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Israele attacca Parolin, ma Papa Leone lo difende

Il cardinale aveva parlato di «carneficina» a Gaza

Pubblicato il: 07/10/2025 – 22:53
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Israele attacca Parolin, ma Papa Leone lo difende

CASTEL GANDOLFO «Preferisco non commentare ma il cardinale ha espresso l’opinione della Santa Sede». Così Papa Leone, uscendo dalla sede vaticana di Castel Gandolfo, sull’attacco dell’ambasciata israeliana presso la Santa Sede alle parole del Segretario di Stato, il cardinale Pietro Parolin, sul conflitto in Medio Oriente. Nell’intervista rilasciata ieri ai media vaticani, il cardinale Segretario di Stato Pietro Parolin, aveva parlato di una situazione a Gaza «grave e tragica», di «una guerra devastante che ha mietuto decine di migliaia di morti», e aveva anche usato il termine «carneficina». «È necessario recuperare il senso della ragione, abbandonare la logica cieca dell’odio e della vendetta, rifiutare la violenza come soluzione. È diritto di chi è attaccato difendersi, ma anche la legittima difesa deve rispettare il parametro della proporzionalità. Purtroppo, la guerra che ne è scaturita ha avuto conseguenze disastrose e disumane… Mi colpisce e mi affligge il conteggio quotidiano dei morti in Palestina, decine, anzi a volte centinaia al giorno, tantissimi bambini la cui unica colpa sembra essere quella di essere nati lì: rischiamo di assuefarci a questa carneficina! Persone uccise mentre cercavano di raggiungere un tozzo di pane, persone rimaste sepolte sotto le macerie delle loro case, persone bombardate negli ospedali, nelle tendopoli, sfollati costretti a spostarsi da una parte all’altra di quel territorio angusto e sovrappopolato… È inaccettabile e ingiustificabile ridurre le persone umane a mere vittime collaterali», le parole di Parolin. Nell’intervista con i media vaticani di ieri, il segretario di Stato vaticano, il card. Pietro Parolin, aveva anche detto: «Qualunque piano che coinvolga il popolo palestinese nelle decisioni sul proprio futuro e permetta di finire questa strage, liberando gli ostaggi e fermando l’uccisione quotidiana di centinaia di persone, è da accogliere e sostenere». Il riferimento è naturalmente al piano per Gaza presentato dal presidente degli Stati Uniti, Donald Trump.

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