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Privacy violata e diritto di visita ostacolato: due coniugi del Reggino condannati a Roma

Il Tribunale di Roma ha condannato due anziani per false dichiarazioni al Garante della Privacy.

Pubblicato il: 13/10/2025 – 22:33
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Privacy violata e diritto di visita ostacolato: due coniugi del Reggino condannati a Roma

ROMA Il Tribunale di Roma, competente per materia, ha condannato due anziani coniugi della Marina di Gioia Tauro, V.L. ed E. C., per il reato di false dichiarazioni al Garante della Privacy. La vicenda processuale si inserisce in una complessa controversia familiare allorché i due anziani davano man forte alla figlia nel negare il dovere di visita di un padre nel poter frequentare i figli durante la fase di separazione dalla moglie. In particolare, per come affermato in istruttoria, avevano utilizzato le telecamere installate nella propria abitazione ma (contrariamente a quanto sostenuto dai condannati al Garante della Privacy intervenuto su iniziativa dell’avocato Espedito Domenico Calopresti) puntate sulla pubblica via e non sulle pertinenze della loro abitazione per riprendere e schernire il padre che attendeva in auto l’incontro dei figli dimoranti all’epoca presso la casa dei nonni materni, incontro che spesso veniva disatteso senza motivazione.
In seguito alla denuncia  dell’avvocato Espedito Domenico Calopresti, del Foro di Palmi, la Procura della Repubblica di Palmi aveva delegato la stazione Carabinieri di Gioia Tauro che aveva accertato come effettivamente le telecamere riprendevano la strada pubblica e non esclusivamente l’abitazione della coppia.
Il Tribunale ha quindi emesso sentenza di condanna prevedendo altresì il dovere di risarcire il danno da liquidarsi in separata sede e riconoscendo sin da subito il pagamento delle spese di parte civile e il pagamento di una provvisionale. “Le modalità per impedire il rapporto tra il minore e uno dei genitor – afferma l’avvocato Calopresti – sono molteplici e possono configurare sia reati che illeciti civile ma, soprattutto, è urgente e necessario una presa d’atto da parte della politica sull’importanza di un equilibrio tra diritti genitoriali e risposte giudiziarie concrete e sollecite”.

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