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«Non siete soli». Segni di speranza e di amore al Giubileo delle Comunità terapeutiche

A Squillace il cardinale di Napoli, don Mimmo Battaglia, abbraccia i “fragili” vittime di ogni tipo di dipendenza e gli operatori degli enti di volontariato

Pubblicato il: 26/09/2025 – 14:17
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«Non siete soli». Segni di speranza e di amore al Giubileo delle Comunità terapeutiche

SQUILLACE (CATANZARO) Segni di speranza, di amore, di umanità. «Non siete soli»: il messaggio, al tempo stesso dolce e potente, arriva dal cardinale di Napoli, Domenico Battaglia, per tutti ovviamente don Mimmo Battaglia, e arriva dall’altare della Cattedrale di Squillace al cuore delle vittime di ogni dipendenza ospiti delle Comunità terapeutiche della Calabria radunate nel loro Giubileo dal “Crea”, il coordinamento regionale degli enti accreditati servizi per le dipendenze. E’ un abbraccio infinito quello che si celebra in un evento dal forte valore, anche qui al tempo stesso simbolico e concreto, che don Mimmo Battaglia impreziosisce alla luce della sua esperienza di oggi ma anche di ieri, forgiata nel sostegno e nella vicinanza a tutti i “fragili” della società, una vicinanza praticata sul campo con il Centro calabrese di Solidarietà, che il presule ha fondato oltre 30 anni fa in Calabria creando un avamposto di luce dal quale far emergere tantissime storie di riscatto e di voglia di vivere riscoperta dopo aver vissuto anni di inferno e di buio. E i “fragili” a don Mimmo Battaglia fanno dono di una croce che è il senso di questo Giubileo, perché – come dirà il presule, calabrese di Satriano e oggi pastore a Napoli – «non c’è vita senza croce, ma non c’è croce senza Gesù. Voi siete amati, preziosi agli occhi di Dio, non per i “like” ricevuti sui social, ma perché siete unici e insostituibili nel cuore di Dio».

«Non siete soli»

«Dio non ci libera dalla sofferenza, ma ci dona la forza per affrontarla. Non ci libera dalle paure o dalle tempeste, ma ci dona il coraggio per attraversarle. Perfino nelle lacrime possiamo sentire la sua presenza nascosta, che diventa forza e moltiplica il coraggio», afferma poi don Mimmo Battaglia, citando quella croce: «Pochi giorni fa – prosegue – ho ricevuto in dono un disegno da un sacerdote di Milano: un ragazzo che si dichiarava ateo aveva raffigurato Gesù che porta la sua croce, ma questa croce non era di legno. Era composta dai crocifissi di oggi: i volti e le sagome delle persone che soffrono oggi. Quel disegno mi ha colpito profondamente. Gesù porta con sé i crocifissi di oggi per dire loro: non siete soli. E penso a voi, ragazzi e ragazze delle comunità terapeutiche. Non sentitevi mai soli, anche se il cammino è difficile. Ognuno di voi – aggiunge il cardinale di Napoli – è segno di speranza, e le comunità stesse sono presidi di speranza: vanno difese, custodite, sostenute. Non possono essere lasciate sole, perché sono una risposta concreta al disagio, alle dipendenze e a tutte le fatiche della vita».

«Lasciatevi aiutare»

In Cattedrale a Squillace, nella celebrazione presieduta da don Mimmo Battaglia con l’arcivescovo metropolita Claudio Maniago, tanti volti istituzionali come il sottosegretario all’Interno Wanda Ferro, e poi tra gli altri Vittoria Scarpino presidente del “Crea” che ha promosso il Giubileo, Isolina Mantelli attuale presidente del Centro calabrese di Solidarietà, tantissimi giovani che stanno seguendo percorsi di riabilitazione nelle Comunità terapeutiche insieme ai loro familiari e alle centinaia di operatori che ogni giorno danno molto di loro stessi per gli altri. In cima ai pensieri di don Mimmo Battaglia quelli che lui chiama i «ragazzi», gli ospiti delle Comunità terapeutiche, i “fragili” che combattono: «Voi – sostiene – siete il segno che ricominciare è possibile. Non arrendetevi mai, non pensate che sia tutto inutile. Credete in voi stessi, abbiate coraggio, fidatevi e lasciatevi aiutare. Guardate quella croce che avete preparato: non c’è vita senza croce, ma non c’è croce senza Gesù. Voi siete amati, preziosi agli occhi di Dio, non per i “like” ricevuti sui social, ma perché siete unici e insostituibili nel cuore di Dio. Una persona che si sente accolta e amata dà sempre il meglio di sé. Vi prego, ragazzi: date sempre il meglio di voi stessi. Non domani, ma oggi. Oggi la vita ha bisogno di voi. Sì, l’amore espone a rischi, a ferite, a vulnerabilità. Ma proprio quella vulnerabilità diventa luce. Basta guardare al Cristo crocifisso: la vulnerabilità di Dio è amore che illumina». E infine l’omaggio, sentitissimo: «Concludo – afferma don Mimmo Battaglia – ringraziando chi si prende cura di voi: operatori, operatrici, volontari. Voi siete come quel pezzo di legno che sorregge una pianta bellissima: non si vede, ma senza di voi la pianta non starebbe in piedi. Continuate a essere questo sostegno silenzioso e prezioso. Non scoraggiatevi mai: la Calabria ha bisogno di voi». (a. cant.)

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