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giornata di rottura

Ribaltone nelle partecipate di Reggio: la protesta è in strada, le decisioni ai piani alti

Costantino e Chindemi alla guida di Castore e Hermes. Rinascita Comune: «Scelta opaca, serviva confronto»

Pubblicato il: 15/11/2025 – 16:36
di Paola Suraci
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Ribaltone nelle partecipate di Reggio: la protesta è in strada, le decisioni ai piani alti

REGGIO CALABRIA Sono arrivati in piazza Italia, a Reggio Calabria, con le tute da lavoro ancora addosso, in silenzio, senza slogan né bandiere. Una manifestazione pacifica, nata spontaneamente, con cui questa mattina un gruppo di dipendenti della Castore ha voluto esprimere solidarietà al presidente del CdA uscente Domenico Mallamaci. Un gesto sobrio, composto, che ha voluto sottolineare la stima nei confronti di chi – affermano i lavoratori – «ha saputo costruire un rapporto diretto con il personale e garantire ordine e organizzazione in anni complessi». Mentre la solidarietà dei dipendenti prendeva forma in piazza, dentro Palazzo San Giorgio l’assemblea dei soci era chiamata a ufficializzare la nuova governance. E’ arrivato, oggi, l’atto formale: i CdA di Castore e Hermes vengono sciolti e le società passano all’Amministratore Unico. Per Castore è stato nominato l’ingegnere Franco Costantino, già assessore alle Grandi Opere e ai Lavori Pubblici del Comune di Reggio Calabria. Per Hermes la scelta è ricaduta sull’avvocata Manuela Chindemi, finora nel CdA.


Falcomatà: «Una scelta obbligata dalle norme e dal nuovo quadro dei servizi»

Nella relazione illustrata ai soci, il sindaco Giuseppe Falcomatà, rientrato ieri da Bologna dopo aver partecipato alla 42ª Assemblea nazionale Anci, ha delineato i motivi del cambio di governance, definendolo «un passaggio necessario e imposto da una duplice esigenza». «Il nostro obiettivo – ha affermato il sindaco – è razionalizzare la spesa, adeguarci al Testo Unico sugli Enti Locali e rendere più efficienti le partecipate». Falcomatà ha ricordato che è una scelta strategica e necessaria, dettata da un duplice imperativo: razionalizzare la spesa in linea con gli impegni assunti con il “Patto con il Governo” e adeguare il modello organizzativo delle società partecipate al nuovo quadro normativo e regionale dei servizi pubblici.  Il primo cittadino ha sottolineato come negli ultimi anni il quadro dei servizi comunali sia radicalmente cambiato: il servizio idrico è stato trasferito alla Sorical, dopo l’istituzione dell’ente d’ambito Arrical; la pubblica illuminazione è stata affidata a Enel X; Castore, di conseguenza, ha perso competenze, personale e funzioni strategiche. Falcomatà ha poi rivolto un ringraziamento formale agli amministratori uscenti: «Ringrazio tutto il Consiglio di Amministrazione che ha fin qui operato con il pieno sostegno dell’Amministrazione comunale. Alla luce delle novità intervenute, abbiamo ritenuto che questa fase di transizione dovesse essere gestita da un Amministratore Unico, individuandolo nell’Ingegnere Franco Costantino, già in passato al servizio della comunità reggina nella qualità di Assessore ai Lavori Pubblici, al quale rivolgo un sincero in bocca al lupo insieme ai più affettuosi auguri di buon lavoro».

Le richieste politiche e sindacali

La decisione finale, però, arriva dopo giorni di tensione e di prese di posizione, dopo il risultato delle Regionali e dopo il rimpasto in giunta comunale e c’è chi vede anche qui una “logica punitiva” per chi non ha sostenuto Giuseppe Falcomatà. Proprio per questo, ad iniziare dai sindacati erano stati chiesti chiarimenti. La Filcams Cgil, Fisascat Cisl e UilTrasporti avevano espresso preoccupazione per il futuro dei lavoratori e avevano chiesto un tavolo preventivo, sottolineando l’importanza di garantire stabilità occupazionale in una fase di trasformazione dei servizi. Sul fronte politico, invece, il gruppo consiliare Rinascita Comune, guidato dal capogruppo Filippo Quartuccio, aveva chiesto chiarimenti formali sulla scelta dell’amministrazione, sollecitando una riunione urgente della conferenza dei capigruppo. Nel documento inviato al presidente del Consiglio Enzo Marra, i consiglieri chiedevano di conoscere «le motivazioni reali” della revoca dei CdA e ricordavano che finora gli amministratori delegati Mallamaci e Giuseppe Mazzotta erano stati pubblicamente apprezzati dallo stesso sindaco.

La relazione di Mazzotta in Confindustria: »Un lavoro che parla dai numeri»

Alla vigilia dell’assemblea dei soci e dell’incontro con Falcomatà, Giuseppe Mazzotta, amministratore delegato uscente di Hermes, ha voluto rivolgersi alla città per raccontare i risultati raggiunti durante i cinque anni del suo mandato. Nella sede di Confindustria, Mazzotta ha presentato un bilancio chiaro e dettagliato del suo operato, passando in rassegna numeri, percentuali e traguardi concreti. Ha mostrato come la società, pur con risorse limitate e riduzione dei compensi, abbia raggiunto risultati significativi, consolidando la fiducia dei contribuenti e migliorando la riscossione dei tributi comunali. «Si può cambiare chi guida la società — ha sottolineato —, ma non si possono cancellare i risultati raggiunti». Ha snocciolato numeri e dati sui cinque anni di gestione: «nel 2023 Hermes ha registrato un record di quasi 94 milioni di euro di incassi; nel 2024 la cifra si è fermata a 85 milioni. E quest’anno, al 31 ottobre, sono già 56 milioni, senza contare la quarta rata della Tari e il saldo Imu, nonostante la perdita di una parte significativa del settore idrico, passato alla Sorical». (redazione@corrierecal.it)

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