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questione in sospeso

La kermesse Rai “L’Anno che verrà” è ancora a caccia di una location? O no?

Cosenza scalpita da tempo, ma anche Catanzaro avanza le sue legittime pretese così come Vibo e Lamezia. Sperare che i giochi siano ancora aperti non costa nulla

Pubblicato il: 28/09/2025 – 13:32
di Clemente Angotti
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La kermesse Rai “L’Anno che verrà” è ancora a caccia di una location? O no?

Il repentino “tutti a casa” decretato in piena estate dal presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto, spinto per varie ragioni a ridare anzitempo voce agli elettori, oltre a gettare nello scompiglio eletti e aspiranti costretti a misurarsi con un’inattesa nuova campagna elettorale, ha lasciato in sospeso una questione, piccola o grande a seconda dei punti di vista, sulla quale il governatore dimissionario si era parzialmente espresso dichiarandosi pronto a svelarne l’arcano poco prima di gettare la spugna, per ricandidarsi un attimo dopo. Niente di particolarmente importante, sia chiaro.
Stiamo parlando infatti della nuova location del “L’Anno che verrà”, terzo e ultimo spettacolo televisivo Rai di Capodanno da realizzare in Calabria in base agli accordi stretti tra la Regione e l’emittente di Stato. Un evento comunque non da poco in termini di ascolti e di ritorno mediatico – l’ultimo che si è svolto a Reggio è stato baciato secondo dati diffusi dalla televisione di stato dal 40,1% di share e circa sei milioni di spettatori – pensato e messo in piedi per dare un’immagine positiva della Calabria, mostrando le eccellenze e valorizzandone il territorio.
Certo, si dirà, è l’ultimo (o quasi) dei problemi che ha davanti la Calabria alle prese con l’improvviso e traumatico stop alla legislatura regionale e conseguente rush elettorale di ottobre. C’è, e ne siamo perfettamente consapevoli, tanto da discutere e dividersi su temi di importanza capitale come una sanità che fa acqua da tutte le parti, il lavoro che non c’è, il Pnrr che arranca, il mare alle prese con i problemi di sempre, gli incendi e chi più ne ha più ne metta. Eppure l’argomento non difetta d’interesse per tutto ciò che comporta anche e soprattutto in termini di ritorno mediatico.
È illusorio pensare che qualcuno dei candidati in corsa si esprima adesso sull’argomento. Già qualche mese addietro tuttavia si erano accavallate, come indiscrezioni più o meno interessate, indicazioni e richieste da parte di sindaci e associazioni che avanzavano candidature. Ed è lecito ritenere che tanti, a diverse latitudini nella regione, aspirino ad ospitare un evento del genere.
La domanda comunque è legittima. Che succederà adesso? E quale città brinderà in diretta su Raiuno al nuovo anno nella tradizionale kermesse della notte di San Silvestro affidata anche quest’anno alla conduzione di Marco Liorni? E, soprattutto, chi deciderà (solo la Rai?), città e piazza o spazio dove dovrà ospitare lo spettacolo che chiude l’anno vecchio e apre quello nuovo? E ancora: ci sarà tempo per poter sciogliere l’interrogativo dopo la consultazione di ottobre o la scelta è stata già fatta?
Archiviate comunque non senza pareri discordi la prima (condotta in quel di Crotone da Amadeus poi traslocato in un’altra emittente nazionale) e la seconda edizione (affidata a Marco Liorni, protagonista a Reggio) del programma televisivo in grado comunque di offrire un proscenio nazionale alla città ospite, non sono mancate e non mancano le località calabresi piccole e grandi che aspirano legittimamente ad ospitare lo spettacolo nella speranza di raccogliere attenzioni e interessi di una platea televisiva che coinvolge comunque diversi milioni di persone. Cosenza scalpita da tempo, e di ciò se ne era fatto portavoce tempo addietro con una nota il vicecapogruppo di Fdi alla Camera Alfredo Antoniozzi, ma anche il capoluogo regionale, Catanzaro, avanza le sue legittime pretese così come Vibo Valentia e Lamezia Terme. Il tempo stringe. Se ne saprà di più tra qualche settimana a campagna elettorale ormai conclusa. E sperare che i giochi siano ancora aperti non costa nulla. (redazione@corrierecal.it)

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