Skip to main content

Ultimo aggiornamento alle 11:41
Corriere della Calabria - Home

I nostri canali


Si legge in: 2 minuti
Cambia colore:
 

l’inchiesta

Cotronei, la fornitura dei libri scolastici e la presunta estorsione per ottenere l’appalto: «Ti taglio la testa»

L’imprenditore Massimiliano Loria avrebbe minacciato il nuovo affidatario, il sindaco e il responsabile del Comune per ottenere l’assegnazione dell’appalto

Pubblicato il: 06/11/2025 – 7:02
00:00
00:00
Ascolta la versione audio dell'articolo
Cotronei, la fornitura dei libri scolastici e la presunta estorsione per ottenere l’appalto: «Ti taglio la testa»

COTRONEI «Non ti dovevi mettere contro di me, ti ammazzo, ti taglio la testa». Si sarebbe rivolto così Massimiliano Loria, imprenditore indagato nell’inchiesta che ha scosso il Comune di Cotronei e che vede coinvolto anche il sindaco Antonio Ammirati, consiglieri comunali e amministratori della città. La presunta minaccia sarebbe stata indirizzata al titolare di una cartoleria del luogo, “colpevole” di aver ottenuto l’affidamento per la fornitura dei libri di testo per la scuola primaria per gli ultimi due anni scolastici nel Comune di Cotronei. A Loria – indagato anche per la presunta corruzione elettorale alle elezioni del 2021 – viene contestata l’accusa di estorsione, dal momento che, secondo gli inquirenti, avrebbe minacciato telefonicamente l’imprenditore «costringendo la menzionata p.o. a rinunciare alla predetta fornitura».

La fornitura di libri e l’accusa di estorsione

Per l’accusa in tal modo avrebbe procurato «un ingiusto profitto a sé e alla moglie Mafalda Astorino (coinvolta nell’inchiesta, ndr), costituito dalla concreta e ragionevole chance di ottenere il menzionato affidamento». Lo stesso era infatti stato assegnato, nei 15 anni precedenti, ad un’altra ditta «di fatto gestita da Massimiliano Loria e Mafalda Astorino». Sempre riguardo la fornitura dei libri di testo, Loria avrebbe anche rivolto minacce al Rup comunale «al fine di costringerlo a revocare il suddetto affidamento». In particolare, l’indagato si sarebbe rivolto «urlando con tono minaccioso» al responsabile e «chiedendo spiegazioni», in seguito lo avrebbe «colpito con uno schiaffo».

Le presunte minacce su Facebook

Anche la giunta comunale e il sindaco sarebbero stati destinatari di presunte minacce e intimidazioni di Loria, sempre a causa del mancato affidamento della fornitura dei libri di testo. Per gli inquirenti avrebbe cercato di «esercitare pressione psicologica sull’intera Amministrazione comunale» tramite Facebook: in particolare, sotto la lente degli investigatori è finito un post che ritraeva la casa del sindaco «accompagnata dal messaggio intimidatorio: “Mi hai bloccato, ricorda che sei cresciuto qui”». E, ancora, avrebbe inviato un messaggio vocale ad altri componenti della giunta «dal contenuto gravemente minaccioso». Come, ad esempio – riportano gli inquirenti – «se mi è rimasto un euro nascosto, lo spenderò per farti impiccare». Nei giorni successivi, i due coniugi si sarebbero anche recati di fronte l’abitazione del sindaco «al fine di aggredirlo, non riuscendo nella loro intenzione a causa dell’assenza di quest’ultimo». (ma.ru.)

Il Corriere della Calabria è anche su Whatsapp. Basta cliccare qui per iscriverti al canale ed essere sempre aggiornato

Argomenti
Categorie collegate

x

x