Disavanzo e Natale “al risparmio” a Lamezia, l’ex sindaco Mascaro: «Errore matematico, il Comune non ha debiti»
In conferenza stampa l’ex primo cittadino “smonta” la delibera della Giunta Murone e la bolla come «scelta politica». E rilancia: «Non si accetta tutto supinamente»

LAMEZIA TERME Un «atto di chiarificazione» e un «gesto di responsabilità». Così l’avvocato ed ex sindaco Paolo Mascaro ha definito la conferenza stampa convocata questa sera, a pochi giorni da quella indetta dalla Giunta guidata dal sindaco Mario Murone. Al centro, l’intricata vicenda del disavanzo e le recenti segnalazioni della Corte dei Conti, che hanno spinto l’amministrazione attuale a ridurre il budget destinato alle festività natalizie. Ma non solo. Per Mascaro – affiancato dall’ex assessore Zaffina – c’è un dato che ritiene incontrovertibile. «La situazione finanziaria lametina è quella di un Comune in grado di pagare tutte le proprie fatture commerciali in un termine medio di 23 giorni e che, nel contempo, possiede disponibilità liquide sul conto di tesoreria. Tant’è che dal 2019 non fa ricorso ad affidamenti da parte delle banche».
«È un Ente che ha limiti di spesa, non debiti»
Poi la sottolineatura politica: «Ognuno di noi che amministra o ha amministrato ha una propria visione. La mia è stata quella di non contrarre mutui, perché non volevo lasciare alle amministrazioni future posizioni debitorie che ogni anno devono essere ripianate». Una visione opposta, rimarca, a quella di chi lo ha preceduto, che «legittimamente ha deciso di fare spesso ricorso a mutui, prestiti obbligazionari, DL salva imprese», impegni per i quali il Comune restituisce ogni anno circa 10 milioni di euro. «Se ci sono obbligazioni precedenti da ripianare – aggiunge – è chiaro che per le spese correnti non resta tantissimo». Tuttavia, Mascaro ribadisce un punto: «Il Comune non ha un debito con alcuno in tutta Italia, e sfido chiunque a dire il contrario. È un Ente che ha limiti di spesa, sia per quanto ho detto, sia perché la contabilità pubblica penalizza doppiamente gli enti che hanno fatto ricorso a queste anticipazioni».
La delibera per il ripiano e il “caso” Natale
Mascaro entra poi nel merito della delibera di ripiano, dove ravvisa un errore «quasi matematico». «Si dà seguito al cosiddetto suggerimento della Corte dei Conti e si bloccano 893mila euro. Allo stesso tempo, però, si decide di ripianare nel 2026 e 2027 l’intera somma ancora dovuta per il quinquies, relativamente al 2026, 2027 e 2028, con una sommatoria che porta perfino a vincolare una cifra maggiore di quella effettivamente da restituire. Questo, secondo me, è un errore evidente e spero che entro il 30 si possa rimediare». Poi la questione del Natale e delle iniziative ridotte, con l’amministrazione che punta sui contributi dei commercianti. «È una scelta politica rispettabilissima. Anche noi, negli anni, abbiamo destinato somme differenti: alcune volte solo 115mila euro, altri anni di più. Nell’ultimo anno abbiamo impegnato risorse maggiori, attingendo – come avviene da tempo – alle somme del bilancio successivo e, in parte, al fondo di riserva, come la legge consente quando i capitoli sono insufficienti».
«Non bisogna accettare tutto supinamente»
Durante la conferenza stampa emerge anche un appello a un dialogo più forte e deciso con gli organi di controllo, a partire dalla Corte dei Conti. «Il dialogo è sempre importante, così come è importante non recepire mai supinamente interlocuzioni o suggerimenti», afferma Mascaro, ricordando un episodio del suo mandato: «L’Anac ci comminò una sanzione di 1.000 euro a testa perché, secondo loro, avevamo approvato in ritardo il Piano Anticorruzione. Ho impugnato la decisione al Tribunale di Catanzaro, ho vinto la causa e l’Anac è stata condannata a pagare 8mila euro di spese legali». Da qui la conclusione: «Chi amministra non deve pensare che altri soggetti siano al di sopra a priori. Bisogna interloquire. Se parliamo della Corte dei Conti e del tema del 243 quinquies, in Campania lo interpretavano in un modo, in Calabria in un altro. Non è oro colato. Bisogna avere la forza anche di resistere». (g.curcio@corrierecal.it)
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