un lavoro – ha detto – che ha bisogno di molto più degli esiti dell’azione di prevenzione, ha bisogno di tecnologie, mezzi e risorse adeguate anche in relazione alla dimensione di questo flusso di spesa pubblica. E’ un sistema di prevenzione che ha luci e ombre, non si nutre del monitoraggio finanziario delle grandi opere, previsto dal 2014 che non ha dato vita a un sistema operativo. Credo che da questo punto di vista ci sia bisogno di un mandato politico forte, di una implementazione di questo strumento essenziale e dell’azione di contrasto. Negli anni 90, da pubblico ministero, ho visto gli effetti della trasformazione della camorra conseguenti alla stagione dello sfruttamento delinquenziale dei flussi di denaro destinati alla ricostruzione per il post terremoto, la camorra si è letteralmente trasformata, è diventata una galassia di imprese. Tuttora conserva questa profonda natura, allora le indagini furono tardive e incomplete. Oggi abbiamo il dovere di renderle tempestive, efficaci ed effettive. Il mio ufficio ha la responsabilità di sostenere l’azione dei procuratori distrettuali su questo versante, perché dopo questa vicenda la ‘ndrangheta e cosa nostra non saranno più le stesse». (Agi)

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