Aree interne: imporre il tema alla politica
Ho trovato interessante il percorso e lo sforzo, solitario, che molte comunità dell’entroterra catanzarese e non solo, hanno iniziato e stanno facendo sul tema della rigenerazione/rivitalizzazione de…

Ho trovato interessante il percorso e lo sforzo, solitario, che molte comunità dell’entroterra catanzarese e non solo, hanno iniziato e stanno facendo sul tema della rigenerazione/rivitalizzazione dei propri centri, con progetti e azioni tendenti ad arginare i danni provocati dal progressivo e continuo abbandono giovanile, dal calo demografico/invecchiamento, dall’ emarginazione sociale, dalla mancanza di infrastrutture materiali e digitali e di servizi.
Uno sforzo immane, quello dei sindaci, da lodare e aiutare, ma che risente di una strategia strutturata ed incapace di stimolare una crescita basata su politiche di sviluppo di medio e lungo termine .
Nè tantomeno sono state le politiche e le strategie del Piano Strategico Nazionale 2021-2027 (PSNAI), varato nel mese di Giugno 2025 dal Governo, ad indicare una strategia ed aiutare i comuni e le comunità nelle politiche di sviluppo.
Anzi, al contrario, il tema e’ stato liquidato con una rinuncia ad affrontarlo, quando si ammette che “queste aree hanno bisogno di un piano mirato che le accompagni in un percorso di cronicizzato declino ed invecchiamento”.
Significa abbandonare al proprio destino centri storici, borghi, nuclei rurali dove non si contano le bellezze naturali, ambienti incontaminati, montagne inesplorate, una natura selvaggia che offre spettacoli unici al mondo. Un patrimonio ambientale-paesaggistico e storico universale conclamato anche dall’UNESCO.
Comunità che però hanno un’anima, una vitalità propria e che chiedono dignità, finalmente, un progetto di rilancio anche per fronteggiare, in taluni casi, la speculazione economica e la criminalità.
La Regione Calabria nella Programmazione 2021-2027, ad integrazione di quella 2014-2020, ha individuato una strategia che si basa su tre elementi fondanti:
1) “La nuova strategia adottata si fonda su un approccio strutturato e sistemico che intende consolidare i presidi di comunità, creando una rete di supporto e interazione tra i vari attori locali, al fine di favorire una collaborazione efficace e sinergica. Questo approccio mira a rafforzare il tessuto sociale e a promuovere una maggiore coesione e partecipazione attiva da parte dei cittadini”;
2) Ha posto l’accento sulla valorizzazione dei servizi ecosistemici, riconoscendo l’importanza delle risorse naturali e dei benefici che esse offrono alla comunità e promuovendo la consapevolezza collettiva riguardo al valore intrinseco degli ecosistemi, affinché possano essere tutelati e utilizzati in modo sostenibile. Infine, la salvaguardia delle risorse naturali e culturali rappresenta un aspetto imprescindibile della strategia;
3) È fondamentale proteggere il patrimonio naturale e culturale, non solo per il suo valore intrinseco, ma anche per il ruolo che svolge nell’identità e nella storia delle comunità.
Ma le buone intenzioni enunciate nel Rapporto Aree Interne Calabria mal si sono attuate sui territori, così come denunciato da molte comunità e aree territoriali “frammentazione delle risorse e riducendo la possibilità di realizzare progetti di ampio respiro su base territoriale ed incapaci di concentrare gli investimenti su interventi mirati e strutturali e che non hanno avuto la capacità di incidere in maniera significativa sui principi fondanti dell’aiuto allo sviluppo dei territori”.
Bisogna quindi ripensare le strategie, le modalità di attuazione e di gestione delle risorse, nella direzione di un maggior coinvolgimento dei territori sulle scelte e sui programmi onde evitare di frammentare le poche risorse messe a disposizione.
In questa direzione, utilizzando il patrimonio di conoscenze e di studi effettuati sugli spopolamenti demografici, che necessita un immediato e consapevole ripensamento sulle politiche e sulle strategie da utilizzare, io penso che e’ necessario rinnovare le politiche di cooperazione, di aggregazione e di unione tra i comuni. Dando, magari, nuove funzioni alle unioni stesse, salutando i soliti campanilismi e puntare insieme a nuove forme di programmazione, di pianificazione, di intese territoriali ed economiche con l’impiego di risorse sul territorio nel suo insieme.
Incentivare e ricalibrare le Politiche dei Gruppi di Azione Locale (GAL), dei Distrutti rurali, dei turistici e del cibo con un maggior coinvolgimento di attori privati.
Operare insieme sulla gestione dei servizi pubblici e sul personale creando nuove economie di scala in considerazione dei minori trasferimenti da parte dello stato.
Ripensare e riprogrammare le politiche di coesione e sviluppo in una ottica di “Comunità e di Territorio” evitando sprechi di risorse e frammentazioni.
Ripensare in modo innovativo ed attuale i programmi di sviluppo in agricoltura e nella forestazione, puntando molto sul concetto di accoglienza e rivitalizzando i patrimoni storico-culturale-ambientale.
Recuperare aree, riqualificare spazi abbandonati, recuperare centri storici, il sistema ambientale, enogastronomico, culturale… significa dare vita economica, sociale, produttiva, significa dare qualita’ alla vita dei residenti e visitatori, significa creare nuove opportunità alle generazioni nuove, inventarsi nuovi lavori, nuove professioni.
La nuova frontiera, che la politica deve saper affrontare, e’ quella delle intese territoriali, delle unioni territoriali ed economiche, della gestione unitarie dei servizi; un po’ come erano le Comunita’ Montane oramai dissolte e sciolte o sul modello delle “Comunità di Comuni” in Francia, il cui scopo è quello di riunire i comuni in uno spazio di solidarietà, al fine di creare un progetto congiunto di sviluppo e pianificazione territoriale.
Credo che questa consapevolezza deve nascere. Occorre un’Allenza tra Istituzioni locali, provinciali, regionali, attori del partenariato, Università, cittadini, imprenditori, affinchè, insieme, si trovi il coraggio di imporre il tema alla Politica, perchè diventi pioritario insieme alla salute, al lavoro, allo sviluppo ed alla lotta alla criminalità.
*Architetto