‘Ndrangheta a Roma, la Dda colpisce i due pilastri: chiesti trent’anni per il boss Alvaro e il suo “braccio destro”
La Dda non fa sconti ai due indagati, ritenuti massima espressione del potere della cosca «propaggine» della cosca calabrese nella Capitale

LAMEZIA TERME Trent’anni per Vincenzo Alvaro e Marco Pomponio. Queste le richieste più pesanti avanzate dalla Distrettuale antimafia di Roma – rappresentati dal pm Giovanni Musarò e Stefano Lucia – al termine della lunghissima requisitoria del processo “Propaggine”, nato dall’omonima inchiesta contro il locale di ‘ndrangheta a Roma (e sul litorale) capeggiato dalle «due punte di diamante» Alvaro-Carzo. L’inchiesta mira a far luce sul locale di ‘ndrangheta a Roma, considerato dalla Dda «una dimostrazione plastica di una proiezione di una delle famiglie di ‘ndrangheta più importanti che è, appunto, la famiglia Alvaro» originaria di Sinopoli.
Il boss punto di riferimento a Roma
Condanna pesante quella invocata dalla Dda per Vincenzo Alvaro, dunque. Il 61enne originario di Cosoleto è infatti ritenuto dall’accusa «un soggetto di riconosciuto spessore criminale, punto di riferimento sul territorio romano per numerosi ‘ndranghetisti». Nelle sue requisitoria il pm Musarò aveva detto che «Vincenzo Alvaro sta a Roma, è uno ‘ndranghetista, è un elemento di vertice, un uomo rispettato, ma la forza di intimidazione del locale di Roma dipende anche dal fatto che chi si rapporta con Vincenzo Alvaro, sa che quest’ultimo può fare affidamento soprattutto su quelli che sono in Calabria». Secondo l’accusa, inoltre, Vincenzo Alvaro avrebbe concorso anche «nella commissione di alcuni delitti, soprattutto in materia di intestazioni fittizie di attività commerciali», settore nel quale il boss calabrese sarebbe «un autentico punto di riferimento non solo per tutti gli altri sodali, ma anche per soggetti appartenenti ad altre cosche e che intendono investire sul territorio della capitale».
Pomponio «braccio destro e ventriloquo»
Stessa condanna a trent’anni invocata per un altro indagato cruciale dell’inchiesta “Propaggine” ovvero Marco Pomponio, romano classe 1979, ritenuto dalla Dda il vero «braccio destro» del boss Alvaro. È «lui a dire tutto quello che non dice Alvaro per prudenza», ha sottolineato il pm Musarò nella sua requisitoria. Ma non solo. Lo stesso pm ha parlato di Pomponio come una sorta di «ventriloquo» di Vincenzo Alvaro perché quest’ultimo parla sempre molto poco. Secondo la ricostruzione accusatoria, inoltre, Marco Pomponio avrebbe «preso parte alla commissione di alcuni reati fine», avrebbe preso parte agli incontri organizzati da Vincenzo Alvaro insieme ad esponenti della cosca Farao-Marincola di Cirò. E poi avrebbe concordato ogni iniziativa di tipo commerciale con Alvaro, partecipando anche ad altre riunioni strategicamente importanti per la “costola” del sodalizio capeggiata proprio dal boss calabrese stanziato a Roma. (g.curcio@corrierecal.it)
Tutte le richieste di condanna:
- Adami Carmelo: 4 anni di reclusione.
- Adami Vincenzo: 6 anni di reclusione.
- Alvaro Carmela: 5 anni e 6 mesi di reclusione.
- Alvaro Palmira: 5 anni e 3 mesi di reclusione.
- Alvaro Vincenzo: 30 anni di reclusione.
- Baldini Francesco: 6 anni di reclusione.
- Barresi Rocco: 6 anni di reclusione.
- Barresi Teodoro Gabriele: 14 anni e 9 mesi di reclusione.
- Cazacu Maria Evelina: 6 anni e 6 mesi di reclusione e 12.000 euro di multa.
- Cella Massimo: 4 anni e 9 mesi di reclusione.
- Cima Danilo: 4 anni di reclusione.
- Cingone Marlene: 10 anni di reclusione.
- Condina Francesco: 14 anni di reclusione.
- Cordiano Sebastiano: 17 anni di reclusione.
- Crisafulli Francesca: 5 anni e 9 mesi di reclusione.
- Esposito Domenica: 6 anni di reclusione e 1.500 euro di multa.
- Faga Domenico: 3 anni di reclusione.
- Florio Antonio Giorgio: 9 anni e 6 mesi di reclusione.
- Fontana Francesco: 6 anni e 9 mesi di reclusione.
- Giustino Immacolata Cristina: 5 anni e 6 mesi di reclusione.
- Greco Francesco: 19 anni e 5 mesi di reclusione.
- Letniku Besim: 4 anni e 8 mesi di reclusione.
- Lo Russo Stefania: 4 anni di reclusione e 1.000 euro di multa.
- Marsici Fabio: 3 anni di reclusione.
- Mengarelli Denaro Eugenio: 17 anni e 9 mesi di reclusione.
- Mengarelli Massimo: 6 anni di reclusione.
- Miletta Marina: 4 anni di reclusione e 1.000 euro di multa.
- Palamara Antonio: 21 anni e 9 mesi di reclusione.
- Palamara Bruno: 17 anni e 3 mesi di reclusione.
- Palamara Giovanni: 18 anni di reclusione.
- Palamara Grazia: 6 anni di reclusione e 1.500 euro di multa.
- Penna Giuseppe: 24 anni e 11 mesi di reclusione.
- Pomponio Marco: 30 anni di reclusione.
- Scarcella Giovanni: 9 anni e 4 mesi di reclusione e 9.000 euro di multa.
- Silvestri Frantz: 12 anni di reclusione.
- Silvi Lorenzo: 12 anni e 9 mesi di reclusione e 11.000 euro di multa.
- Sorgonà Sebastiano: 15 anni e 6 mesi di reclusione.
- Trimarchi Giuseppe: 14 anni di reclusione.
- Valenzise Maurizio: 8 anni di reclusione.
- Veccia Giancarlo: 8 anni di reclusione.
- Versace Domenico: 18 anni e 8 mesi di reclusione.
- Vitelli Andrea: 8 anni di reclusione e 40.000 euro di multa.
- Vittorini Letizia: 10 anni e 9 mesi di reclusione e 10.000 euro di multa.
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