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l’iniziativa

Federconsumatori Calabria partecipa al progetto Digitalmentis della Regione Calabria finanziato dal MIMIT

Il Progetto, in corso da più anni in tutta Italia e per il primo anno in Calabria

Pubblicato il: 18/11/2025 – 9:46
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Federconsumatori Calabria partecipa al progetto Digitalmentis della Regione Calabria finanziato dal MIMIT

CATANZARO Federconsumatori Calabria Aps partecipa al progetto Digitalmentis della Regione Calabria finanziato dal MIMIT: il Progetto, in corso da più anni in tutta Italia e per il primo anno in Calabria, ha come scopo la formazione di facilitatori digitali dell’Associazione e la collaborazione di specialisti per realizzare iniziative pubbliche per informare e sensibilizzare i cittadini più vulnerabili ed accrescere le loro competenze di base e la loro consapevolezza nell’uso quotidiano degli strumenti di comunicazione digitale. Ormai completata la formazione dei propri operatori di Sportello, entro settembre 2026 Federconsumatori realizzerà una serie di eventi sulle principali tematiche afferenti la cittadinanza digitale.
Lo Sportello del Consumatore di Cosenza in capo a Federconsumatori ed aperto il lunedì, mercoledì e giovedì dalle ore 10.30 alle 16.30, sarà Punto di Facilitazione digitale che, oltre le attività di assistenza ordinaria in materie consumeristiche, fornirà assistenza e tutela gratuita sui principali servizi digitali verso la P.A. Gli obiettivi di Digitalmentis sono principalmente l’alfabetizzazione digitale di cittadini adulti e soggetti vulnerabili, per aiutarli a ridurre il “digital divide”, promuovere un uso autonomo, sicuro e consapevole delle tecnologie digitali e approcciare i temi dell’intelligenza artificiale (IA) nel vissuto quotidiano.

Le finalità del Progetto Digitalmentis mirano a:

Insegnare a come utilizzare strumenti ed i servizi di comunicazione digitale per facilitare l’accesso
autonomo e consapevole dei cittadini ai servizi online della Pubblica Amministrazione e a servizi
privati;
Ridurre il divario digitale e sviluppare competenze digitali di base contro i rischi di marginalizzazione
sociale specialmente tra i soggetti più fragili;
Promuovere attraverso l’uso sicuro degli strumenti di comunicazione digitale e la sensibilizzazione sui
diritti/doveri in rete, una cittadinanza digitale consapevole che aiuti i cittadini a proteggersi dalle insidie
della rete e le varie forme di truffe online;
Migliorare l’autonomia, la sicurezza e la fiducia dei cittadini nell’utilizzo della tecnologia digitale per
gestire al meglio le loro attività quotidiane.
Federconsumatori svilupperà il Progetto Digitalmentis inizialmente presso lo Sportello abilitato della
Federconsumatori di Cosenza dove mercoledì 19 alle ore 9.30, presso il Centro Territoriale Auser, si terrà il
primo evento pubblico presentato dalla Presidente Provinciale Maria Filicetti e dal team di lavoro e,
successivamente nel corso del 2026, una serie di eventi specifici di formazione che daranno poi vita anche in tutte le province, ad una diffusa campagna di alfabetizzazione digitale.

Mimma Iannello Presidente di Federconsumatori Calabria

«Il progetto Digitalmentis, coordinato dall’afferente Dipartimento dalla Regione Calabria e affiancato da
Unioncamere, offre l’occasione per concorrere come Associazione a migliorare il divario di competenze digitali che interessa la nostra regione causa di nuove forme di disuguaglianze territoriali, sociali e di genere nell’accesso alle tecnologie digitali divenute essenziali per l’accesso a molti servizi e per semplificarne la fruizione. Dall’uso dei canali social più diffusi all’uso dello SPID o delle App come IO o di servizi bancari, postali, sanitari, previdenziali, fiscali o di altri Enti.
L’avanzare dell’intelligenza artificiale e delle tecnologie digitali se non conosciute o mal utilizzate nelle loro opportunità e nella consapevolezza dei rischi che implicano se mal impiegati, di fronte all’elevato tasso di analfabetismo funzionale e digitale, possono trasformarsi in fattore moltiplicatore di minacce, truffe e di vulnerabilità ed isolamento sociale che si aggiunge a quello dell’accesso alle infrastrutturale digitali. L’Europa si è posta da anni l’impegno di ridurre i divari territoriali nell’accesso ai servizi digitali per imprese, cittadini, giovani. Da anni si finanziano progetti e ci si misura su come colmare il digital divide e garantire le più ampie competenze di base per dare concretezza ad una cittadinanza digitale consapevole e diffusa e costruire un mondo digitale più partecipato, sicuro e protetto.
L’UE prevede 12 obiettivi digitali chiave entro il 2030 tra cui, almeno l’80 % delle persone di età compresa tra i 16 e i 74 anni con almeno competenze digitali di base e almeno il 75% dell’UE imprese utilizzare il cloud computing, l’analisi dei dati o l’intelligenza artificiale nelle loro operazioni commerciali. I dati consegnano però un’Italia ed un Mezzogiorno in forte ritardo insieme ad altre regioni europee. Secondo il DESI (Digital Economy and Society Index), l’Italia si colloca al 18° posto tra i 27 Stati membri con solo il 45,8% della popolazione adulta con competenze digitali di base (36,1% nel Mezzogiorno) contro la media
europea del 55,6% compreso i giovani tra i 16 e 29 anni fra cui si registra il 58,5% di competenze di base contro la media UE del 70,7%. Si evidenziano anche differenze di genere nelle competenze digitali con circa 5 punti percentuale a vantaggio degli uomini oltre i 40 anni.
Solo il 23% della popolazione italiana ha competenze digitali superiori contro il 26% della media UE.
Le stime parlano di oltre 30 milioni di italiani senza competenze digitali di base. Tante le criticità rispetto alle infrastrutture e alla diffusione di hardware e banda larga persino nei luoghi votati all’apprendimento come scuole e Università. Eppure, secondo la Commissione Europea “Le persone con scarse competenze digitali rischiano una sistematica esclusione dall’economia, dalla partecipazione democratica e dai servizi essenziali. La più recente indagine Eurostat condotta fra la popolazione tra i 16 e 74 anni, fotografa nel 2024: Uso internet: l’88,3 % delle persone nell’UE usa internet tutti i giorni (in Calabria il 78,3%), quasi 9
persone su 10 di età compresa tra i 16 e i 74 anni in particolare per l’apprendimento e lo sviluppo delle
competenze, lavoro, accesso alle informazioni, animazione, contatto con la famiglia e gli amici, acquisti
online (e-commerce);
Uso dei social: il 64,8% delle persone ha utilizzato i social media nei 3 mesi precedenti l’indagine, in
Calabria il 48%;
Giovani e social: la percentuale di giovani che partecipano ai social network ha raggiunto l’88,6 %;
Anziani e social network: la percentuale di anziani che utilizzano i social network nella UE è aumentata
passando dal 16,9 % del 2018 al 30,3 % nel 2024;
Internet a casa: 23 le regioni in tutta l’UE meno di 9 famiglie su 10 avevano accesso a Internet da casa,
fra queste 4 regioni del Mezzogiorno fra cui la Calabria (84,7%) con meno dell’85,0% di tutte le famiglie
che hanno accesso a Internet da casa contro la media UE del 94,2%
Online banking: il 67,2% delle persone ha utilizzato l’online banking nei 3 mesi precedenti l’indagine,
le percentuali più basse di persone che utilizzano l’internet banking sono state registrate in Bulgaria,
Romania e Italia meridionale fra cui la Calabria;
Acquisti online: all’interno dell’UE il 71,8% delle persone ha acquistato/ordinato beni o servizi su
Internet nei 12 mesi precedenti l’indagine; 21 regioni dell’UE registrano meno del 40,0 % della
popolazione con ordini di beni o servizi su Internet tra cui la Romania (6 regioni), la Bulgaria (5 regioni)
e l’Italia meridionale (6 regioni fra cui la Calabria con il 35,66%);
Occupazione: 10,3 milioni di persone erano occupate in professioni specialistiche nel settore delle TIC nell’UE, oltre 9,7 milioni al di sotto dell’obiettivo fissato per il 2030.
Di fronte a questi dati, si pone la responsabilità delle istituzioni di colmare il divario digitale nazionale e
regionale e garantire l’accesso sicuro, consapevole e democratico alle reti e ai servizi della P.A. e altri Enti,
all’interno di un quadro garantito e rafforzato di diritti. In tal senso, le risorse finalizzate anche del PNRR per ridurre il digital divide devono trovare un mirato ed efficace impiego. Ciò a fronte delle scarse competenze digitali che espongono molti cittadini ai gravi rischi che corrono nella rete, alle fake news che disorientano i cittadini, alla profilazione mercificata degli utenti o alle truffe e frodi sofisticate dentro cui agisce il malaffare e la criminalità digitale, compreso il gioco d’azzardo online contro cui la nostra associazione è da anni impegnata per contrastarlo. Per Federconsumatori che riceve quotidianamente richieste di assistenza per truffe in rete e che si misura con una P.A. farraginosa e complessa nell’accesso all’informazione e a servizi in rete semplici, sicuri, affidabili e veloci per i cittadini meno attrezzati di competenze informatiche di base, sviluppare il Progetto Digitalmentis significa disporre di maggiori strumenti per concorrere a ridurre il divario digitale sintomatico di più ampie disuguaglianze sociali.
Significa inoltre, consentire a più cittadini di partecipare con maggiore protagonismo, autonomia e
consapevolezza alla vita sociale, culturale e istituzionale che passa dagli strumenti di comunicazione digitale, a rapportarsi con amici, familiari o con i servizi della P.A., non demonizzando le nuove tecnologie ma valorizzandone le potenzialità nella consapevolezza dei ritardi e dei rischi che vanno affrontanti e conosciuti e che richiedono certamente l’affermazione di compiuti ed efficaci modelli di democrazia, tutele e sicurezza per una cittadinanza digitale ben fruibile in ambito pubblico e privato.
Stare fuori da questi processi di avanzamento delle tecnologie digitali o della IA, a cui vanno pur posti argini etici e di responsabilità, significherebbe subire processi di esclusione sociale di cittadini e comunità che depriverebbe di opportunità che possono migliorare e qualificare il vivere quotidiano».

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