Un viaggio sul cantiere “eterno” della Statale 106, tra ritardi e qualche speranza
L’associazione “Basta Vittime” fa il punto della situazione per quanto riguarda i vari tratti. Dure critiche alla dirigenza Anas e anche a parte della politica

CATANZARO Ritardi ma anche speranze. La Strada Statale 106 resta l’infrastruttura più controversa al momento in Calabria, tra tragedie – è nota come la “strada della morte” – lentezze, disattenzioni burocratiche e politiche, progetti faraonici solo in parte attuati. A fare il punto nella tradizionale conferenza stampa annuale è l’associazione “Basta Vittime”, osservatorio che da decenni svolge un ruolo importantissimo di monitoraggio ma anche di pungolo e di stimolo.
La polemica
Il primo punto riguarda un chiarimento su una polemica che nei giorni scorso ha fatto capolino, quella su un presunto definanziamento di 50 milioni per la Statale 106. «Non si tratta – specifica Fabio Pugliese, dell’associazione “Basta Vittime” – di un definanziamento definitivo: i fondi non vengono cancellati, ma solo temporaneamente spostati perché l’opera non è ancora partita. È una misura tecnica: i soldi vengono “definanziati” ora, ma il finanziamento resta garantito e, non appena sarà possibile avviare i lavori, le risorse torneranno disponibili. Paradossalmente, questa procedura di ottimizzazione nasce da due decreti — “Sblocca Cantieri” e “Semplificazioni” — approvati proprio da chi oggi critica il definanziamento».
La situazione nei tratti della Statale 106
Quindi, il punto sui vari tratti della Statale 106. Il Megalotto 3: secondo Pugliese «è in costruzione, anche se registra circa tre anni di ritardi. Ci auguriamo di essere smentiti, ma resta comunque un motivo d’orgoglio: non sarà un’opera infinita come la Salerno–Reggio Calabria e rappresenta un passo importante per la dignità infrastrutturale della Calabria. I ritardi sono imputabili ad Anas, in particolare alla sua dirigenza, che riteniamo inadeguata. Speriamo che presto in Calabria possa esserci una delle migliori dirigenze d’Italia». Tratto Corigliano–Rossano–Sibari: «Qui – spiega “Basta Vittime” – il finanziamento è solido e vincolato per 1,2 miliardi di euro. C’è un vincolo di legge che impedisce di spostare i fondi o di bloccare l’opera anche in caso di aumento dei costi: lo Stato è obbligato a coprire eventuali extra oneri. È dunque falso dire che la 106 si ferma a Sibari: si va avanti, e in modo concreto». Tratto Corigliano–Rossano–Crotone: «Al momento – rimarca Pugliese – c’è solo uno studio di fattibilità e un’ipotesi di investimento di 5,2 miliardi, ma non ci sono impegni di spesa, delibere del Cipe, né valutazioni del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici». Tratto Catanzaro–Crotone: qui secondo “Basta Vittime” «si procede meglio. L’investimento previsto è di 2,2 miliardi per 44 km. Il progetto ha ottenuto una buona valutazione dal Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, e sono già stati aggiudicati i sei lotti. Tuttavia, manca ancora una delibera formale che vincoli definitivamente i fondi. Speriamo arrivi presto, magari entro Natale». Infine, il tratto Catanzaro–Reggio Calabria: «Siamo ancora alla fase preliminare degli studi di fattibilità tecnico–economica, ma – aggiunge Pugliese – ci è stato assicurato che saranno pronti entro fine anno, anche questo sarebbe un bel segnale per la Calabria».
L’attuale tracciato
Ma per l’associazione “Basta Vittime” il problema è anche il tracciato attuale, che a dire di Pugliese versa «in condizioni comatose per colpa di una dirigenza di Anas che non riesce a garantire neppure la manutenzione ordinaria e straordinaria. I bilanci lo dimostrano: mancano interventi di messa in sicurezza, le gallerie e le rotatorie restano al buio, e il territorio che segnala i problemi non viene ascoltato. È una situazione vergognosa». Pugliese sotto questo aspetto ha lanciato l’idea di un piano straordinario da mezzo miliardo per la manutenzione dell’attuale Statale 106. «Auguriamo buon lavoro al nuovo capo area di Anas, con sincerità, ma – dice ancora Pugliese – è chiaro che oggi in Calabria l’Anas è percepita come “Associazione Nazionale Accessi sulle Strade”, come mi ha detto amaramente un familiare di una vittima della Statale 106».
Le “pagelle” alla politica
Infine, da “Basta Vittime” una sorta di “pagelle” politiche, perché non tutti si stanno muovendo sulla Statale 106 con la stessa attenzione. «Ringraziamo il centrodestra, che – conclude Pugliese – ha dimostrato disponibilità e sensibilità sul tema. Un anno fa a Occhiuto abbiamo dato un 8 che confermiamo anche oggi, a Salvini avevamo dato zero ma oggi gli diamo 6 meno meno. Ma Salvini deve capire che non può far gestire grandi progetti come la 106 a dirigenti inadeguati. Invece richiamiamo il centrosinistra – e in particolare il Pd – che un tempo era attento alla 106, ma oggi sembra averla rimossa dalla propria agenda. Da anni non si registra un atto concreto a Roma in questa direzione. Un’opposizione più attiva su questo fronte aiuterebbe anche chi, come noi, vuole accelerare i tempi e concretizzare finalmente quest’opera fondamentale per la Calabria». (c. a.)
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