Chinnici: «La ‘ndrangheta capace di infiltrare l’imprenditoria del Nord»
Figlio del giudice Rocco, è intervenuto in un incontro e con gli studenti a Firenze

FIRENZE «Oggi la mafia ha abbandonato, direi completamente, le metodologie sanguinarie ed è stata una scelta strategica», adesso «le varie forme di criminalità organizzata, a partire dalla ‘Ndrangheta, sono particolarmente capaci di infiltrare gli ambienti imprenditoriali del nord Italia, europei, del resto del mondo attraverso una enorme quantità di denaro che proviene da attività illecite, ma viene immesso in attività lecite».
A parlare è Giovanni Chinnici, figlio del giudice Rocco, in un incontro a Firenze con gli studenti all’iniziativa ‘Vittime delle mafie’, progetto che prevede l’intitolazione di 62 poltrone della sala alle vittime della criminalità organizzata. Le infiltrazioni, ha spiegato, «non sono solo in ambienti economici e imprenditoriali, c’è anche l’infiltrazione di ambienti politici, soprattutto a livello locale». Per Chinnici «questo rende la mafia altrettanto pericolosa, ma paradossalmente anche più difficile da individuare, proprio perché non abbiamo più, ed è ovviamente una fortuna, i fatti di sangue che avvenivano 30-40 anni fa. Oggi la mafia è molto meno visibile, ma più subdola, sommersa». Per contrastarla, ha sottolineato, «il pallino non è più soltanto nelle mani della magistratura e degli investigatori che continuano a svolgere un’attività preziosa ed efficacissima, ma nelle mani di tutte le istituzioni, soprattutto in quei contesti, e al Sud purtroppo sono tanti sono ampi, in cui ancora esiste quella capacità della mafia di coinvolgere i cittadini, coinvolgere il territorio con false illusioni di una facile ricchezza». (redazione@corrierecal.it)