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il blitz

‘Ndrangheta, arrestato latitante a Lamezia Terme – VIDEO

I Carabinieri hanno circondato e fatto irruzione in un appartamento. L’uomo si era nascosto nel sottotetto

Pubblicato il: 08/10/2025 – 7:57
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‘Ndrangheta, arrestato latitante a Lamezia Terme – VIDEO

LAMEZIA TERME Blitz a Lamezia Terme, dove domenica è stato arrestato un latitante, Vincenzo Tino Giampà alias Camacho, ricercato dalle forze dell’ordine in seguito ad un’ordine di carcerazione emesso a luglio dalla Procura della Repubblica di Catanzaro. L’uomo, di 57 anni, sarebbe appartenente ad un clan di ‘ndrangheta del Lametino e deve già scontare diverse condanne inflitte per i reati di associazione di tipo mafioso, estorsione e usura. A tradirlo è stato il pranzo della domenica in famiglia: Carabinieri hanno fatto irruzione nell’appartamento della famiglia, dove il tavolo era imbandito per 7, trovando però solo 6 persone all’interno. Il ricercato aveva tentato di nascondersi nel sottotetto, ma è stato scovato dagli agenti del Nucleo operativo di Lamezia.

L’irruzione in casa

I Carabinieri hanno monitorato per diversi tempo le abitudini dell’uomo tramite modalità di indagine “tradizionali”, ovvero con servizi di osservazione e pedinamenti. Il blitz, non a caso, è scattato di domenica, quando i militari del Nucleo Operativo e Radiomobile, dopo giorni di appostamenti, hanno ritenuto che il ricercato avesse raggiunto i propri familiari proprio nella sua abitazione di residenza, confidando nel giorno di festa. Di fatto, proprio nella tarda mattinata di domenica, i Carabinieri avevano osservato che presso l’abitazione di residenza dell’uomo si erano radunati i suoi familiari. In pochi minuti la decisione di intervenire. L’operazione è scattata fulminea. Una ventina di Carabinieri, in pochissimi istanti, hanno dapprima cinturato il palazzo per scongiurare fughe da parte del ricercato. Immediatamente dopo, un’aliquota di militari ha fatto irruzione nell’immobile, interrompendo il pranzo al quale stavano partecipando i familiari del ricercato, unico assente all’atto dell’accesso nell’abitazione.

La tavola per 7, ma in casa erano solo 6

Ai Carabinieri è bastato poco per comprendere che il ricercato in realtà fosse in casa e che si fosse nascosto per evitare la sua cattura. Un’ipotesi, oltre che confermata dall’atteggiamento ostile dei familiari presenti, è risultata rafforzata da un semplice quanto importantissimo dettaglio che non è sfuggito agli investigatori dell’Arma. La tavola imbandita per il pranzo domenicale era apparecchiata per 7 persone, ma solo 6 erano i commensali attorno al tavolo. A quel punto i Carabinieri hanno ispezionato tutto l’immobile, stanza dopo stanza. Arrivati all’interno del sottotetto hanno avvertito il fiato corto di qualcuno nella stanza. È bastato raggiungere la parte meno illuminata e più bassa del locale. Spostato del materiale messo lì a mo’ di sbarramento, hanno scovato l’uomo, abilmente riparatosi in un nascondiglio di fortuna.

Il nascondiglio dell’uomo

Il ricercato era infatti rifugiato in un anfratto ricavato nell’angolo più angusto e buio del sottotetto, un vano ancora allo stato grezzo e difficilmente accessibile, nel quale, con materiali vari, era stata realizzata una barriera, dietro alla quale era stato approntato un giaciglio sul quale il 57enne si era sdraiato nel vano tentativo di sottrarsi alle ricerche. Lo stesso, vistosi ormai scoperto, è stato arrestato e non ha opposto resistenza. Per l’uomo si sono così aperte le porte del carcere, dove dovrà scontare la pena di 8 anni e nove mesi di reclusione. (redazione@corrierecal.it)

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