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Shock in Serie B

Camorra e calcio, Juve Stabia commissariata

Gratteri: «Tutta la società era nelle mani dei clan». Rischio gare rinviate

Pubblicato il: 21/10/2025 – 12:46
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Camorra e calcio, Juve Stabia commissariata

NAPOLI È stata disposta l’amministrazione controllata per la società sportiva Juve Stabia, che gioca nel campionato di serie B, a causa di presunte infiltrazioni mafiose. Il decreto – che riguarderebbe anche altre società che si occupano dei servizi annessi alle manifestazioni sportive – è stato emesso dal tribunale di Napoli su richiesta della Procura della Repubblica di Napoli, del Procuratore Nazionale Antimafia e del Questore di Napoli. A gestire la società sarà adesso un pool di professionisti appositamente nominato.


Melillo: «Dal caso Juve Stabia un quadro preoccupante»

«Un quadro generale preoccupante, un caso scuola»: così il procuratore nazionale antimafia Giovanni Melillo ha definito la “subordinazione” alla camorra, in particolare ai clan D’Alessandro e Imparato, della società sportiva Juve Stabia oggi finita, su disposizione del tribunale di Napoli, sotto gestione controllata. «Si tratta – ha detto Melillo – del terzo caso in Italia: prima della Juve Stabia ci sono stati analoghi provvedimenti per il Foggia Calcio e il Crotone Calcio».


Gratteri: «Tutta la gestione della Juve Stabia nelle mani della camorra»


«Gli spostamenti della squadra, la sicurezza, il beveraggio, le gestione dei biglietti: tutto era nelle mani della camorra». Lo ha detto il procuratore di Napoli Nicola Gratteri nel corso di una conferenza stampa indetta dopo la disposizione dell’amministrazione controllata della società sportiva Juve Stabia a causa di presunte infiltrazioni mafiose. «La Juve Stabia è una società che milita in serie B – ha aggiunto il procuratore Gratteri – e questo fa scalpore».

Prefetto di Napoli: «Non è esclusa richiesta rinvio delle gare della Juve Stabia»


Sarà un provvedimento articolato «che segnerà uno spartiacque della gestione di questa società». Lo ha detto il prefetto di Napoli Michele di Bari nel corso di una conferenza stampa indetta dopo la disposizione dell’amministrazione controllata della società sportiva Juve Stabia a causa di presunte infiltrazioni mafiose. «I magistrati – ha aggiunto il prefetto – hanno individuato una serie di defaillance e adesso bisogna accompagnare questa società in un percorso di legalità». In prefettura, ha detto ancor di Bari, «è già al lavoro un gruppo interforze per eventuali provvedimenti». L’obiettivo, ha voluto sottolineare Di Bari, «è bonificare la società». Di Bari non esclude che si possa chiedere alla Federcalcio il rinvio di alcune gare per avere la possibilità di riorganizzare i servizi risultati contaminati dalla camorra.
Finanche la cosiddetta “cantera”, cioé il settore giovanile, della società sportiva Juve Stabia, è risultata gestita da personale riconducibile alla camorra: a renderlo noto nel corso della conferenza stampa in Procura, è stato il questore di Napoli Maurizio Agricola. Si tratta di un settore – ha spiegato Agricola, – che veniva utilizzato «per acquisire consenso tra i minori per formarli a elementi di disvalore». Come spiegato dal questore Agricola, tutto è partito il 9 febbraio 2025 quando, durante un controllo, è stato scoperto che una persona ritenuta legata al gruppo malavitoso degli Imparato, si occupava del servizio di sicurezza durante le manifestazioni sportive. «Nella passata stagione agonistica – ha sottolineato il questore di Napoli – sono stati emessi 38 daspo di cui due fuori contesto e ben 22 riguardavano i clan D’Alessandro e il gruppo Imparato». Dagli accertamenti è poi emerso che c’erano parecchi settori della Juve Stabia «gravemente inquinati, come appunti la security e il ticketing». «C’era anche chi alterava i dati dei soggetti sottoposti a Daspo – ha detto ancora Agricola – per consentire loro di entrare nello stadio. Poi c’era anche una opaca gestione dei biglietti omaggio con i quali si consentiva una folta infiltrazione allo stadio di soggetti legati alla camorra».

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