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lutto nel calcio

Addio al cosentino Salvatore Garritano, protagonista dello scudetto del Torino

Scomparso a 69 anni dopo una lunga malattia. Aveva denunciato abusi di farmaci tra calciatori negli anni ’70 e ’80

Pubblicato il: 12/11/2025 – 12:12
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Addio al cosentino Salvatore Garritano, protagonista dello scudetto del Torino

COSENZA Se n’è andato a 69 anni, dopo una lunga battaglia contro la leucemia, Salvatore Garritano, uno di quei calciatori che non hanno mai smesso di portarsi dentro il profumo dell’erba e della provincia. Il mondo del calcio cosentino lo ricorda con affetto e orgoglio: era nato a Cosenza il 23 dicembre 1955 e aveva iniziato a tirare calci al pallone nella Morrone, la seconda squadra di Cosenza, dove il talento si intrecciava alla passione.
Dalla Calabria all’Umbria il passo fu breve: la Ternana lo lanciò in Serie A nel 1974 come riserva di Carlo Petrini e Nicola Traini. Le sue giocate eleganti gli valsero presto la convocazione nell’Under 23 e l’interesse dei grandi club. A credere in lui fu il Torino, che nel 1975 lo portò all’ombra della Mole per completare il reparto d’attacco dietro la coppia dei sogni, Graziani e Pulici.
Il 4 aprile 1976 rimarrà per sempre la sua data. Allo Stadio Comunale, con i granata bloccati sull’1-1 contro il Milan, il tecnico Radice lo manda in campo a vent’anni. Minuto 80: il pallone gli capita tra i piedi, lui lo addomestica e lo scarica in rete con un sinistro pulito. Quel gol vale una vittoria, ma soprattutto il sorpasso sulla Juventus: da lì parte la cavalcata che porterà il Torino a cucirsi sul petto il tricolore. “Un lampo”, lo definì qualcuno. Ma per chi lo vide, fu molto di più: fu l’impronta di un ragazzo del Sud dentro la storia del calcio granata. Col Toro giocò anche in Coppa dei Campioni contro il Borussia di Monchengladbach.
Negli anni seguenti Garritano inseguì la continuità a Atalanta, Bologna, Sampdoria, Pistoiese. Con il Bologna, nell’anno del -5, segnò sei gol alternandosi con Giuliano Fiorini. Un grave infortunio alla caviglia ne limitò il rendimento, ma non la voglia di giocare. Tornò poi a Terni, dove nel 1988 firmò nove reti e contribuì alla promozione in Serie C1, quindici anni dopo la storica ascesa in Serie A.

Garritano con la maglia del Bologna


Lasciato il calcio professionistico nel 1989, continuò a giocare per passione fino a quarant’anni, tra i dilettanti, con la stessa leggerezza di quando era bambino.
Negli ultimi anni Garritano aveva fatto parlare di sé anche per il coraggio con cui denunciò l’abuso di farmaci nel calcio degli anni ’70 e ’80, anticipando temi che il mondo sportivo avrebbe affrontato solo molti anni dopo.
Oggi il suo nome torna dove è sempre appartenuto: tra quelli che il pallone non dimentica. E a tenerne viva la memoria c’è il nipote Luca Garritano, che ne ha raccolto l’eredità e gioca oggi con la maglia del Cosenza, la squadra della sua città. (f.v.)

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